Alla vigilia dell'impegno casalingo contro il Sassari Calcio Latte Dolce, mister Corino dell’Ischia ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla complessa situazione della squadra, reduce da un’amara sconfitta e alle prese con un’emergenza di organico. L'allenatore ha analizzato gli errori passati e ha fissato i parametri di battaglia per il futuro, consapevole che la risalita ha il sapore di una vera e propria missione.

Partendo dalla recente debacle per 4-0 contro la Flaminia, Corino ha ammesso che, pur essendo la sfida sulla carta complicata, il risultato è stato aggravato da una serie di circostanze negative: «Sapevamo che andavamo con una rosa abbastanza corta, corta sia numericamente che chiaramente con le uscite fatte».

Nonostante la speranza di nuovi innesti, l'impatto con la gara non è stato dei migliori. La partita si è compromessa in una manciata di minuti: «Andando in un minuto e mezzo, due minuti, prendi due gol, due infortuni, direi». Sebbene gli avversari avessero iniziato con maggiore incisività, ritrovarsi sotto di due reti ha reso vano ogni tentativo di riorganizzarsi.

Pur riconoscendo la forza della Flaminia, il tecnico ha notato una reazione positiva nella ripresa («i ragazzi hanno avuto una buona reazione»), ma il risultato era ormai «abbastanza indirizzato». Il passivo finale resta pesante e, sebbene il pareggio fosse impensabile, Corino è convinto che un gol della bandiera sarebbe stato meritato.

Il prossimo avversario, il Sassari Calcio Latte Dolce, atteso per l'inusuale orario delle 11:00, si preannuncia ostico. Le squadre sarde sono storicamente difficili da affrontare e il Sassari, attualmente terza forza del campionato, è un gruppo solido che ha mantenuto l'ossatura degli anni precedenti, aggiungendo elementi di valore.

«Troviamo una squadra che è comunque in fiducia, ha una struttura di gioco, una qualità di gioco», ha avvertito Corino. La sua preoccupazione principale, tuttavia, riguarda l'approccio dei suoi ragazzi: «Mi piacerebbe che i miei affrontassero la gara con uno spirito un po' più vivo, un po' più del crederci».

Il monito è netto e non ammette repliche: «Se affrontiamo le gare come abbiamo affrontato i primi quarto d'ora, 20 minuti che ho visto una squadra passiva, come domenica, è chiaro si fa fatica con tutti. La squadra mia non può essere passiva». L'allenatore chiede ai suoi di «battaagliare» in ogni situazione, indipendentemente dalle defezioni, promettendo che solo in caso di evidente superiorità avversaria stringerà loro la mano.

La rosa corta, già citata, è il vero nodo da sciogliere. Corino ha confermato che Aniceto ha scontato la squalifica e Iro è in fase di recupero, ma purtroppo Trofa è ancora indisponibile. Di fronte alle carenze in ogni reparto – ribadisce il mister – serve qualità, e non basta il solo carattere.

L'uscita di Victor e Parigi ha lasciato un vuoto nel ruolo di attaccante centrale. Cercano dunque un profilo simile a quello di Nicola Talamo, anche se la trattativa con la sua attuale società (Real Acerrana) è complessa e la liberazione del giocatore non è semplice. La ricerca riguarda anche un terzino destro (un 2006 è stato individuato e verrà tesserato) e un centrocampista duttile, capace di agire sia da play che da mezzala.

La società ha dato ampia disponibilità a rinforzare la squadra, ma l'impresa di portare giocatori di livello sull’isola è irta di ostacoli: «Oggi l'Ischia è sempre una piazza importante per il blasone, però oggi tu quando vai a parlare con un ragazzo di qualsiasi squadra, è normale che guarda la classifica, guarda tante situazioni e non è poi così scontato che possa dire 'Ok, vengo ad Ischia'». A ciò si aggiunge la ritrosia delle società di appartenenza a liberare elementi importanti.

Per Corino, la situazione è chiara: «Bisogna fare un'impresa qui per salvarsi». L'allenatore è giunto sull'isola consapevole delle difficoltà, ma non accetta che la squadra venga data per spacciata: «Sento, annuso, un po' che ci danno un po' tutti ben morti e a me sta cosa qui invece mi fa crescere ancora più la voglia di voler stupire. Noi dobbiamo avere sto spirito qua». La massima volontà è quella di cambiare le sorti della stagione.

Infine, l'allenatore ha voluto dedicare un momento al di fuori del rettangolo di gioco. Indossando la coccarda lilla per la prevenzione del tumore al seno, ha sottolineato che le vere priorità della vita sono altre. «Diciamo che le cose serie della vita sono altre», ha ricordato Corino con tono emozionato, raccontando di aver perso una persona cara a causa del cancro. Lo sport è la cosa più seria tra i divertimenti, ma «le cose importanti della vita sono queste», evidenziando il dovere di utilizzare la visibilità del calcio per sensibilizzare su tematiche fondamentali come la salute e la prevenzione.

Sezione: Serie D / Data: Sab 18 ottobre 2025 alle 23:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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