Dolomiti Bellunesi, mister Zanini: «Interpretato bene un match difficile, contro un avversario molto chiuso»

I primi centri italiani di Marko Nunic, il terzo sigillo in tre partite di Caprioni, il ritorno (con assist) di Cozzari, una difesa che ha subìto un solo e singolo gol in quasi 300 minuti. Ma anche il secondo colpo sue due, in trasferta, e un terzo posto in solitaria, a nobilitare la classifica e, in generale, l’avvio di campionato. La SSD Dolomiti Bellunesi raccoglie solo indicazioni positive dal rettangolo verde di Rovereto. Contro il Mori Santo Stefano, i dolomitici arrivano tardi allo stadio Quercia (la gara è slittata di trequarti d’ora, a causa di un intoppo lungo la strada verso il Trentino). E puntualissimi all’appuntamento con i tre punti: anche senza Yabrè in mediana e con l’attacco ridisegnato rispetto all’ultima sfida (prima maglia da titolari per De Paoli e Nunic), il gruppo di Zanini recita a meraviglia lo spartito. A conferma che gli interpreti sono importanti, ma lo sono, ancor di più, le idee, la filosofia di fondo e l’organizzazione complessiva di un gruppo più che mai compatto.
«Avremmo dovuto chiudere i conti già nel primo tempo - analizza mister Nicola Zanini -. Perché, se le partite rimangono aperte, rischi poi di subire gol su una banale palla vagante. Come è accaduto a ridosso dell’intervallo». Il penalty di Caprioni ha spianato la strada: «Dopo il 2-0 abbiamo preso totalmente in mano la gara. In ogni caso, non era scontato vincere qui: i ragazzi hanno interpretato bene un match difficile, contro un avversario molto chiuso. Nunic? Siamo contenti per lui, ma anche per De Paoli, che ha procurato il rigore. La squadra c’è e ha stretto i denti, nonostante una settimana difficile». E domenica prossima, super sfida al polisportivo contro il Campodarsego.