«Il segreto? Semplice, non mi fermo mai. Vado sempre a mille all'ora...», esordisce così l'attaccante classe '86, Claudio Poesio, uno dei principali artefici della promozione in Serie D del Pavia con i suoi 21 gol in campionato, in una lunga intervista concessa al quotidiano La Provincia Pavese.
Arrivato in estate al Fortunati tra qualche perplessità generale, Poesio ha rapidamente messo a tacere i dubbi dimostrando sul campo, a suon di reti e personalità, che l'età anagrafica - compirà 38 anni il prossimo 30 luglio - rappresenta solo un numero. "Sto bene, giocare non mi pesa, anche se va detto che sto attento a tutti gli aspetti che possono aiutare la mia longevità agonistica", spiega l'attaccante atipico, difficilmente inquadrabile come punta pura o centrocampista.
Nessun pensiero al ritiro
Quando gli si chiede se stia pensando al ritiro, la risposta è netta: "Fino a quando il fisico regge, vado avanti". Del resto, con 21 reti stagionali che rappresentano il suo record personale, non ci sono motivi per appendere gli scarpini al chiodo.
La stagione appena conclusa ha visto il Pavia tornare in Serie D dopo sei anni di fallimenti e delusioni. Un traguardo che in estate sembrava tutt'altro che scontato. "Di gol ne ho sempre fatti. E ovunque sono andato, ho sempre provato a vincere. La mentalità è quella", racconta Poesio. "A Pavia ho trovato una società seria, organizzata, che voleva fortemente questo traguardo e ha lavorato per mettere insieme un gruppo in grado di centrarlo".
Il bomber non manca di riconoscere i meriti dei compagni nel suo successo personale: "Devo dire che avere in squadra attaccanti esperti e dotati di tecnica come Dugourd, Ardemagni, Perna, centrocampisti come Lazzaro e Itraloni, un Gianuca Nucera con i suoi cross, mi ha aiutato molto a segnare".
Futuro ancora a Pavia?
Riguardo al futuro, Poesio ha le idee chiare: "A Pavia sto benissimo, l'intenzione è quella di restare anche in D. Al momento opportuno ne parlerò con la società". Una permanenza che potrebbe creare qualche situazione curiosa, considerando che il calciatore è un "vogherese adottivo" e in Serie D si prospetterebbero derby contro la Vogherese.
"Non benissimo, ci sarà qualcuno a Voghera che avrà da ridire...", ammette sorridendo. "Scherzi a parte, tornare al Parisi (dove ha giocato con la maglia dell'OltreVoghe) sarà stimolante".
Il rammarico della curva assente
La stagione trionfale del Pavia ha avuto però un'ombra: l'assenza del sostegno del tifo organizzato, situazione che Poesio aveva già vissuto ai tempi dell'OltreVoghe. "Simile. E triste, lo dico in tutta sincerità. Noi giocatori siamo estranei alle dinamiche dei rapporti tra società e tifosi, però giocare senza il calore della curva a volte ha pesato", confessa l'attaccante.
"Personalmente mi auguro che si possa superare il problema. Il presidente Nucera è una persona stupenda, grande appassionato di calcio, che ha investito risorse per riportare il Pavia in D e costruire cose importanti. Altri presidenti non ci sono riusciti".
Il momento della svolta
Ripercorrendo la stagione, Poesio individua il momento chiave della cavalcata: "Ce ne sono stati diversi. Il più importante forse quando abbiamo recuperato 9 punti di ritardo dalla Solbiatese, che stava andando come un treno. Battendo il Mariano ci siamo ritrovati a -1 e abbiamo capito che potevamo davvero farcela".
Un occhio al dopo-carriera
Nonostante la voglia di continuare a giocare, Poesio guarda già al futuro post-agonistico: "In realtà lo sto già facendo. Con l'amico e collega Ruben Rebolini, che gioca nell'Orceana, abbiamo aperto la 'Soccer training academy' a Rivanazzano, una scuola calcio individuale con camp in ogni stagione".
Un progetto che sta già dando soddisfazioni: "Abbiamo già più di sessanta iscritti, il sogno è di creare un vero e proprio centro sportivo allargando l'attività. Stiamo lavorando per realizzarlo".
L'eterno ragazzo del calcio provinciale, pronto a vivere una nuova avventura in Serie D a quasi 38 anni, dimostra che la passione e la dedizione possono davvero allungare una carriera ben oltre i limiti convenzionali.
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