Una vera e propria debacle, inattesa nelle proporzioni e bruciante nell'occasione, ha segnato il passo dell'Olbia nel derby casalingo contro il Latte Dolce. Il risultato finale di 1-6 parla da sé, lasciando un'eredità pesante di cui l'allenatore, Giancarlo Favarin, ha voluto analizzare le cause e le conseguenze in conferenza stampa.
Nonostante il passivo clamoroso, il tecnico ha cercato di mantenere lucidità nell'esame della prestazione, puntando il dito soprattutto su problematiche di natura tattica e psicologica.
Favarin ha ammesso che un esito del genere non era messo in conto, pur riconoscendo che la partita ha preso una piega negativa molto presto: «Sconfitta inaspettata, anche se il primo tempo si è chiuso 2-1 per loro la squadra è sempre stata in partita. Abbiamo preso due gol sempre per i soliti errori, ma pensavo che potevamo giocarcela». Il punto di svolta, secondo l'allenatore, è arrivato al momento della terza rete avversaria: «Dopo il 3-1 però c’è stato un tracollo psicofisico».
La reazione emotiva e fisica della squadra dopo aver subito il colpo del K.O. non è stata quella sperata, portando a un crollo verticale della performance. Riguardo all'assenza di un calciatore chiave, Favarin ha poi chiarito la situazione del difensore: «Buschiazzo? Aveva un problema alla caviglia, non ce la faceva e l’abbiamo tenuto fuori».
Nonostante la disfatta, l'allenatore ha voluto tutelare l'abnegazione dei suoi giocatori, sebbene abbia riconosciuto le difficoltà emerse contro un avversario ben organizzato: «I ragazzi hanno dato tutto. Con squadre ben organizzate si può soffrire e noi abbiamo avuto difficoltà a trovare nuove soluzioni». La consapevolezza è che, in questi casi, l'unica via d'uscita è voltare pagina immediatamente, usando l'episodio come spinta per il futuro: «Dobbiamo rialzare la testa e prepararci bene per la prossima trasferta».
Il nodo cruciale dell'analisi di Favarin riguarda gli errori tecnici che, a suo dire, si manifestano con fastidiosa regolarità e che in una categoria come la loro non possono non essere puniti severamente: «Ci sono errori tecnici che si ripetono e in queste categorie li paghi. Ci si raccomanda sempre di migliorare durante la settimana, ma oggi abbiamo preso i gol tutti in fotocopia. Quindi, sono errori che la squadra non riesce a migliorare».
L'allenatore ha evidenziato come l'Olbia abbia tenuto il campo dignitosamente fino alla fine della prima frazione di gioco, ma è stata la maggiore tenuta degli avversari a mettere in ginocchio i suoi nel tempo: «Alla fine del primo tempo la squadra stava facendo bene, poi loro alla lunga ci hanno messo in ginocchio, hanno tenuto il campo meglio». Ha inoltre citato precedenti situazioni negative, sottolineando la rapidità con cui il Latte Dolce ha indirizzato la gara: «A Nucera abbiamo pagato due errori gravi, oggi abbiamo preso subito gol e per loro la partita si è messa immediatamente in discesa».
Un'attenzione particolare è stata dedicata alla fascia sinistra, zona del campo in cui si sono concentrate diverse reti subite: «Gol presi sulla sinistra? Da quella parte abbiamo più giocatori offensivi e loro hanno giocato meglio in quella zona: se non ci sono equilibri si rischia quello che è successo oggi».
Riguardo alla tenuta atletica, Favarin ha tagliato corto, rifiutando di utilizzare la preparazione atletica come scusa principale per la netta sconfitta, pur ammettendo un potenziale ritardo nell'inizio dei lavori: «Ci potrà essere un po’ di calo per via dei lavori iniziati in ritardo, ma sono alibi che vengono fuori dopo una partita del genere».
La verità, secondo il tecnico, è che il danno psicologico inflitto dalle troppe reti subite è stato peggiore di qualsiasi mancanza fisica: «Stiamo lavorando, settimana scorsa abbiamo tenuto bene fino al 95’, oggi i gol presi ci hanno fatto male più della condizione fisica. Perdere in casa un derby non è sempre bello, ci servirà da lezione». Il messaggio è chiaro: la sconfitta, per quanto dolorosa, deve trasformarsi in un monito per il futuro.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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