Alla vigilia della prima gara infrasettimanale del Siracusa contro il Potenza, si è tenuta la conferenza stampa. La partita si preannuncia difficile, con il Potenza che attualmente occupa il quarto posto in classifica.
Al termine dell’allenamento, il mister Turati entra in sala stampa, con un’espressione un po’ corrucciata ma pronto a rispondere alle domande dei giornalisti.
Sotto l’aspetto psicologico, come sta la squadra in questo momento?
"Devo dire che stiamo migliorando sotto tutti i punti di vista. Chiaramente, in questo momento, il risultato negativo ci fa vedere tutto nero, ma noi dobbiamo lavorare e costruire, perché sappiamo che non si trova niente per strada, nessuno ci regala niente. Il lavoro è sempre il fattore principale in qualsiasi squadra e noi sappiamo di avere tanto terreno da recuperare. Nessuno qui dentro può pensare che le altre squadre ci possano regalare qualcosa. Nessuno può pensare che senza lavoro, sia nel calcio che nella vita, si possa ottenere qualcosa; quindi, siamo consapevoli di essere in una fase di costruzione. Dobbiamo restare tutti uniti. Bisogna parlare del Siracusa e solo del Siracusa, non di tizio, caio, Sempronio, del mister o di qualcun altro.
Il Siracusa oggi è nelle migliori condizioni possibili, ma deve comunque affrontare prestazioni che possono anche durare 96 minuti, anche se non siamo al 100%. La settimana scorsa abbiamo fatto giocare dei ragazzi che non erano pronti, correndo qualche rischio. Avrei voluto togliere prima Guadagni perché veniva da una settimana difficile in cui si era allenato pochissimo. Il rischio di infortunio era alto, ma l'abbiamo tenuto in campo, rischiando ancora di più. L'altro giorno, infatti, si è dovuto fermare. Speriamo che per domani possa darci una mano, ma dobbiamo valutare tutti i giocatori. È un errore che abbiamo commesso con Giulio Frisenna 20 giorni fa, perdendo poi un calciatore per un mese, e non ce lo possiamo più permettere. Quindi, tutti uniti per il Siracusa. Siamo sulla strada giusta e, nonostante i risultati, vogliamo svoltare".
Tornare in campo a distanza di pochi giorni si dice che sia salutare per metabolizzare subito la partita precedente. Nel vostro caso, sarebbe stato meglio avere più tempo per preparare una gara importante come questa, o è stato importante tornare subito in campo?
"No, nel nostro caso sarebbe stato meglio lavorare e recuperare perché abbiamo perso terreno per vari motivi. Quindi, a noi servirebbe tantissimo il lavoro. Però c'è questa partita, che può essere un'opportunità per svoltare. Dal mio punto di vista e da quello dei miei ragazzi, la partita contro il Crotone è stata meno dispendiosa delle altre perché abbiamo mantenuto il possesso palla e siamo rimasti nella metà campo degli avversari. Chiaramente abbiamo fatto una partita tosta e dal campo avevo la sensazione che con una piccola scintilla potevamo veramente svoltare. Sentivo i fischi che arrivavano per gli avversari e dentro di me avvertivo qualcosa di positivo, ma con il passare dei minuti, quell'episodio sul calcio d'angolo ci ha fatto male. In questo momento l'aspetto psicologico è importantissimo, ma devo dire che ho visto negli occhi dei miei ragazzi lo stesso spirito che avevano la settimana scorsa. Sono molto fiducioso e spero davvero che i miei ragazzi interpreteranno la partita con maggiore fame, maggiore convinzione e ridurranno al minimo il margine d'errore".
Avete fornito un margine d'errore che vi ha penalizzato oltremodo in attacco, perché se si costruisce tanto quando si è al top fisicamente ma poi non si riesce a finalizzare, significa che manca qualcosa. Ci state lavorando?
"Stiamo lavorando su questo aspetto. Nel calcio la finalizzazione è fondamentale. In questo momento ci sta mancando la finalizzazione nei momenti cruciali. Ricordo partite come quella con il Cerignola ma anche con lo stesso Crotone, dove abbiamo sbagliato un gol a porta vuota. Ci manca quello. Se un mio calciatore non riesce a segnare, ci può anche stare. Noi lavoriamo molto durante la settimana e, ad oggi, siamo un po’ sfortunati, ma alla fine dell'anno le cose si compenseranno. Quello che chiedo io è maggiore attenzione, soprattutto dal punto di vista delle palle inattive, per non subire quando noi abbiamo il controllo della palla, e contro il Crotone l'abbiamo fatto molto bene. Nel secondo tempo non ricordo una parata del nostro portiere e, anzi, con il passare dei minuti, ripeto, avevo la sensazione che potevamo fare qualcosa di buono nonostante giocassimo contro un avversario forte, costruito per vincere, che lavora insieme da anni e che ha un obiettivo chiaro. Dobbiamo valutare bene le condizioni dei nostri giocatori, sia lo stato di salute che quello psicologico".
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