Il calcio italiano riaccoglie Alvaro Morata. L'attaccante spagnolo vestirà la maglia del Como nella seconda parte della stagione, dopo che la Lega Serie A ha ufficializzato il deposito del contratto di trasferimento a titolo temporaneo. Una mossa che segna il ritorno dell'ex nazionale iberico nel campionato di Serie A, dopo la parentesi turca al Galatasaray.

Il trasferimento rappresenta una soluzione per tutte le parti coinvolte: il Milan, proprietario del cartellino, ha trovato una sistemazione per il proprio giocatore, mentre il Como si assicura un centravanti di esperienza internazionale per il proprio progetto sportivo.

L'addio polemico a Istanbul

Il passaggio al club lombardo arriva dopo una conclusione piuttosto burrascosa dell'esperienza in Turchia. Morata non ha nascosto il proprio malcontento nei confronti della dirigenza del Galatasaray, utilizzando i propri canali social per spiegare pubblicamente i motivi dell'addio.

"Cari fan del Gala e popolo turco, Voglio ringraziarvi di cuore per l'affetto, il calore e il sostegno che mi avete dimostrato. Mi avete fatto sentire il benvenuto fin dal primo giorno, e il vostro sostegno è stato tra i più straordinari che abbia mai provato nella mia carriera. Purtroppo non posso dire lo stesso della mia esperienza con il club", ha scritto l'attaccante, tracciando una netta distinzione tra il rapporto con i tifosi e quello con la società.

Le parole del giocatore rivelano tensioni significative sul piano contrattuale. "Ci sono stati momenti in cui la parola data e il rispetto dei valori fondamentali non venivano mantenuti. Fino alla fine gli impegni presi non sono stati onorati, al punto che non mi è rimasto altra scelta che rinunciare a parte dello stipendio e ad altri diritti contrattuali che avevo già guadagnato grazie al mio lavoro (la cifra pubblicata non è esatta)", ha specificato Morata, lasciando intendere divergenze economiche con il club turco.

Una questione di principi

L'ex attaccante della nazionale spagnola ha voluto sottolineare come la propria decisione sia stata dettata da questioni etiche prima ancora che economiche. "Per me, nella vita e nel lavoro, ci sono principi che non vanno mai infranti, come il rispetto dei diritti di ognuno. Non riconoscere e compensare quanto guadagnato è, per me, inaccettabile e contrario ai valori di correttezza e professionalità in cui credo", ha dichiarato il calciatore.

Una posizione ferma quella assunta da Morata, che ha scelto la trasparenza verso i sostenitori turchi: "So che spesso queste questioni non se ne parla apertamente, ma credo sia giusto dare ai fan la vera spiegazione di quanto accaduto. Voi e la città di Istanbul rimarrete sempre nel mio cuore, e vi auguro il meglio, oggi e in futuro".

Riconoscimenti e gratitudine

Nonostante le criticità con la dirigenza, l'attaccante ha voluto esprimere riconoscenza verso componenti specifici dell'ambiente Galatasaray. "Un ringraziamento speciale va anche all'allenatore e al suo fantastico staff: sono certo che continuerete a scrivere la storia del Galatasaray. Grazie di cuore a tutti i miei compagni di squadra per i momenti condivisi e a tutte le persone che lavorano presso le strutture di allenamento. Con affetto, Álvaro", ha concluso il messaggio d'addio.

Una nuova sfida in Serie A

Ora Morata si prepara ad affrontare una nuova avventura con il Como, squadra che sta vivendo il proprio ritorno nella massima serie italiana dopo molti anni di assenza. L'esperienza e la qualità tecnica dell'attaccante spagnolo potrebbero rappresentare un valore aggiunto importante per gli obiettivi stagionali del club lombardo.

Il trasferimento in prestito dai rossoneri consente al giocatore di mantenersi competitivo in un campionato di alto livello, mentre offre al Como l'opportunità di contare su un elemento di comprovata affidabilità nel panorama calcistico europeo. Una soluzione che, dopo le turbolenze turche, potrebbe restituire serenità professionale a un calciatore che ha sempre dimostrato attaccamento ai valori sportivi e umani.

Sezione: Serie A / Data: Mar 12 agosto 2025 alle 13:15
Autore: Antonio Sala
vedi letture
Print