Sarà lo stadio comunale “Walter Martire” di Dolo a ospitare la finalissima della Coppa Italia di Eccellenza femminile. E nell’atto conclusivo della manifestazione ci saranno anche loro: le ragazze della Dolomiti Bellunesi, reduci dall’impresa contro una Virtus Padova piegata sotto il peso di 5 gol (a 1), in semifinale. Il 2 aprile, in terra veneziana, il gruppo di mister Pellicanò se la vedrà con le veronesi del Real San Massimo. Sognare è lecito.
Emozione unica - Anche se, prima della coppa, c’è un turno di campionato da affrontare: domenica 19 marzo (ore 14.30), le dolomitiche se la vedranno col Carbonera, penultimo della classe. Occhi puntati sullo stadio Zugni Tauro di Feltre. E su una nuova atleta: si chiama Giorgia Busin. Ha 19 anni e, nella semifinale dello scorso weekend, ha subito dimostrato di che pasta è fatta, risultando determinante a partita in corso: «È stata un’emozione unica. Era da settembre che aspettavo di poter esordire con questa maglia e finalmente il momento è arrivato. Mi sento particolarmente motivata e carica per affrontare al meglio quest'ultima parte di stagione. Devo ringraziare di cuore una persona (l’identità rimane top secret, ndr) perché, in un momento difficile, mi ha spinto a non mollare e a continuare a seguire una mia passione che mi brucia dentro».
Dentro e fuori dal campo - Il percorso di Giorgia parte da lontano: «Rincorro un pallone da quando avevo sei anni. Sono cresciuta nella Polisportiva Canale fino alla categoria Esordienti, giocando con i maschi. Poi, dopo un anno all’Agordina, mi sono trasferita a Merano per motivi legati alla scuola: in Alto Adige ho militato nell’Obermais, fino alla scorsa stagione». Ora, invece, ha sposato il progetto dolomitico: «Mi ritengo una giocatrice molto fisica - prosegue - che punta a sfruttare la propria velocità. E, dal punto di vista caratteriale, ho una particolare determinazione. Fuori dal campo? Sono una persona di compagnia, dinamica e sincera. A volte un po' timorosa e insicura, caratteristiche che invece non mi appartengono quando mi trovo sul campo di calcio: il mio habitat ideale».
Gruppo indescrivibile - Busin si è ambientata in un baleno: «Il gruppo è a dir poco indescrivibile. Le compagne mi hanno fatta sentire subito una di loro e di questo le ringrazio: rappresentano la mia seconda famiglia». Ma Giorgia e le dolomitiche non si accontentano. Anzi, il bello arriva proprio adesso con le sfide decisive di campionato e la finalissima di coppa: «L’obiettivo principale è quello di dare il meglio, di migliorare sotto il profilo tecnico e tattico. Sono a completa disposizione della squadra: voglio recuperare il tempo “perso”».
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