Andrea Bonatti è il nuovo allenatore della Dolomiti Bellunesi. La sua presentazione ufficiale, avvenuta presso lo stadio Zugni Tauro di Feltre, ha fornito l'occasione per delineare la filosofia che guiderà la sua esperienza nel club.
Il tecnico ha spiegato come la scelta sia stata frutto di una rapida e totale intesa tra le parti, evidenziando una convergenza di intenti cruciale per l'inizio della collaborazione.
Bonatti ha descritto il suo arrivo come un evento inatteso, ma subito convincente. "È stato tutto molto rapido e per certi versi inaspettato," ha confessato. Il fattore determinante è stata la perfetta sintonia trovata con la dirigenza.
"In poco tempo si è creata una connessione tra le aspettative della società, anche in termini di valori da trasmettere al gruppo-squadra. E le mie, determinanti per intraprendere una nuova esperienza professionale."
Il tecnico ha poi espresso il suo apprezzamento per le caratteristiche intrinseche del territorio, che rispecchiano pienamente la sua visione professionale. "L’ho percepito fin da subito, questo territorio è caratterizzato da una forte cultura del lavoro, dallo spirito di sacrificio e da un orgoglio che si trasferisce nella capacità e volontà di produrre qualcosa di concreto, che vada al di là delle semplici parole. Ed è esattamene quel che cercavo."
Bonatti ha anche respinto l'idea di una rigida classificazione degli allenatori, preferendo il concetto di adeguatezza al contesto. "Respingo l’idea che gli allenatori si dividano in due categorie, bravi e scarsi.
Semplicemente, esistono tecnici più adatti in un determinato momento e in un certo contesto," ha affermato, aggiungendo che la chiave per il successo è sviluppare la capacità di adattamento in un mondo calcistico in continua evoluzione.
Sul fronte operativo, il nuovo tecnico ha adottato un approccio estremamente pragmatico e focalizzato sul presente, rifiutando di farsi distrarre da calcoli a lungo termine. "Analizziamo quanto fatto finora, attraverso i numeri, destinati a dare una dimensione più precisa, per poi scegliere quale passo compiere." La sua attenzione è tutta concentrata sull'immediato. "Il nostro focus? Dovrà essere il prossimo allenamento."
Il mister ha inoltre insistito sulla necessità che tutti all'interno del progetto si assumano le proprie responsabilità, respingendo le semplificazioni del giudizio esterno. "Non esistono il bianco e il nero, esistono varie sfumature. Quando si è coinvolti in un progetto, tutti sono chiamati a prendersi la propria responsabilità."
Nel pomeriggio, Bonatti ha diretto la prima sessione di lavoro presso il Centro sportivo di Sedico, sottolineando l'importanza di gestire l'impatto emotivo del cambio di guida tecnica: "Per prima cosa, va chiarito l’aspetto emozionale. È innegabile che un cambio porti a delle sofferenze: l’obiettivo è quello di dare un contributo di sostegno e di preparare nel dettaglio non solo la partita, ma l’inizio di un nuovo percorso."
I direttori della società hanno motivato la scelta, partendo prima di tutto dal ringraziamento al tecnico uscente. Simone Bertagno, direttore dell’area tecnica, ha voluto omaggiare "mister Nicola Zanini per i risultati ottenuti, ma anche per il comportamento e la professionalità: rimarrà nella storia del club." A Bonatti, invece, ha dato il benvenuto, manifestando la certezza che "ci darà una mano a raggiungere i traguardi prefissi."
Il direttore sportivo, Jacopo Giugliarelli, ha fornito una motivazione ancor più analitica, basata sui numeri. Pur riconoscendo il lavoro positivo svolto, ha sottolineato l'esigenza di un cambiamento: "Premesso che non c’è alcuna volontà di cancellare quanto di positivo è stato fatto, ma anzi di riconoscerlo ulteriormente, dobbiamo però prendere coscienza del momento che stiamo vivendo. E ampliare l’orizzonte." I dati, secondo Giugliarelli, hanno reso necessaria la mossa, evidenziando criticità come una media punti di 0,87 a partita e due gol subiti a gara.
Giugliarelli ha chiarito che le responsabilità non ricadono solo sull'ex allenatore: "Sia chiaro, siamo tutti responsabili: da noi dirigenti ai calciatori, cui chiediamo molto di più." L'obiettivo è la crescita costante: "Dobbiamo crescere quotidianamente con lo scopo di raggiungere il nostro obiettivo. E, per fare questo, abbiamo puntato su un allenatore che è espressione di una forte identità di gioco e migliora ogni atleta a disposizione." La chiosa finale è spettata al presidente, Paolo De Cian, che ha concluso con un augurio: "Guardiamo avanti per il bene della Dolomiti Bellunesi, benvenuto al mister."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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