Dopo la terza sconfitta consecutiva, maturata nel sentito derby contro il Sorrento, l'allenatore del Giugliano, Mirko Cudini, ha commentato l'esito della gara in sala stampa. Nonostante il risultato negativo, il tecnico gialloblù ha difeso la prestazione dei suoi, definendola la migliore in assoluto da quando ha assunto la guida della squadra.

"Se guardiamo solo il risultato, è una partita negativa, ma credo sia stata la migliore interpretazione da quando sono qui," ha esordito Cudini, sottolineando come la squadra abbia affrontato la gara "a viso aperto" contro un Sorrento che, a suo giudizio, aveva raccolto meno di quanto avrebbe meritato nelle uscite precedenti. La differenza, secondo l'allenatore, è stata determinata dai dettagli: "Abbiamo concesso poco, ma non siamo stati incisivi negli ultimi venti metri."

Cudini ha riconosciuto che la manovra offensiva, sebbene ben costruita fino alla trequarti, è mancata di concretezza decisiva: "Abbiamo costruito bene, ma ci è mancata lucidità e scaltrezza in zona gol." Un problema di finalizzazione che continua ad affliggere la formazione.

L'allenatore ha voluto respingere le critiche relative a una presunta mancanza di spirito battagliero o a una condizione di confusione e sfiducia nel finale di partita. Ha tracciato un netto distinguo rispetto ad altre uscite: "Non condivido. A Cosenza ho visto poca lucidità e convinzione, ma stasera la squadra ha applicato quanto provato in settimana."

L'impegno c'è stato, ma la squadra deve innalzare il livello su alcuni aspetti fondamentali: "Dobbiamo migliorare in intensità, trasmissione di palla e decisione nell’attaccare la porta, ma ho visto un buon atteggiamento." La vera causa della disorganizzazione finale è stata identificata nella "frenesia per il risultato," che ha portato il gruppo a "perdere i tempi di gioco," ma, ha ribadito Cudini, "non parlerei di sfiducia."

Riguardo ai problemi emersi nel settore centrale del campo, con alcuni giocatori apparsi fuori condizione, Cudini ha spiegato le sue scelte. In particolare, ha motivato l'utilizzo di De Rosa in una posizione avanzata: "De Rosa non è ancora in condizione per fare l’interno di centrocampo. L’ho schierato davanti per dargli minutaggio e una gestione diversa della palla, essendo la sua prima partita da titolare."

Sulle assenze e i cambi forzati: "Balde ha giocato poco per necessità: Ibu è rientrato ieri dopo un viaggio e ha fatto solo 10 minuti." L'allenatore ha poi chiarito che il passaggio al modulo 3-5-2 è stata una scelta difensiva, volta a "coprirci contro le transizioni del Sorrento," un cambio tattico che, inevitabilmente, ha "penalizzato gli esterni d’attacco."

Riguardo al deficit negli automatismi e nella finalizzazione, l'allenatore ha ribadito che la "frenesia" è la causa principale della perdita dei tempi di gioco. Ha citato la necessità di maggiore precisione e lucidità nella rifinitura, chiedendo a elementi come Njambe e Borello di essere più incisivi.

Interrogato sulla propensione della squadra a essere più incisiva in transizione rapida, Cudini ha ammesso che la qualità per questo tipo di gioco esiste, ma ha messo in guardia dall'affidarsi esclusivamente a esso: "Abbiamo qualità per le transizioni, ma non possiamo giocare solo così. Dobbiamo imparare a fare la partita quando gli avversari ci lasciano spazi." La chiave per migliorare l'efficacia offensiva è trovare "equilibrio tra costruzione e rapidità." Il tecnico ha concluso che la vera carenza è la "maggiore conoscenza delle situazioni e delle trame di gioco per avere lucidità e tranquillità."

Infine, sull'amara reazione del pubblico dopo la terza sconfitta settimanale, con "zero punti in tre partite," Cudini ha accettato i fischi: "Capisco i fischi, i tifosi sono obiettivi: ci hanno applaudito dopo la Salernitana, oggi ci hanno contestato." Il messaggio ai giocatori è chiaro: "I ragazzi ce la mettono tutta, ma dobbiamo trasformare i fischi in applausi con i risultati."

Riguardo ai tempi necessari per vedere il "Giugliano armonioso" che desidera, l'allenatore ha chiesto tempo, pur riconoscendo che la situazione impone un'accelerazione: "Non so dire quando vedremo un Giugliano armonioso, ma nelle mie esperienze i frutti arrivano con il tempo. Qui dobbiamo accelerare, perché quattro partite non bastano per costruire tutto." La sola strada da percorrere, in vista dei prossimi impegni contro Trapani e Catania, è "il lavoro sul campo," focalizzato sull'aspetto mentale e sugli automatismi.

Sezione: Serie C / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 16:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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