Se all'inizio di questa stagione sportiva era partita a fari spenti, ora la Vibonese ha decisamente quelli di tutte le altre squadre puntati addosso. Il successo di domenica in casa della Gelbison ha fatto il paio con quello contro il Milazzo. Dieci punti nelle ultime quattro partite e primo posto in classifica seppure in condominio con Nuova Igea Virtus e Nissa.
La redazione di NotiziarioCalcio.com ha parlato del momento che vive la squadra rossoblù con Angelo Costa, direttore sportivo della Vibonese.
Dopo il Milazzo, è arrivato questo successo fuori casa con la Gelbison. Che partita è stata?
«Sapevamo di affrontare un'ottima squadra, tra le candidate alla vittoria del torneo. Venivamo da tre risultati positivi ma senza vittorie e, dunque, eravamo consapevoli che avrebbero fatto di tutto per sfruttare la situazione, batterci e scavalcarci in classifica e riportarsi avanti. L'abbiamo preparata bene, come sempre facciamo, sia nella fase di possesso che di non possesso soprattutto, dove li abbiamo arginati. Nell'arco dei novanta minuti hanno fatto un tiro in porta, peraltro viziato da una probabile situazione di fuorigioco. È stata una partita bella, giocata a calcio da entrambe le squadre. La Gelbison ha una squadra con un allenatore che ha delle idee, però siamo stati bravi noi, e determinati nel voler conquistare la vittoria e questi tre punti che ci danno consapevolezza e ci fanno acquistare fiducia».
Domenica prossima ancora una trasferta complicata in casa del Savoia.
«Sicuramente domenica ci sarà un'altra battaglia. Ci siamo goduti la vittoria contro la Gelbison dodici ore ma già ieri mattina si è cominciato a pensare alla prossima trasferta. Ho visto le immagini della partita, il Savoia ha giocato una partita fatta bene ed anche il gol, dal mio punto di vista, era regolare. Loro avranno il dente avvelenato, saranno sul piede di guerra ma noi siamo ancora più determinati di prima. Sappiamo che sarà difficile ma non vogliamo sfigurare e vogliamo almeno uscire indenni da questa trasferta. Poi, il calcio può regalare diverse situazioni però noi già da oggi ci metteremo a preparare la sfida col Savoia».
Che valore avrebbe un successo a Torre Annunziata?
«Secondo me avrebbe poco valore. Abbiamo grandissimo rispetto per l'avversario, sappiamo che sarà dura, sarà difficile. Dobbiamo stare molto con i piedi per terra perché essendo una squadra giovane certe volte, come si suol dire, il vino può dare alla testa. Dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo dare il centoventi percento per poter ottenere un risultato. E poi di partita in partita si faranno le giuste valutazioni».
Come valuta l'attuale classifica?
«È un torneo molto equilibrato come si può vedere. In vetta ci sarà anche il ritorno della Reggina che credo abbia un potenziale non indifferente. In prima fascia metto Reggina, Nissa e Savoia sia per organico che potenzialità sono tutte a pari merito. Subito dietro ci metto Igea Virtus, Gelbison e Gela anche se per ora a quest'ultimi non sta girando bene. Sarà un campionato avvincente, dove si lotterà partita dopo partita e si deciderà proprio nel rush finale».
Si aspettava questo equilibrio iniziale?
«Non mi aspettavo una schiacciasassi che partisse forte, questo sì. Però mi sarei aspettato qualcosa in più da parte della Nissa e della Reggina sicuramente. Per valore della rosa e per gli investimenti fatti».
Il tecnico Raffaele Esposito ha detto che ora inizia il difficile perché avete attirato l'attenzione. È d'accordo?
«Il mister lo ha detto perché in estate, quando abbiamo costruito la squadra togliendo quei due o tre veterani di categoria, molti addetti ai lavori non conoscevano bene i ragazzi che abbiamo preso. Ci guardavano con curiosità. Io però ne ero sicuro di questa squadra perché poi il mio modo di lavorare è sempre stato questo: sono uno che ha una mentalità per la quale amo lavorare coi giovani, sono uno che spazia molto e che i giovani me li vado a guardare. Ho sempre voglia di conoscere... quando sento che c'è in giro un giovane interessante io prendo la macchina e vado a vederlo. In molti, invece, non conoscendo molti calciatori, pensavano che fosse una squadra costruita con qualche veterano e dei giovani messi così a caso. Invece, oggi possiamo dire che abbiamo dei giovani importanti, di valore. Sia io che il mister sappiamo questi ragazzi dove possono arrivare. Vanno protetti, vanno tutelati, e su questo il mister è bravo. Quello che mi sento di dire oggi è che la Vibonese ha un'arma: la compattezza tra l'allenatore ed il direttore sportivo. Una compattezza che difficilmente tu trovi in qualsiasi altra società. Abbiamo un modo di vedere il calcio unanime e questo, in questo momento, ci sta dando una grossa mano. Erano due o tre anni che io volevo lavorare con mister Esposito ma non c'era mai stata la possibilità che si è presentata quest'anno. Ed ora è come tra moglie e marito: che non fanno mettere il dito a nessuno. Sappiamo che arriveranno momenti difficili, ma allo stesso tempo la compattezza, la complicità, la sincerità che c'è tra me e Raffaele Esposito, il fatto di dirsi le cose, parlarne sempre a trecentosessantacinque gradi, sappiamo che avremo le armi per superarli. Con Esposito c'è un confronto giornaliero e tutto quello che si fa, lo si fa insieme. E questo secondo me oggi è quello che ci sta dando dei risultati».
Esposito ma anche lo staff...
«Assolutamente sì. Abbiamo uno staff eccezionale a partire da Tommaso Licursi, mister Periti, il preparatore atletico, i fisioterapisti... tutta gente che ha fame, che ha voglia di imparare. Anche sulla costruzione dello staff tecnico e medico siamo stati molto bravi. Tutta gente che ha fame, io raramente ho visto così sul pezzo finanche i fisioterapisti. Poi, è sempre il campo a parlare, dobbiamo stare coi piedi per terra».
Il rischio è montarsi la testa?
«Nel momento in cui pensiamo di essere galattici, di essere invincibili, è il momento in cui andiamo a sbattere. Perché il pericolo è sempre dietro l'angolo. Sambiase insegna, dove abbiamo preso una grossa sberla. Dobbiamo continuare a lavorare tranquilli e sereni così come stiamo facendo».
Facciamo uno sforzo: proiettiamoci a dicembre. Riapertura calciomercato. La Vibonese dovrà intervenire?
«Io dico una cosa: siamo sempre attenti. Seguiamo l'evoluzione e quello che succede anche nelle altre squadre. Ci teniamo pronti e devo dire che c'è una società che ci dà margine di libertà, di muoverci a me ed al mister. Questo ci fa veramente piacere. Poi, tutto dipenderà perché ciò che abbiamo detto sempre noi, e per quello per cui siamo arrivati alla Vibonese è per quella fatidica programmazione di tre anni. Se c'è da toglierci qualche piccola soddisfazione, da fare qualche cosa, sempre nell'ambito delle idee nostre, nel concetto di giovani e di gente che ha fame, allora lo faremo. Ancora mi sembra un po' prematuro, sappiamo che dobbiamo lavorare. Io l'ho anche detto in conferenza: noi siamo al sessantacinque percento di quello che è il lavoro del mister: essendo un gruppo nuovo per quello che vuole il mister e per come lo chiede siamo ad un buon sessantacinque percento. Una Vibonese al cento percento lo si vedrà dopo Natale ed allora dovremo capire dove si troverà e come sarà messa la squadra».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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