Mister Alfio Torrisi, tecnico catanese classe 1982, è attualmente senza panchina dopo aver iniziato la stagione sportiva da svincolato. Una scelta o una necessità che arriva dopo un anno intenso: lo scorso anno ha lasciato il Trapani in Serie C a settembre, per poi accettare, a fine ottobre, la corte del Matera in Serie D. Quell'avventura, iniziata con risultati molto promettenti, si è interrotta a causa delle note difficoltà societarie del club lucano, sfociate nel fallimento estivo.
È d'obbligo ricordare, però, che Torrisi è stato l'allenatore del Trapani dei record nella stagione 2023-2024, chiusa con la storica promozione dei siciliani dalla D alla C e con la vittoria della Coppa Italia Serie D. In oltre un anno e mezzo alla guida dei granata, ha collezionato 68 gare, con una media punti eccezionale di 2,44 per partita.
Noi di Notiziariocalcio.com lo abbiamo intervistato per capire come sta vivendo questo inusuale periodo lontano dal campo e quali siano le sue prospettive per il futuro.
Il presente da allenatore "in pausa"
«Vivo questo momento con molta serenità. Penso sia una fase obbligatoria per tutti gli allenatori: per nove anni ho sempre iniziato subito a lavorare, anche quando allenavo in categorie più basse. Per la prima volta, invece, non ho cominciato la stagione e sto scoprendo cose che altrimenti non avrei potuto scoprire. Per natura guardo sempre il bicchiere mezzo pieno e, in questo caso, lo stop è stato quasi una benedizione. Sto lavorando molto sugli aspetti tattici, ma anche sulla psicologia, sull'intelligenza emotiva, oltre ovviamente a vedere ininterrottamente partite. Sarò anche ospite di una squadra di Serie A per una settimana, come avevo già fatto lo scorso anno al Matera quando andai al Bari. Quando lavori intensamente è difficile aggiornarsi. In più, sto scoprendo la crescita dei miei figli, i gemellini di otto anni, ed è una cosa bellissima».
Il rammarico per il Matera
«Quando sono arrivato eravamo sesti e il punto più alto l'abbiamo raggiunto arrivando a meno uno dalla vetta dopo la vittoria sulla Virtus Francavilla; alla fine del girone di andata, eravamo a meno tre punti dalla vetta dopo la gara di Nocera. Da gennaio in poi, però, la società è diventata fantasma: ci sono state bugie, stipendi non pagati e altro. Io ho lasciato il club in zona playoff, ma poi è arrivato il fallimento. Sono stato in una città fantastica, ho conosciuto gente stupenda e ho un grande rammarico perché, dopo undici risultati consecutivi, penso che avremmo potuto dire la nostra fino alla fine per il primo posto».
Il rapporto con il Trapani e il presidente Antonini
«Il Trapani parte da una certezza assoluta, ovvero una proprietà forte. Conoscendo la testardaggine del presidente Antonini, so che raggiungerà tutti gli obiettivi che si è prefissato. Purtroppo non stanno vivendo un grande momento: tre punti in quattro partite non sono da una squadra di quel blasone. Trapani è una pagina incancellabile della mia carriera, ho vinto tutto quello che potevo vincere, e mi sono goduto ogni giorno con la mia famiglia; è stato un periodo spettacolare. Ho un ottimo rapporto di leale amicizia con il presidente Antonini. Penso di aver lasciato un bel ricordo, in particolare con la Curva Nord c'è un rapporto stupendo. Spero un giorno, tra qualche anno, di tornare allo stadio "Provinciale", non so se da allenatore del club o da avversario».
Le ambizioni per il futuro
«Qualcosa mi è arrivato, me l'ha detto il mio agente. Preferisco aspettare. In D ho vinto tutto e la mia priorità assoluta è la Serie C: ho voglia di misurarmi in questa categoria e di dimostrare a me stesso che posso incidere. La Serie C dev'essere solo una tappa del mio percorso, perché io ambisco al massimo. Se non dovesse accadere, le uniche società di Serie D per le quali potrei lavorare dovranno essere blindate, con una storia solida alle spalle e senza progetti avventurieri, con la possibilità magari di conquistare la C sul campo, come ho già fatto. So che questa attesa mi farà perdere tempo, anche perché ci sono tanti allenatori di C a casa, ma non mi preoccupa aspettare un po' di più. Quindi, o la C o una Serie D irrifiutabile».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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