Il passaggio di proprietà del Monza da Fininvest a Becket Layne Ventures segna la fine di un'era per Adriano Galliani, che dopo anni di dedizione alla squadra della sua città natale ha deciso di lasciare definitivamente il club brianzolo. In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l'ex amministratore delegato ha condiviso le sue riflessioni su questo momento di transizione, rivelando i sentimenti contrastanti che accompagnano la sua decisione.
Il dirigente milanese ha espresso con sincerità il peso emotivo di questa separazione: "Staccarsi dal Monza è un'emozione forte. Lascio il club che amo da quando avevo 5 anni e mia madre mi portava allo stadio, la squadra della mia città". Un legame profondo, quello con i colori biancorossi, che affonda le radici nell'infanzia e che rende particolarmente difficile questo addio.
Nonostante la proposta della nuova proprietà, che gli aveva offerto il ruolo di presidente, Galliani ha scelto di declinarla con una motivazione chiara e fedele ai suoi principi: "Ho ringraziato la nuova proprietà che mi aveva offerto la carica di presidente. Ma non mi vedo in una società che non sia di Silvio Berlusconi/Fininvest". Una dichiarazione che testimonia la lealtà incondizionata verso il patron scomparso e l'impero imprenditoriale che ha rappresentato per decenni.
Alla domanda se prevalesse l'orgoglio o la tristezza in questo momento di distacco, l'ex dirigente non ha esitato: "Orgoglio". E le ragioni sono evidenti quando si ripercorre il cammino straordinario compiuto dal Monza sotto la sua guida e quella di Berlusconi.
I risultati sportivi raggiunti dalla squadra brianzola rappresentano infatti un'impresa senza precedenti nella storia del club. Come ha sottolineato Galliani: "Un club mai stato in A ha sconfitto Inter, Milan, Juve e Napoli, quattro grandi". Vittorie che hanno dimostrato come il progetto tecnico costruito negli anni fosse solido e ambizioso, capace di tenere testa alle storiche big del calcio italiano.
Ma l'eredità lasciata da questa gestione non si limita ai successi sul campo. L'ex amministratore delegato ha posto l'accento anche sui miglioramenti infrastrutturali che hanno trasformato radicalmente il volto del club: "È un orgoglio anche aver lasciato uno stadio con licenza UEFA. Nel 2018 lo avevamo raccolto inagibile. E poi un centro di allenamento che è tra i migliori d'Italia. Berlusconi ha speso 40 milioni per le due strutture".
Un investimento considerevole che ha permesso al Monza di dotarsi di strutture all'avanguardia, trasformando quello che era un impianto inagibile in uno stadio certificato UEFA e creando ex novo un centro di allenamento di eccellenza. Questi interventi rappresentano un lascito duraturo che andrà ben oltre l'era Berlusconi-Galliani.
Il momento più emozionante di questo percorso rimane però la storica promozione in Serie A, un traguardo che il Monza inseguiva da sempre e che è finalmente arrivato sotto questa gestione. Galliani ha rivelato un retroscena toccante su come Berlusconi abbia vissuto quel momento indimenticabile: "Nei 44 anni vissuti accanto a Berlusconi non gli ho mai visti occhi felici come a Barcellona, dopo la sua prima Champions, e a Pisa, dopo la promozione in A del Monza. Seguì lo splendido campionato 2022-23. Il Monza è stato l'ultima, grande gioia del presidente. Ne sono assolutamente convinto".
Un paragone che rende l'idea dell'importanza che questa promozione ha avuto per il Cavaliere: la stessa felicità provata per la prima Champions League conquistata con il Milan, uno dei trofei più prestigiosi del calcio mondiale, è stata eguagliata dalla gioia per aver portato il Monza nella massima serie per la prima volta nella sua storia.
La stagione 2022-23, definita "splendida" da Galliani, ha infatti consolidato il progetto brianzolo, dimostrando che la promozione non era stata casuale ma il frutto di un lavoro meticoloso e di una visione lungimirante.
Con questo addio si chiude un capitolo fondamentale nella storia recente del Monza, ma anche nella carriera di uno dei dirigenti più esperti e vincenti del panorama calcistico italiano. La nuova proprietà di Becket Layne Ventures eredita una società completamente trasformata rispetto a quella trovata nel 2018, con infrastrutture moderne, una rosa competitiva e soprattutto una credibilità acquisita sul campo che rappresenta il miglior biglietto da visita per il futuro.
Il saluto di Galliani al Monza racchiude dunque orgoglio per il lavoro svolto, gratitudine per le emozioni vissute e la consapevolezza di aver contribuito a scrivere una pagina indimenticabile nella storia del calcio brianzolo.
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