La sesta giornata del Girone D di Serie D ha vissuto una nuova giornata che ci fornisce indicazioni interessanti. Il Lentigione è una macchina che viaggia a velocità sostenuta, mentre dietro sorpassi e controsorpassi fanno proprio il gioco dell'attuale capolista. 

Quindici punti in sei giornate. Quattro vittorie consecutive. Il Lentigione sta scrivendo pagine di storia in questo avvio di stagione 2025-2026. La vittoria per 1-0 sul campo del Desenzano, firmata da Penta al 22' del primo tempo, è l'ennesima dimostrazione di solidità e cinismo di una squadra che sta trasformando la continuità in un marchio di fabbrica. Dopo il successo interno contro il Rovato Vertovese nella giornata precedente (1-0 con gol di Iori al 36'), i gialloblù hanno confermato di saper vincere anche le partite sporche, quelle che si decidono su un episodio. Due punti di vantaggio sul Crema, quattro sulla Pistoiese: il Lentigione guida con l'autorevolezza di chi sa cosa vuole e come ottenerlo.

Il pareggio interno contro la Pro Sesto della quinta giornata (1-1, con il gol di Azzali al 23' della ripresa che aveva risposto a Stefanoni) avrebbe potuto scalfirne le certezze. Invece il Crema ha reagito da grande squadra, cancellando immediatamente quel mezzo passo falso con un secco 2-0 alla Trevigliese. Fenotti al 22' del primo tempo e Latini al 24' della ripresa hanno regalato tre punti fondamentali per restare agganciati al treno di testa. Tredici punti e la consapevolezza di aver dimostrato carattere: questo è il riscatto immediato che si chiede a chi vuole lottare per la vetta.

La Pistoiese si ferma ancora. Dopo il 2-2 di Piacenza nella quinta giornata – partita in cui gli arancioni erano passati in vantaggio con Venturini al 35', avevano subito la rimonta dei padroni di casa (Putzolu e Mustacchio) e trovato il pareggio finale con Gennari al 24' della ripresa – arriva un altro pareggio. Lo 0-0 casalingo contro il Pro Palazzolo vale poco più di un'occasione sprecata. Dodici punti e una sensazione di incompiutezza: la Pistoiese ha il potenziale per stare lassù, ma deve trovare quella cattiveria agonistica che trasforma i pareggi in vittorie.

Se c'è una squadra che ha scritto una pagina dal potenziale importante, quella è il Progresso. Ultimo in classifica con un solo punto dopo cinque turni, schiacciato da una sconfitta interna contro il Desenzano (0-1 con rigore di Gabbianelli al 36' della ripresa), sembrava non dare segnali incoraggianti. E invece, l'espugnazione del campo della Cittadella Vis Modena per 2-1 – con le reti di Calabrese al 44' del primo tempo e Mascanzoni al 32' della ripresa che hanno ribaltato il vantaggio di Sala – rappresenta una boccata d'ossigeno vitale. Quattro punti totali sono ancora pochi, ma la vittoria in trasferta vale doppio per il morale.

Undici punti e terza posizione dopo cinque giornate, con un pareggio prezioso strappato a Crema. Poi il crollo: la sconfitta per 2-0 sul campo del Sasso Marconi (reti di Montanaro al 37' del primo tempo e Amaroli al 41' della ripresa) ridimensiona le ambizioni della Pro Sesto, ora ferma a undici punti e scivolata in quarta posizione. Un passo indietro che deve far riflettere: in Serie D, la continuità è tutto.

Il Sant'Angelo si conferma squadra da non sottovalutare. Dopo il 2-0 rifilato alla Cittadella Vis Modena nella quinta giornata (Bernardini e Mariani nella ripresa), arriva la vittoria al fotofinish sul Tropical Coriano grazie a Confalonieri al 47' della ripresa. Dieci punti e quinto posto per una squadra in crescita. Stesso discorso per il Sasso Marconi: sei punti, ma il successo sulla Pro Sesto dimostra che nelle retrovie si annidano squadre capaci di fare male alle big.

Due punti in sei giornate. Il Tuttocuoio è nel pieno dell'emergenza. Dopo lo 0-0 contro l'Imolese della quinta giornata, arriva un altro ko pesante: 2-0 sul campo del Rovato Vertovese (Scidone e Bertazzoli nel primo tempo). La classifica piange e il calendario non concede sconti. Serve una scossa immediata, prima che il gap diventi incolmabile.

Sezione: Serie D / Data: Mar 07 ottobre 2025 alle 18:00
Autore: Chiara Motta
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