Caos Ternana, penalizzazione e ristrutturazione: il motivo del rifiuto di Fabio Forti

Non sembra esserci davvero tregua per la Ternana, che continua ad attraversare una fase di profonda turbolenza societaria. Dopo le recenti vicissitudini legate alla proprietà e all'assetto dirigenziale, il club umbro si ritrova ad affrontare una nuova e inattesa complicazione proprio nel giorno in cui la Federazione ha inflitto una pesante penalizzazione di cinque punti in classifica per inadempienze relative alle scadenze federali del primo agosto.

La sorpresa più recente riguarda l’incarico di Amministratore Unico (AU). Il commercialista ternano Fabio Forti, che era stato designato dalla proprietà subentrante per prendere il posto della rimossa Tiziana Pucci, sembra infatti essere pronto a fare un passo indietro e rinunciare alla nomina. Questa clamorosa eventualità aggrava il quadro già complesso, emerso dopo il comunicato dell'avvocato Manlio Morcella in merito all'assemblea dei soci che aveva sancito la revoca di Pucci.

A confermare indirettamente questa ipotesi sono i riscontri alla Camera di Commercio di Terni. Secondo quanto anticipato dal portale online Tag24 Umbria, non risulterebbe ancora ufficializzato alcun cambio di amministratore delegato da parte della Ternana Calcio. Risulta, invece, una richiesta avanzata dal club che getta luce sul possibile motivo della ritrosia di Forti: l'istanza per un piano di ristrutturazione finanziaria e l'avvio di una procedura negoziata per prevenire il fallimento.

Sarebbe proprio l’esistenza di questo strumento di gestione della crisi a indurre Fabio Forti a non accettare l'incarico conferitogli dalla famiglia Rizzo. La documentazione per richiedere l'avvio della composizione negoziata della crisi d'impresa sarebbe pervenuta alla Camera di Commercio lo scorso 9 dicembre 2025.

Si tratta di uno strumento legale fondamentale che mira a offrire alle aziende in difficoltà economica nuove opportunità di risanamento, evitando di ricorrere alla più drastica procedura fallimentare. Tale percorso prevede l'attivazione di specifici strumenti e agevolazioni, inclusi possibili accordi con debitori e stakeholders, per avviare un piano di rientro dalla situazione debitoria. È interessante notare come questa procedura sia stata avviata proprio da Tiziana Pucci, prima di essere sollevata dal suo ruolo.