Alla vigilia della difficile trasferta contro il Campobasso, mister D’Alesio ha presentato il momento del Rimini con un chiaro richiamo alla reazione e alla necessità di ritrovare l'ardore agonistico che contraddistingue la squadra.
Reduce da una sconfitta, l'obiettivo prioritario è ritrovare fiducia e punti, mettendo da parte ogni ambizione a lungo termine per concentrarsi sulle due imminenti opportunità di svolta.
Il tecnico biancorosso ha fatto appello alla storia del club per stimolare i suoi, ricordando come la squadra abbia sempre saputo rialzarsi dopo le battute d'arresto. "La storia dice che dopo una caduta ci siamo sempre rialzati, e adesso è arrivato il momento di farlo di nuovo," ha affermato D'Alesio.
L'obiettivo immediato non è solo la classifica, ma la sfera emotiva: "Andiamo a Campobasso con l’obiettivo di ritrovare punti ma soprattutto fiducia." L'imperativo categorico condiviso con lo spogliatoio è liberarsi della negatività: "Dobbiamo togliere quel segno meno davanti, ed è questo il nostro traguardo a breve termine." Con le sfide contro Campobasso e Bra alle porte, le prossime due partite rappresentano la chance perfetta per dare una decisa svolta alla stagione, escludendo per ora ogni discorso di obiettivi futuri.
D'Alesio è stato molto incisivo nel definire l'atteggiamento che si aspetta di vedere in campo, un atteggiamento che non può prescindere da una forte componente emotiva. "Il Rimini deve fare una partita da Rimini, con il fuoco dentro," ha tuonato il tecnico. La carenza di intensità, infatti, è la causa principale dei problemi: "Quando abbassiamo la fiamma diventiamo prevedibili."
Per evitare di cadere nella banalità, la squadra deve mantenere alta la tensione agonistica: "Dobbiamo tenere alta la temperatura e continuare ad alimentare quel fuoco con ambizione, orgoglio, rabbia e unione." Questi valori, definiti come la "legna" che mantiene vivo il motore del gruppo, sono la base su cui costruire la prestazione.
L'avversario è stimolante anche dal punto di vista tattico: il Campobasso è una squadra "organizzata, con giocatori di qualità che gestiscono bene il possesso e alternano momenti di pressione e momenti di attesa." Per il Rimini, questa sarà una verifica fondamentale per testare la crescita nella lettura delle diverse fasi di gioco. "È una sfida che ha tutto: difficoltà, fascino e motivazioni," e la squadra è chiamata ad affrontarla con "curiosità e coraggio."
Sul piano tecnico, D'Alesio ha notato progressi, in particolare nell'ultima porzione di campo: "Stiamo migliorando nella fase offensiva, soprattutto negli ultimi metri." Ci sono segnali incoraggianti che vedono i giocatori come Aspesi e Leoncini "attaccando meglio l’area, con più convinzione."
L'identità tattica del Rimini è chiara: la squadra si adatta alle esigenze dell'avversario, ma "senza mai snaturarci." In fase di non possesso, la linea è l'aggressività e la pressione alta. La crescita deve concentrarsi sulla gestione e la costruzione del gioco, ma senza mai sacrificare l'essenza della squadra: "intensità, cattiveria, spirito battagliero."
Il tecnico ha lanciato l'ultimo, categorico avvertimento: "Quando smarriamo queste caratteristiche diventiamo fragili, e non possiamo permettercelo." Il vero Rimini è una squadra che gioca con la sua anima: "Dobbiamo restare una squadra che gioca con la pancia, con il cuore e con gli attributi. Se togliamo questa parte emotiva, diventiamo una squadra normale. Quando invece la ritroviamo, siamo un’altra cosa."
Infine, sull'ambiente esterno, D'Alesio ha chiesto di non lasciarsi condizionare dalle attese o dalle incertezze, concentrando tutte le energie sul campo. Per quanto riguarda la formazione, mancherà Gemello, ma il resto del gruppo è recuperato e pronto a lottare.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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