L'entusiasmo per la promozione in Serie C della Dolomiti Bellunesi si sta trasformando in un'opportunità di sviluppo economico per l'intero territorio bellunese. Un'onda d'interesse che non è passata inosservata agli occhi degli imprenditori locali, come sottolinea Matteo Roncalli, componente del consiglio d'amministrazione della società calcistica e delegato di Confindustria a giovani, impresa, sport e talenti.
«Gli imprenditori locali si sono accorti che attorno alla Dolomiti Bellunesi si è creata un'onda d'interesse significativa. E investire nello sport, in particolare quello giovanile, porta benefici pure nell'ambito del lavoro», dichiara Roncalli, come ripreso dal Corriere delle Alpi, evidenziando la correlazione tra successo sportivo e opportunità economiche.
Il salto di categoria nel mondo professionistico comporta inevitabilmente un aumento considerevole dei costi di gestione, con budget che spesso raddoppiano o triplicano rispetto a quelli necessari nei campionati dilettantistici. Per questo motivo, la società ha intensificato il dialogo con Confindustria per ampliare la base degli sponsor e garantire quella solidità economica indispensabile per affrontare la Serie C e potenziare il settore giovanile.
«Come società, coinvolgere un numero maggiore di persone e imprenditori è già da mesi un nostro obiettivo», ricorda Roncalli, «senza dimenticare l'interlocuzione con quanti ci sostengono. È indubbio all'esterno ci si stia accorgendo della significativa onda di interesse sviluppatasi attorno alla Dolomiti. Una positiva conseguenza dei risultati ottenuti man mano, ma pure del costante incremento di pubblico sugli spalti, compresi tanti giovani, un tifo presente e attivo e il movimento del vivaio. Tra l'altro i ragazzi più piccoli si riconoscono a pieno nella squadra e nel suo essere realtà rappresentativa del territorio. Non è un aspetto indifferente».
La sfida sarà trasformare l'entusiasmo del momento in sostegno concreto e duraturo. La società bellunese può contare su diverse carte da giocare: «La maggiore visibilità garantita dalla categoria è tra queste, l'essere riusciti a consolidarci come realtà della provincia un'altra. Il Bellunese ha diverse complicazioni logistiche, viarie e quant'altro. Ma il vento sta cambiando e aver ottenuto la D a quattro anni dalla fusione rappresenta un segnale non di poco conto».
La visione di Roncalli va oltre il semplice risultato sportivo, toccando temi cruciali per il futuro della provincia: «Sostenere il movimento sportivo è alla base pure del contrasto allo spopolamento. Dobbiamo mantenere qui le famiglie e lo sport spesso è tra i motivi che tengono legati i giovani al territorio. Non è un discorso solo calcistico, bensì di tutte le discipline. Peraltro in azienda un aspetto è evidente: se un giovane ha un pregresso sportivo, spesso ha una marcia in più perché sa come raggiungere i traguardi».
Anche Lorraine Berton, presidente di Confindustria, esprime soddisfazione per il percorso compiuto dalla società nata dalla fusione del 2021, definendola «una scelta rivelatasi davvero lungimirante e che ha consentito allo sport locale di compiere un passo avanti. Ognuno ha fatto la propria parte e determinante è stato il ruolo del pool di imprese bellunesi che ha sostenuto il progetto: anche questa è responsabilità sociale e la dimostrazione di quanto il binomio "impresa e territorio" possa fare la differenza. Tra l'altro la promozione in serie C dà sicuramente un messaggio positivo alle nuove generazioni».
La Dolomiti Bellunesi si presenta così non solo come una realtà calcistica in crescita, ma come un modello virtuoso di collaborazione tra sport, impresa e territorio, capace di generare benefici che trascendono l'ambito puramente sportivo per diventare volano di sviluppo economico e sociale.
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