Una domenica speciale per il ritorno al “Carlo Speroni” di Busto Arsizio, per Pierluigi “Gigi” Sartirana classe '56. Attuale allenatore in seconda della Pergolettese, vanta nella sua carriera da calciatore, un lungo periodo con la maglia della Pro Patria, agli inizi degli anni 80, culminati con la conquista della serie C.
Gigi, per te non sarà una domenica normale. Ci racconti qualcosa di quel periodo con la maglia della Pro Patria?
“Ho vissuto un periodo bellissimo della mia carriera come calciatore con quella maglia. Sono stato a Busto Arsizio per 6 stagioni con la grande soddisfazione della conquista della serie C. Per cui questo legame che ho avuto con la tifoseria bustocca è rimasto per anni. Ancora oggi, i miei ex tifosi del periodo, spesso mi chiamano parlandomi con affetto; questo mi fa molto piacere, vuol dire che ho lasciato un bel ricordo”.
In che periodo sei stato calciatore della Pro Patria e chi avevi come compagni in squadra?
“Stiamo parlando dal 1977 al 1983. Giocavo con Giorgio Morini che poi ha giocato con Milan e Roma, mi sento spesso con Paolo Frara che ha giocato poi nel Parma in serie B, con Massimelli del Bologna e con tanti altri bravi ragazzi. Con tutti ho mantenuto dei buoni rapporti e ci sentiamo periodicamente. L’anno della conquista della serie C avevamo come avversari squadre come la Carrarese di Orrico che con Liedholm sono stati tra i primi a giocare a zona, parlo del 1981. Noi avevamo questo allenatore belga, che aveva allenato il Feyenord e il Bruges e anche lui ci faceva giocare a zona, cosa nuovissima per noi ed è stata una soddisfazione doppia riuscire a vincere un campionato giocando in quel modo".
Domenica torni allo “Speroni” sulla panchina della Pergolettese, da avversario e dopo tanto tempo.
“Sì è la prima volta dal 1984 che torno a Busto Arsizio per una gara di campionato. Ho giocato solo in qualche occasione con le vecchie glorie o per qualche occasione di rimpatriate. Stavolta ci sarà una emozione in più perché sarò in “campo”, anche se in panchina col mister, da protagonista e ti devo rilevare che è già una settimana che ci sto pensando. E’ un po’ la situazione come quando giocavo; l’attesa ti fa pensare, ti fa aumentare la tensione, poi quando inizia la partita tutto rientra come al solito e pensi solo a quello che succede in campo. Con tutto l’affetto che posso avere per la Pro Patria, per quei novanta minuti saranno avversari e noi proveremo di tutto per vincere".
Tornando all’attualità, da qualche mese sei stato richiamato sulla panchina della Pergolettese al fianco di mister De Paola, dopo l’esperienza di due stagioni fa al fianco di Alessio Tacchinardi. Immagino che sarai orgoglioso della considerazione avuta e come ti trovi con mister De Paola che ha un carattere sanguigno e di temperamento.
“Sono stato felicissimo di ritornare alla Pergolettese. Se lo “Speroni” è stata la mia casa da calciatore, adesso io abito qui nelle vicinanze di Crema e mi sento a casa al Voltini e alla Pergolettese. Ritornare in questa società per me e stato un onore. Con mister De Paola mi trovo benissimo perché è un tecnico con cui si ragiona, si condivide, chiede spesso il mio parere coinvolgendomi nella gestione del gruppo. Quello che posso dare dalla mia esperienza la metto a disposizione, anche se ha dalla sua una lunga carriera da calciatore a livello di serie A e di allenatore poi; siamo in perfetta sintonia anche se poi le decisioni finali spettano a lui".
Dal vostro avvento sulla panchina della Pergolettese, avete ottenuto 30 punti in 14 gare; è una bella media.
“E’ una bella media, anche se il Rezzato ha ottenuto 39 punti con una gara in più. Davanti non abbiamo più nessuno, perché la Pro Patria ha fatti gli stessi punti nostri nelle 14 partite, il Pontisola ne ha fatti 27. Diciamo che è stato fatto un bel lavoro, ma adesso c’è da finire bene".
Domenica si va’ a Busto con qualche acciacco di troppo. Contini è out, Dragoni sta cominciando a correre, Premoli e Baggi sono rientrati solo oggi in gruppo.
“Anche loro hanno un paio di assenze importanti come Santana e Gazo. Certo hanno sicuramente una panchina più lunga della nostra, a cui possono attingere senza problemi, ma visto come i nostri ragazzi si allenano, con quale intensità e voglia mettono in campo, non abbiamo paura di nessuno e lotteremo fino alla morte. Il mister è stato bravo a dare una marcia in più a questa squadra, si allenano bene e ho enorme fiducia in questo gruppo per poter affrontare una partita come quella difficile di domenica".
Sarai già emozionato.
“ Anche adesso che ti sto’ parlando".
Autore: Maria Lopez
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