Archiviata la sconfitta in casa dell'Afragolese, il Barletta si avvia a vivere la nuova sfida di campionato: quella contro la Paganese. Stavolta si gioca in casa e l'obiettivo non può che essere quello dei tre punti. Il distacco dal Fasano comincia ad essere importante, le otto lunghezze di ritardo non sono incolmabili ma se i biancorossi hanno velleità di lottare per il primo posto allora quelle contro la Paganese, e la successiva in trasferta col Martina, non sono già praticamente da dentro o fuori.
Per parlare di Barletta, abbiamo interpellato il collega Adriano Antonucci, giornalista e corrispondente del Corriere dello Sport, la Gazzetta del Mezzogiorno e del portale BarlettaViva.
Dopo tre vittorie di fila, domenica scorsa un altro ko. Al netto della sconfitta, lei come ha visto i biancorossi?
«È stata la prima volta che il Barletta è stato messo sotto da una squadra avversaria. Non era mai successo. Anche nelle partite iniziali dove si sono raccolti pochi punti. Neppure si era verificato a Sarno, dove si è registrata l'altra sconfitta. In quella partita nei primi quaranta minuti i biancorossi avevano dominato. Poi gli ultimi cinque la Sarnese ribaltò il risultato ma nel secondo tempo non tirò mai più in porta. Stavolta, il Barletta è stato messo sotto. Soprattutto nel secondo tempo, ed anche prima del secondo e del terzo gol l'Afragolese aveva avuto altre occasioni da rete. Possiamo dire che è stata la peggiore prestazione della stagione».
Sono passate appena otto giornate ma il distacco dalla capolista Fasano è già di otto punti. A suo giudizio, il Barletta in questa prima parte di stagione sta pagando il salto di categoria oppure ci sono altre ragioni per il rendimento al di sotto delle attese?
«No, non si tratta di salto di categoria. L'organico allestito è di primissimo ordine. È stato un andamento un po' particolare perché nelle prime tre gare di campionato il Barletta ha raccolto due punti ma aveva fatto una grande prestazione contro la Virtus Francavilla, dove è arrivato un pareggio in inferiorità numerica per mezz'ora, poi il derby con l'Andria è finito 1-1 ma sullo zero a zero il Barletta ha sbagliato un rigore e poi c'è stata sconfitta con la Sarnese, come detto primo. Quindi, l'approccio al campionato è stato buono. Poi sono arrivati dieci punti in quattro gare e zero gol subiti. Sembrava che la situazione si fosse riassestata. Invece, domenica scorsa è giunta questa sconfitta ma soprattutto la prestazione più brutta da inizio stagione ad oggi. Le difficoltà sono, forse, addebitabili al fatto che qualche giocatore da cui ci si aspettava molto, come Da Silva che è uno dei migliori attaccanti della categoria, non ha ancora ingranato ed è all'asciutto di reti. È una squadra tutta nuova e forse è questo l'elemento da sottolineare».
Considerate queste difficoltà, lei si aspetta che la società interverrà ulteriormente nel mercato di riparazione?
«Credo che le prossime due gare ci diranno quale potrebbe essere il futuro del Barletta anche dal punto di vista proprio dell'organico. Un organico importante, che costa molto. Se le cose dovessero andare in un certo modo nelle prossime due partite sono convinto che si proseguirà su questa strada, e magari si proverà anche a correggere, se il distacco, viceversa, dovesse aumentare poi chiaramente verranno fatte delle valutazioni. Parlarne oggi è ancora prematuro. Tra un paio di settimane avremo le idee più chiare».
Domenica prossima a Barletta arriva la Paganese. Che partita si aspetta?
«La Paganese ci arriva benissimo. Conosco mister Novelli che è stato a Barletta anche se tanti anni fa. Era il 2013-2014 quando è stato qui, nella parte iniziale del campionato di Serie C. Sappiamo la sua idea di calcio e che tipo di gioco propone. Ed a Pagani le sta facendo assolutamente fruttare. Penso che le caratteristiche che ha la squadra azzurrostellata possano anche favorire in qualche modo il Barletta. Questo perché sino ad oggi, le squadre che sono venute a giocare qui si sono chiuse ed hanno dato vita a partite "attacco contro difesa". Credo che domenica vedremo una partita diversa e sarà l'occasione per capire anche questa squadra cosa può fare quando ci sono partite da giocare a viso aperto contro squadre come la Paganese. Vedremo cosa può succedere. Di sicuro, nelle precedenti partite il Barletta ha fatto sempre fatica, tranne col Pompei, perché ha avuto difficoltà a sbloccarla contro squadre chiuse. Magari l'atteggiamento della Paganese darà vita a qualcosa di diverso ma questo lo scopriremo solo domenica».
Che idea si è fatto di questo girone H di quest'anno e quali sono a suo giudizio le squadre che se la giocheranno fino alla fine?
«È il girone più equilibrato degli ultimi anni. Il Fasano in questo momento è la capolista ma non ha ancora dato la sensazione di essere la squadra che possa stradominare il torneo. Analizzando partita per partita ad oggi è in saldo con gli episodi a proprio favore. Chiaramente, se li è guadagnati e meritati ma non ha ancora quella supremazia e quell'organico, come ad esempio poteva averlo il Casarano lo scorso anno, che ti lascia pensare che andrà alla fine a vincere. Per me è un campionato molto equilibrato e potrà ancora succedere di tutto. L'impressione che ho avuto è che tutti possono vincere e perdere con chiunque, anche verso il basso non ci sono squadre molto più inferiori rispetto alle altre. Ho avuto questa sensazione».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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