Dall'inizio dell'estate, l'Ascoli ha un nuovo timoniere: Bernardino Passeri, attuale proprietario e presidente del club bianconero. In una recente intervista concessa ai colleghi del Corriere dello Sport, il patron ha illustrato con chiarezza la sua visione per la squadra marchigiana, un percorso fatto di pragmatismo ma anche di sogni audaci.

«Vivo per sognare, non per campare. Un passo alla volta, abbiamo grandi obiettivi», ha affermato Passeri, delineando una filosofia che va oltre la semplice gestione sportiva.

La squadra, intanto, sta rispondendo sul campo in modo straordinario, vantando un dato statistico che la colloca in una posizione di assoluto prestigio: zero reti subite in sette giornate, rendendola, di fatto, la miglior difesa d’Europa in termini percentuali. Il presidente non si è lasciato sfuggire l'occasione per sdrammatizzare con orgoglio: «Passatemi la battuta, visto il dato: siamo i più forti d’Europa, quantomeno a difendere...».

Questa solidità difensiva alimenta, inevitabilmente, i pensieri di una promozione diretta. Pur mantenendo i «piedi per terra», Passeri ha confessato di essere mosso da una forte ambizione. Non è nel suo carattere accontentarsi: «Non mi piace partecipare e basta, voglio vincere».

E le mire non si fermano alla cadetteria, ma guardano a un orizzonte più lontano: «Si vive per sognare, anche puntando “cose” lontane. Non solo la B». L'allusione è, chiaramente, alla Serie A, un traguardo che il presidente, proveniente dal settore delle costruzioni, descrive attraverso una metafora edilizia molto calzante: «Si inizia dal basso. Anzi, dal piano terra, io nasco costruttore. Abbiamo gettato le fondamenta, ora siamo al solaio, proveremo ad arrivare al 2º e 3º piano, infine all’attico. Sognare è imprescindibile».

Passeri ha anche fatto luce sul momento preciso in cui ha deciso di assumere la guida del club. La decisione è maturata in modo inaspettato, dopo una serie di incontri infruttuosi. Il neo-presidente aveva partecipato a diverse riunioni con l'ex patron, Pulcinelli, e altri imprenditori interessati all'acquisto, ai quali aveva garantito supporto economico. Tuttavia, il dirigente è uscito da questi meeting «insoddisfatto», non ritenendo gli interlocutori «all’altezza del progetto».

Fu in piena notte che arrivò la svolta definitiva. «A quel punto, di notte, ho chiamato Pulcinelli e gli ho detto: “La prendo io!”», ha rivelato Passeri, sottolineando l'impulsività dettata dal desiderio di dare una guida solida all'Ascoli.

La filosofia imprenditoriale si riflette anche nelle scelte relative all'organigramma tecnico. Il presidente ha spiegato che la nomina del direttore sportivo Gianni Patti e dell'allenatore Valerio Tomei affonda le radici nella visione promossa dal figlio Andrea. L'obiettivo era puntare su un D.S. che fosse «giovane, onesto e competente», un professionista che operasse per meriti e non per raccomandazioni: «Uno che non lavora perché “amico di”». Questa sinergia tra le componenti direttive si è tradotta in una «piena collaborazione col mister», fondamentale per la riuscita del progetto sportivo.

Sezione: Serie C / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 13:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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