Lo Stadio San Filippo-Franco Scoglio di Messina sarà il palcoscenico di uno dei match più affascinanti e sentiti del weekend di Serie D. In passato, questa sfida ha infiammato categorie ben più blasonate, ma il fascino del Derby dello Stretto resta immutato: i peloritani, infatti, attendono tra le mura amiche la Reggina guidata da mister Trocini.
Per approfondire il momento in casa Messina e analizzare la situazione del girone, la redazione di Notiziariocalcio.com ha contattato Francesco Straface, giornalista di Messina Sportiva, da sempre molto attento alle vicende del club giallorosso. Straface offre una panoramica che va oltre il campo, toccando le delicate questioni societarie che stanno tenendo banco in città.
Il Derby e il momento delle due squadre
«Se me l'avessi chiesto un mese fa ti avrei detto che il Messina era in grande difficoltà e la Reggina lanciata verso la Serie C. Ma oggi, sul campo, il Messina ha guadagnato 9 punti e la Reggina 8. Solo la penalizzazione mette il Messina dietro alle favorite, come anche la Nissa. Queste squadre più quotate devono ancora "oliarsi" e trovare la quadratura migliore. Il Messina, d'altronde, ha avuto difficoltà anche negli allenamenti, non può permettersi doppie sedute, non ha effettuato una preparazione estiva completa; doveva essere la Cenerentola del campionato. Invece, oggi, senza la penalizzazione, sarebbe poco fuori dalla zona playoff. In più, il Derby dello Stretto è un match particolare, dove può succedere di tutto. La Reggina, poi, sarà priva dei suoi tre elementi più rappresentativi, ovvero l'ex Ragusa, Montalto e Barillà, tutti e tre squalificati o infortunati. Direi che, forse paradossalmente, ci arriva meglio il Messina. Chiaramente, la qualità della rosa della Reggina prima o poi dovrà emergere. Inoltre, la Reggina ha giocato anche ieri in Coppa Italia, e questo potrebbe causare qualche problema di stanchezza. Ci aspettiamo la miglior cornice di pubblico stagionale per questa gara».
La lotta salvezza e il livello del Girone I
«Quest'anno, con il -14 in classifica, l'unica priorità è, ovviamente, la salvezza. Non l'avrei mai detto, ma oggi, visto l'equilibrio e il livello del torneo, si potrebbe addirittura parlare di salvezza diretta. Il girone I, infatti, sembra mancare delle "big" degli anni scorsi e si può fare punti con chiunque. Forse il livello del girone può agevolare la rincorsa del Messina. Basti pensare al Siracusa che, l'anno scorso, ha vinto questo campionato con numeri importanti, mentre ora in Serie C ha conquistato solo 3 punti dopo otto giornate, a differenza, ad esempio, del Casarano che, dopo aver vinto l'ultimo girone H di Serie D, ora sta ben figurando in campionato».
Facciamo un punto sull'extra-campo e la situazione societaria.
«Martedì si gioca un'altra partita, quella per il futuro societario, e c'è molto più ottimismo rispetto al passato. Questa società è stata in vendita per sette degli otto anni della gestione Sciotto, anche perché un club professionistico costa tantissimo. Un singolo imprenditore è impossibilitato a mantenere la Serie C. Il limite di Sciotto è stato quello di non aver lanciato per tempo l'allarme e si è intestardito; non sembrava pronto a cedere davvero e chi si è affacciato è apparso spesso inconsistente. Mentre, tra l'altro, la sua presenza era considerata da molti un limite invalicabile. L'unica volta che Sciotto ebbe dei soci, arrivò la promozione dalla D alla C. Ora la situazione debitoria è stata risolta, Sciotto non c'è più, e c'è il Tribunale, che è un'ulteriore garanzia. Una prima offerta da parte del Racing City Group c'è stata, e ora bisogna capire se ci saranno altre offerte, se si procederà con un'asta, oppure se questo Racing City Group, che viene accolto con un po' di cautela visti i trascorsi a Trento e Carpi, avrà la meglio. Le aste fallimentari, però, non sono sempre sinonimo di futuro roseo. La piazza, dopo 16 anni di vero incubo, ha una gran voglia di "un altro calcio", c'è voglia di vedere una nuova proprietà. Ad Enna, una trasferta complicata logisticamente, c'erano circa 200 tifosi. Dal 2009 ad oggi a Messina ci sono state tantissime delusioni. Il club ha vissuto sette degli ultimi otto anni in zona retrocessione ma, nonostante ciò, c'è ancora voglia ed entusiasmo. Vediamo se i nuovi avranno la possibilità e la forza di riportare il Messina in Serie C. Quest'anno, ribadisco, l'unica priorità è la salvezza e porre le basi per un futuro migliore.».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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