Il Collegio di Garanzia del CONI ha respinto definitivamente il ricorso presentato dal Trapani, confermando la penalizzazione di otto punti in classifica che aveva colpito la società siciliana. La decisione ha scatenato la dura reazione del presidente del club, Valerio Antonini, che attraverso i propri canali social ha espresso tutto il suo disappunto per l'esito della vicenda.

La pronuncia del massimo organo di giustizia sportiva italiana rappresenta un colpo durissimo per le ambizioni del Trapani, che dovrà ora fare i conti con una pesante decurtazione di punti che potrebbe compromettere seriamente gli obiettivi stagionali della squadra granata.

Le accuse di Antonini: "Sempre gli stessi giudici"

Particolarmente veemente la reazione del presidente Antonini, che ha sollevato pesanti dubbi sulla regolarità del procedimento giudiziario. Il dirigente ha puntato il dito contro la composizione del collegio giudicante, denunciando quella che a suo avviso rappresenterebbe una grave anomalia procedurale.

"APPENA ARRIVATO IL DISPOSITO ( in questo momento esatto ) con cui il Collegio ha respinto il ricorso presentato dai nostri legali. PER ME UNA DECISIONE ASSURDA. Ma c'è una cosa che ho saputo ora e che mi ha SCONVOLTO. Se leggete questo documento, le firme sono del Presidente BRANCA E MAIETTA. Voi direte , chi sono? Semplice , gli stessi che avevano rigettato il ricorso della Trapani Shark", ha dichiarato Antonini.

Il riferimento alla Trapani Shark tocca un capitolo precedente delle vicissitudini giudiziarie legate al club siciliano, quando la società aveva già dovuto affrontare un altro procedimento presso gli organi di giustizia sportiva che si era concluso negativamente.

"Made in Italy": la denuncia del sistema

Il presidente granata ha poi allargato la sua critica all'intero sistema della giustizia sportiva italiana, utilizzando un'espressione particolarmente caustica per descrivere quello che ritiene essere un meccanismo viziato alla base.

"Non so se ci rendiamo conto. Io sono andato al CONI per avere giustizia e vengo giudicato SEMPRE dalle stesse persone che mi avevano giudicato precedentemente ! Una roba MADE IN ITALY", ha continuato nella sua sferzante analisi.

L'accusa di Antonini si concentra sulla presunta mancanza di imparzialità nel processo decisionale, evidenziando come gli stessi giudici che si erano pronunciati in un precedente caso sfavorevole al Trapani siano stati chiamati nuovamente a valutare il ricorso della società.

Le prossime mosse: si valuta il ricorso al TAR

Nonostante l'amarezza per la decisione, il presidente del Trapani non sembra intenzionato ad arrendersi e sta già valutando le possibili strade alternative per proseguire la battaglia legale. La società potrebbe infatti rivolgersi alla giustizia amministrativa ordinaria.

"Vedremo se possibile andare al TAR, lo capiremo consultandoci con i nostri legali", ha spiegato Antonini, lasciando aperta la possibilità di un ulteriore ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale.

I sospetti del presidente: "C'era paura di un ribaltamento?"

Nella parte finale del suo intervento, il numero uno del Trapani ha lasciato trasparire un sospetto ancora più pesante, insinuando che dietro la composizione del collegio giudicante potrebbe esserci stata una strategia precisa per evitare possibili ribaltamenti di precedenti decisioni.

"Mi viene il dubbio che avevamo molto da dire e fare, altrimenti perché non assicurare un giudizio equo? C'era paura che poi avremmo ribaltato anche la sentenza della Shark ? Ai posteri l'ardua sentenza", ha concluso Antonini, citando il celebre verso manzoniano per sottolineare l'amaro epilogo di una vicenda che lascia molte ombre sul funzionamento della giustizia sportiva.

Le conseguenze per il campionato

La conferma della penalizzazione rappresenta ora un ostacolo concreto per il percorso del Trapani nel campionato in corso. Gli otto punti di penalizzazione potrebbero infatti incidere pesantemente sulla classifica della squadra siciliana, condizionando le strategie tecniche e gli obiettivi societari per il resto della stagione.

La vicenda del Trapani si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra alcune società e gli organi di giustizia sportiva, evidenziando criticità strutturali che periodicamente emergono nel sistema calcistico italiano. Le parole di Antonini, pur cariche di comprensibile frustrazione, sollevano interrogativi sulla trasparenza e sull'efficacia dei meccanismi di controllo e di garanzia che dovrebbero caratterizzare l'amministrazione della giustizia in ambito sportivo.

Il caso Trapani, al di là degli aspetti specifici legati alla penalizzazione, diventa così simbolo di un rapporto complesso e spesso conflittuale tra le società calcistiche e le istituzioni preposte al controllo della regolarità delle competizioni.

Sezione: Serie C / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 21:15
Autore: Nicolas Lopez
vedi letture
Print