Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, il vicepresidente del Ravenna, Ariedo Braida, ha offerto un’analisi lucida e pacata sull'attuale momento del club e sulle ambizioni che guidano il progetto sportivo. Nonostante l’entusiasmo, il dirigente ha richiamato alla cautela e alla necessità di procedere con equilibrio nella costruzione del futuro.

Braida ha voluto sottolineare che il percorso intrapreso dalla società romagnola è ancora in una fase preliminare, e come tale richiede un approccio pragmatico e razionale. L'imperativo, a suo dire, è mantenere i piedi per terra e concentrarsi sugli aspetti essenziali della gestione sportiva: "Dobbiamo restare umili, essere concreti." La visione di Braida è quella di un percorso strutturale, una vera e propria opera di edificazione che non può prescindere da tempo e metodo.

Il vicepresidente ha infatti specificato che il lavoro in corso rappresenta la posa delle basi per una realtà destinata a crescere notevolmente. Per trasformare il potenziale in risultati duraturi, sono richieste doti non comuni: "Stiamo solo mettendo le fondamenta di un grande progetto, servono sapienza e pazienza." Questo richiamo alla "sapienza" e alla "pazienza" è un chiaro monito a non farsi travolgere dall'impazienza e a gestire ogni fase con ponderazione.

Ciò che traspare, tuttavia, è anche un profondo coinvolgimento emotivo del dirigente in questa nuova avventura. Braida ha infatti espresso il piacere che trae dal lavorare in un contesto che evoca in lui ricordi giovanili e sensazioni positive. La passione e l'atmosfera che si respirano a Ravenna hanno avuto un effetto rigenerante sul navigato dirigente, quasi un ritorno al passato: "Certo, qui mi sembra di avere vent’anni: l’ambiente mi ricorda quando ero ragazzo." Un attestato di stima che sottolinea quanto il contesto ravennate sia stimolante e ricco di potenziale umano, oltre che sportivo.

Sezione: Serie C / Data: Mer 15 ottobre 2025 alle 15:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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