La storia del Campobasso è intessuta di passione, di epoche gloriose e di volti che hanno lasciato un segno indelebile. Analizzando la classifica dei calciatori con il maggior numero di presenze con la maglia rossoblù, emerge un pantheon di fedeltà, talento e attaccamento ai colori del "Lupo". La lista è dominata da icone del passato, con una sola eccezione: Pierluigi Scudieri, il baluardo che continua a onorare il club.
Al vertice di questa classifica si collocano tre nomi che simboleggiano la continuità e la dedizione al Campobasso:
Marco Maestripieri (330 Partite): È lui il recordman assoluto, il calciatore che più di ogni altro ha vestito la casacca rossoblù. Nato nel 1956, Maestripieri è stato un punto di riferimento in campo, contribuendo con 18 gol e tracciando una carriera leggendaria che lo ha reso il simbolo per eccellenza della storia del Campobasso. Il suo ritiro è arrivato dopo aver lasciato un'eredità ineguagliabile.
Michele Scorrano (273 Partite): Subito dietro, Scorrano, nato nel 1952, ha sfiorato le 300 presenze, dimostrando una longevità e un'affidabilità fondamentali per la squadra negli anni della sua militanza. Il suo nome è sinonimo di serietà e attaccamento al dovere.
Mario Goretti (240 Partite): Chiude il podio con un numero tondo, 240 presenze e 11 gol. Goretti, classe 1958, ha rappresentato la concretezza e l'impegno, un punto fermo nel Campobasso che ha costruito la sua identità negli anni '70 e '80.
Oltre le Duecento: La Roccia di Pivotto
Subito sotto il podio si posiziona Silvano Pivotto (classe 1958), che con 194 presenze ha quasi raggiunto la doppia cifra di reti (4 gol). La sua carriera è stata caratterizzata da una presenza costante e dalla capacità di essere un elemento fondamentale per la stabilità della squadra.
I Fedelissimi degli Anni '50 e '60
Scorrendo la classifica, si incontrano numerosi calciatori che hanno superato il muro delle 100 presenze, molti dei quali ritirati e nati tra gli anni '50 e i primi anni '60, a testimonianza di un periodo storico in cui i giocatori restavano legati più a lungo ai colori della propria squadra:
Carmelo Parpiglia (175 presenze)
Walter Ciappi (152 presenze, italo-argentino)
Carmine Della Pietra (138 presenze)
Angelo Trevisan (131 presenze)
Luigi Ciarlantini (130 presenze)
Donato Anzivino (127 presenze)
Fabio Lupo (126 presenze)
Antonio Minadeo (121 presenze)
Domenico Progna (120 presenze)
Raffaele Di Risio (119 presenze)
Carlo Perrone (118 presenze)
Questi nomi rappresentano la spina dorsale di diverse generazioni rossoblù, uomini di sport la cui fedeltà è rimasta un esempio per chi è venuto dopo.
L'Eccezione alla Regola: Pierluigi Scudieri, Il Capitano
Tra i giganti del passato, un solo nome spicca per la sua attività odierna: Pierluigi Scudieri (classe 1990). Con 98 presenze, Scudieri si posiziona appena sotto la soglia delle 100, ma la sua storia è unica in questa classifica:
Pur figurando nella lista storica delle presenze, Scudieri è l'unico citato ad essere ancora in attività, attualmente svincolato o tesserato per l'ASD Ripalimosani 1963. Il difensore, che ha collezionato 1 gol, 20 ammonizioni e 1 espulsione in maglia rossoblù, è l'anello di congiunzione tra la storia gloriosa del Campobasso e il calcio contemporaneo. Il suo cammino è il simbolo vivente di come la tradizione possa fondersi con il presente.
L'Impatto dei Giocatori con Breve Permanenza ma Grande Efficacia
Nella lista dei centenari, figurano anche alcuni giocatori che, pur avendo avuto carriere meno lunghe in rossoblù, hanno lasciato il segno con la loro efficacia offensiva:
Giuseppe Todino (svincolato, classe 1985): Con 134 presenze, è stato un attaccante prolifico con 24 gol e 7 assist.
Francesco Bontà (svincolato, classe 1993): Con 108 presenze, ha dimostrato un ottimo fiuto del gol realizzando 17 reti e fornendo 4 assist.
In conclusione, la classifica dei calciatori con più presenze è un tributo alla storia ultracentenaria del Campobasso. Dalle 330 partite di Maestripieri, simbolo del passato, alla resilienza di Scudieri, testimone del presente, questi uomini hanno cementato l'identità del Lupo, lasciando un'eredità che risuona ancora oggi sui gradoni dello Stadio.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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