Guillermo Perèz Moreno è l'ala sinistra del Gozzano, squadra capolista del Girone A in Serie D. Spagnolo di nascita, sta vivendo in italia un’annata positiva (3 reti e un assist) dopo le esperienze in Spagna e Grecia. Qual è il posto migliore dove hai giocato?: “Nel mio Paese il calcio è questione di organizzazione, in Grecia di passione, in Italia forse la giusta via di mezzo; ma io cerco di dare sempre il massimo a prescindere da dove mi trovo”.
Capiamo subito che Guille è un ragazzo pacato ma molto serio. Quando inizia la tua carriera? “Ho cominciato a giocare quand’ero piccolissimo: i miei genitori mi ricordano che portavo sempre un pallone sotto braccio”. E in effetti è Pedro, suo padre, che vede in lui la stoffa per giocare; così, tra allenamenti e provini, Guille entra prima nel Real Murcia, squadra della sua città, poi nelle giovanili del Valencia e allo Sporting de Gijón. “A Valencia ho avuto la fortuna di giocare con David Silva e di stare a contatto con Pablo Aimar, che è diventato il mio punto di riferimento insieme a Cazorla e Zidane”.
Tecnica e fantasia sono anche le tue qualità? “Sono un calciatore organizzato, ma mi piace il palleggio ‘alla spagnola’, dinamico e creativo. Aiuto i compagni ed è indispensabile che si faccia gruppo”. Guillerme, Gulo per i compagni è un professionista vero, che oggi vive il calcio senza mitizzarlo, come un lavoro qualunque: “Questo sport mi ha dato tante emozioni. Ce ne sono alcune, belle, che ricordo ancora oggi: la convocazione in prima squadra col Valencia di Ranieri insieme a David Silva. E’ stata la prima volta che mi sono allenato con giocatori 'da Champions' e ho capito le difficoltà di questo sport. Poi ci sono ricordi brutti: l’infortunio alla caviglia, quando ero in prestito all’Albacete e delle cose che nel calcio di oggi non mi piacciono per niente”. Di questo Guille non vuole parlare, mentre è entusiasta di raccontarci come vive l’esperienza in Italia: “Qui mi piace tutto: la storia, la cultura, fare passeggiate in montagna…Persino le nuvole e il freddo, che sto vivendo come una nuova avventura. E poi sono innamorato del cibo: una buona pizza italiana non la cambierei con niente”.
Guille è un ragazzo che ama le cose semplici, lontane dai vizi di tanti calciatori (non ha social network e Whatsapp lo riserva agli amici più stretti). La sua serenità d’animo si sente dalla voce, che si fa ancora più tranquilla quando parla della moglie Blanca e della figlia Daniela. Sono loro il modo migliore per spendere il tempo lontano dal campo. In campo, però, dà tutto e sulla sua squadra ha le idee chiarissime: “Possiamo concludere la stagione da capolista, perché se restiamo tutti uniti diventiamo devastanti”. ‘Devastante’, la parola italiana che Gulo usa per descrivere ciò che gli piace particolarmente. Come la pizza, le passeggiate e la somiglianza con Borja Valero, a cui molti gli accennano.
Autore: Giovanni Pisano
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