La Juventus Next Gen esce sconfitta dal confronto con il Ravenna, una battuta d'arresto che lascia l'amaro in bocca all'ambiente bianconero. Al termine del match, il tecnico Massimo Brambilla ha condiviso le sue riflessioni sulla prestazione della squadra, come riportato da Tuttojuve, soffermandosi sugli aspetti positivi e sulle criticità emerse durante i novanta minuti.
L'allenatore ha offerto un'analisi articolata dell'incontro, evidenziando le diverse fasi della partita. La prima frazione di gioco non ha regalato particolari emozioni, caratterizzandosi per un sostanziale equilibrio tra le due formazioni, sebbene gli avversari abbiano dimostrato maggiore capacità nel gestire il possesso palla. Tuttavia, lo spettacolo offerto sul terreno di gioco non è stato all'altezza delle aspettative.
"Il primo tempo è stato equilibrato, loro hanno avuto maggiormente il controllo del pallone, ma nel complesso non è stato un primo tempo bello da vedere", ha dichiarato Brambilla, sintetizzando con franchezza la prestazione della sua squadra nei primi quarantacinque minuti.
La ripresa ha visto un cambio di passo da parte della Next Gen, che ha alzato il proprio livello di gioco cercando di rimettere in equilibrio il risultato. Secondo il tecnico, l'impegno profuso dai suoi ragazzi nella seconda parte della gara avrebbe meritato quantomeno un punto. La delusione per l'esito finale è quindi doppia, alimentata anche da alcune decisioni arbitrali che hanno lasciato perplessi il mister e il suo staff.
"Nella ripresa penso che alla fine avremmo meritato il pareggio, di conseguenza siamo dispiaciuti per il risultato e siamo anche dispiaciuti per alcune scelte arbitrali un po' dubbie, ma non è mia intenzione soffermarmi su questi temi", ha aggiunto Brambilla, scegliendo però di non polemizzare oltre su quanto accaduto durante la partita.
Il focus dell'allenatore resta infatti rivolto al progetto di sviluppo dei giovani talenti, missione fondamentale della squadra Under 23 bianconera. Nonostante la sconfitta, Brambilla ha ribadito l'importanza di mantenere alta la concentrazione sul lavoro quotidiano e sulla crescita individuale e collettiva dei calciatori.
"Detto ciò noi dobbiamo continuare a stimolare i ragazzi nel loro percorso di crescita, dobbiamo soltanto continuare a lavorare", ha sottolineato il tecnico, evidenziando la filosofia che guida il suo operato alla guida della Next Gen.
Un aspetto preoccupante emerso nelle ultime uscite riguarda la tenuta difensiva della squadra. Dopo due vittorie consecutive in cui la retroguardia aveva mostrato grande solidità concedendo poco agli avversari, nelle ultime due partite contro Sambenedettese e Ravenna si è registrato un calo di concentrazione che ha permesso agli avversari di creare più occasioni da gol. Una tendenza che dovrà essere invertita rapidamente per tornare a macinare risultati positivi.
"Arrivavamo da due vittorie in cui avevamo concesso poco, poi contro la Sambenedettese e contro il Ravenna abbiamo concesso di più e i nostri avversari sono stati bravi a sfruttare queste opportunità", ha ammesso candidamente Brambilla, riconoscendo i meriti degli avversari ma anche le lacune difensive della sua formazione.
Nonostante le difficoltà del momento, c'è spazio anche per note positive e motivi di soddisfazione. Brambilla ha espresso orgoglio per il fatto che la prima squadra continui ad attingere dalla rosa della Next Gen quando necessita di rinforzi, segno tangibile della qualità del lavoro svolto e del valore dei giovani che crescono nel progetto Under 23.
"È il quarto anno che sono qua, è motivo di orgoglio se la prima squadra attinge dalla nostra rosa quando ha bisogno e anche oggi siamo felici per la chiamata di Pedro Felipe che vivrà una bellissima serata in un fantastico contesto", ha concluso il tecnico, riferendosi alla convocazione del giovane calciatore per un impegno della Juventus.
La filosofia di Brambilla appare chiara: guardare oltre il singolo risultato negativo, per quanto doloroso, mantenendo la bussola puntata sugli obiettivi di medio-lungo periodo. La Next Gen non è semplicemente una squadra che deve vincere le partite, ma rappresenta un laboratorio fondamentale per la formazione dei talenti destinati a vestire la maglia bianconera ai massimi livelli.
L'allenatore, giunto al suo quarto anno sulla panchina della seconda squadra juventina, ha maturato un'esperienza significativa nella gestione dei giovani e nella loro preparazione al salto di qualità. La sua soddisfazione per ogni convocazione in prima squadra testimonia come il successo del progetto vada misurato anche attraverso parametri diversi dalla semplice classifica.
La sfida ora è reagire immediatamente a questa battuta d'arresto, lavorando sui difetti evidenziati nelle ultime prestazioni e riportando la squadra sui livelli di solidità mostrati nelle precedenti vittorie. Il campionato è lungo e ci sarà modo di recuperare terreno, ma servirà maggiore attenzione in fase difensiva e continuità nelle prestazioni.
La Next Gen tornerà in campo con l'obiettivo di dimostrare che la sconfitta contro il Ravenna rappresenta solo un incidente di percorso, consapevole che ogni partita costituisce un'opportunità di crescita per i giovani talenti che sognano di seguire le orme dei tanti calciatori passati da questo trampolino di lancio prima di affermarsi ad alti livelli.
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