Un intervento diretto e senza mezzi termini, quello del direttore generale del Cittadella, Stefano Marchetti, sulle colonne de "Il Gazzettino". Di fronte a un momento cruciale della stagione, il dirigente granata ha voluto scuotere l'ambiente, richiamando tutti a una prova di carattere nelle ultime due decisive giornate. Le sue parole, cariche di aspettativa e di un pizzico di severità, mirano a trasformare le dichiarazioni di intenti in azioni concrete sul terreno di gioco.

«Nulla è ancora scritto, ma desidero essere estremamente chiaro su un punto fondamentale: sento ripetere frasi come "ci credo" e "non è finita", ma queste non possono rimanere semplici espressioni verbali», ha esordito Marchetti con la sua consueta schiettezza. «Di parole ne ho ascoltate fin troppe. La convinzione che la squadra deve dimostrare deve essere radicalmente diversa da quella palesata nelle recenti uscite. Altrimenti, illudersi diventa un esercizio sterile e privo di fondamento. Il mio pensiero è limpido: la fiducia si manifesta scendendo in campo e lottando su ogni singolo pallone, senza timore, mettendo in ogni azione ogni stilla di energia fisica e mentale disponibile».

Il direttore generale non ha nascosto la gravità della situazione, ma ha voluto infondere un messaggio di speranza, legato a un cambio di atteggiamento radicale. «Solamente agendo in questo modo concreto esiste la possibilità di compiere quello che oggi appare come un miracolo. Ma io credo fermamente nei miracoli. Se ci troviamo in questa situazione di difficoltà, non è colpa di un singolo individuo. Anzi, il primo ad aver commesso degli errori sono io. Mi assumerò interamente le mie responsabilità, e a giochi fatti dirò chiaramente ciò che ci sarà da dire. Sono io che ho scelto i giocatori e l'allenatore, e non sono certo una persona che si sottrae alle proprie responsabilità».

Tuttavia, Marchetti ha sottolineato come questo non sia il momento per recriminazioni o analisi retrospettive. «Ma oggi non è il tempo per questo genere di disquisizioni. Oggi è imperativo ritrovare quella dignità e quella capacità di tradurre le parole in fatti concreti nelle due giornate che ci attendono. Basta con le parole! Non voglio più ascoltare proclami, ma vedere con i miei occhi un cambiamento tangibile. Al termine della stagione, allora, si faranno tutte le doverose analisi e si trarranno le conclusioni».

Sezione: Serie B / Data: Ven 09 maggio 2025 alle 14:30
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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