Alla vigilia di un doppio confronto cruciale per la permanenza nella categoria, il tecnico della Pro Vercelli, Massimo Gardano, ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione e trasmettere le sue sensazioni in vista della sfida playout contro la Pro Patria. Un appuntamento che vale un'intera stagione, e che vede il ritorno in panchina di un uomo profondamente legato ai colori bianchi.
«Grazie per il bentornato, anche se in realtà non mi sono mai allontanato del tutto», ha esordito Mister Gardano con la schiettezza che lo contraddistingue. «La situazione attuale è questa, dobbiamo prenderne atto con lucidità, analizzare il contesto e rimboccarci le maniche. È ciò che abbiamo fatto in questi nove giorni intensi. Siamo ai playout e dobbiamo affrontarli nel modo migliore possibile».
Il legame con la società piemontese è forte e radicato nel tempo. «Mi sento profondamente legato a questa società, sono qui da sette anni e non mi era mai capitata una situazione simile, neanche quando ero un calciatore. Questo testimonia il mio benessere qui, il mio legame con le persone e con il prestigio di questo nome. Sono arrivato sotto una proprietà, ne sono succedute altre due, ma il mio attaccamento alla storia di questo club, ai suoi sette scudetti, al fatto che la gente conosce la Pro Vercelli, Silvio Piola e la sua gloriosa storia, è immutato».
La decisione di tornare ad allenare non è stata immediata. «Avevo maturato l'idea di non fare più l'allenatore, ci ho riflettuto attentamente prima di accettare questo incarico. In una doppia sfida come questa, il ruolo dell'allenatore è in parte diverso. Si tratta meno di trasmettere un'idea di calcio o una filosofia in così poco tempo – in due settimane è impossibile – e più di agire come figura di supporto, di aiuto, a completa disposizione del gruppo. Non so se sarò all'altezza di questo compito, ma posso garantire il mio impegno al mille per mille affinché questa situazione si concluda nel migliore dei modi possibili».
Inevitabile il riferimento al lavoro svolto con la squadra per superare il momento delicato. «Sono partite particolari, dove il tempo è un fattore limitante e bisogna ragionare nell'arco dei 180 minuti. Abbiamo un piccolo vantaggio derivante dal doppio risultato a disposizione, ma non dobbiamo assolutamente farci affidamento. È fondamentale mantenere la calma. Percepisco la volontà di tutti di dare il massimo, a volte anche di strafare, ma purtroppo questo non è garanzia di risultato. Dobbiamo giocare con intelligenza, rimanere concentrati all'interno della partita ed evitare errori banali. Ricordo, nella mia precedente esperienza in una partita decisiva, rimanemmo in dieci uomini dopo soli quindici minuti: una cosa che non deve assolutamente ripetersi. Come dico sempre, non è finita finché non è finita».
Un aspetto positivo è il recupero di tutti gli effettivi. «Abbiamo recuperato tutti i giocatori disponibili. Se si arriva a disputare un playout, è evidente che ci sono state delle difficoltà durante il percorso, ma è altrettanto chiaro che anche l'avversario ha incontrato le sue, altrimenti non si troverebbe in questa situazione. Non ci troveremo di fronte il Real Madrid, ma una squadra con problematiche simili alle nostre. Sarà una partita equilibrata, e non dobbiamo farci condizionare da ciò che è accaduto in precedenza. Sono soddisfatto di questi giorni di lavoro, sentiamo di essere pronti ad affrontare due partite di cui conosciamo perfettamente l'importanza».
Il lavoro più delicato, confessa Gardano, è stato a livello mentale. «Non ho una laurea in psicologia, ma è indubbio che l'intervento più significativo sia stato quello di cercare di tranquillizzare gli animi. È inutile negarlo, un cambio di allenatore porta con sé reazioni diverse all'interno dello spogliatoio, con qualcuno contento e qualcun altro meno. L'obiettivo primario è ricompattare il gruppo e focalizzarsi su un traguardo comune, mettendo da parte qualsiasi individualismo. Indipendentemente da chi siede in panchina, al primo posto c'è la Pro Vercelli. Per me, la priorità assoluta è che la Pro Vercelli rimanga in Serie C, ed è questo l'obiettivo che stiamo perseguendo con tutte le nostre forze».
Il tecnico ha poi offerto una sua analisi sul campionato di Serie C. «È un campionato molto particolare, con le prime 3-4 squadre che dispongono di mezzi economici importanti, così come le ultime due o tre sono generalmente meno attrezzate. Ma la maggior parte delle squadre si equivalgono, pur avendo caratteristiche diverse. La differenza la fa il percorso. I risultati si vedono sul campo, ma in campo scendono esseri umani, ed è fondamentale riuscire a creare un obiettivo comune. A volte il percorso stagionale è positivo, altre volte meno, ma questa è la dinamica dei campionati, e vale anche per la Serie A. Guardate il nostro settore giovanile Primavera: oggi siamo davanti a squadre che hanno investito venti volte più di noi, perché dietro ci sono uomini veri».
Gardano ha poi aggiunto una riflessione sull'importanza del fattore umano. «Ieri ho seguito alcune partite. Renate-Giana Erminio, ad esempio, poteva finire in qualsiasi modo. L'aspetto umano fa una differenza enorme. Ognuno ha i propri compiti, ma alla fine siamo persone, e questo influisce tantissimo sulle prestazioni».
Un pensiero è stato rivolto anche ai numerosi giovani presenti nella rosa della Pro Vercelli. «Per alcuni di loro è la prima volta che si trovano ad affrontare difficoltà di questa portata. È normale che ci sia un po' di nervosismo e tensione, che si percepisce sia tra i più esperti che tra i giovani. Per questi ultimi, questa rappresenta una tappa fondamentale nel loro percorso calcistico. Posso garantirvi che tutti hanno ben presente l'importanza di ciò per cui andremo a giocarci queste due partite. Ci metto la faccia. Ai ragazzi ho detto che avere paura non aiuta a superarla, bisogna avere coraggio e affrontare la battaglia».
Infine, uno sguardo all'avversario, la Pro Patria. «Ci troviamo di fronte a una partita decisiva per entrambe le squadre. Loro cercheranno, proprio come noi, di compattarsi e di tirare fuori tutto ciò che hanno dal punto di vista tecnico e tattico. Ciò che mi preoccupa maggiormente in queste situazioni è l'imprevedibilità. Bisognerà essere bravi a gestire ogni momento della partita».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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