In una recente conversazione con Canale 3 Toscana, il tecnico Lamberto Magrini ha condiviso le sue riflessioni sulla squadra, analizzando singoli giocatori, la situazione attuale e le prospettive future.
"Ciò che osservo durante gli allenamenti non riusciamo a replicarlo in partita la domenica, ma sono fiducioso che prima o poi riusciremo ad esprimere il nostro potenziale. Forse quando l'incontro prenderà una piega favorevole, sul 2 o 3 a zero come accadeva nella scorsa stagione. Attualmente giochiamo sempre con un certo nervosismo, con timore," ha esordito Magrini.
Parlando dei singoli atleti, l'allenatore ha espresso un giudizio positivo su Di Paola: "Un elemento disciplinato, eccellente nei contrasti difensivi, raramente superato dagli avversari. Non possiede una grande falcata, sto cercando di aiutarlo a migliorare questo aspetto. Gli suggerisco di perfezionare i tempi, di inserirsi con maggiore anticipo, di guadagnare spazio dove può mettere in difficoltà l'avversario. Domenica è stata una gratificazione perché ha avviato l'azione e l'ha anche finalizzata."
Su Boccardi, Magrini ha commentato: "Ha cominciato a giocare con regolarità, ha raggiunto una buona forma fisica, ma gli chiedo ancora qualcosa in più perché ha le capacità per farlo. Potrebbe esprimere le sue qualità con maggiore frequenza. È rapido e nel tiro da fuori area è probabilmente uno dei migliori della rosa. È introverso, dovrebbe essere più sicuro di sé, credere maggiormente nelle proprie potenzialità per compiere quel salto di qualità. In Lega Pro con il Grosseto si distinse notevolmente e aveva possibilità di approdare in B, ma un infortunio gli ha precluso questa opportunità."
Riguardo Galligani, il tecnico ha osservato: "Un ragazzo particolare, con le sue fragilità come tutti noi. Deve migliorare nell'atteggiamento, forse troppo amatoriale, però è determinato, si impegna con dedizione, nei duelli individuali è irresistibile. Recentemente non ha espresso il massimo delle sue potenzialità, anche a causa di problemi fisici, ma l'ho rivisto in buona condizione."
Su Giannetti: "Un professionista serio, che lavora con impegno. Proprio perché ci tiene molto, soffre maggiormente la situazione. Ma i test durante le partite sono significativi, sia per la distanza percorsa che per le accelerazioni. Gli manca solo di trovare tranquillità e continuità realizzativa."
Il tecnico ha poi affrontato il tema della sua squalifica di quattro giornate: "Mi sono ripromesso di migliorare questo aspetto che è stato un punto debole nella mia carriera. Interiormente sono agitato, il mio carattere non è cambiato, però attribuisco meno importanza alle decisioni arbitrali."
Sulla questione della rosa limitata: "Qualsiasi infortunio o squalifica ci crea difficoltà. Durante l'estate alcuni giocatori che conoscevo personalmente e ho allenato non sono arrivati, abbiamo perso tempo per motivi noti. Abbiamo perso il periodo in cui i migliori elementi hanno trovato sistemazione. Poi c'è la questione delle quote: non abbiamo le coppie necessarie. Abbiamo un 2006 in porta, uno a centrocampo, uno sulla trequarti e uno in attacco. E solamente due terzini di ruolo e tre centrali. Ma ormai siamo concentrati sul presente."
Sulla formazione ha spiegato: "Ho testato Cavallari che ha già occupato in passato la posizione di terzino sinistro, ha un buon piede, voglia di spingere e capacità di impostazione. Con Morosi a destra e Achy e Biancon al centro siamo completamente affidabili."
Alla domanda se ci sia stato un momento in cui ha pensato di rinunciare, Magrini ha risposto con determinazione: "In 30 anni di carriera da allenatore non l'ho mai considerato perché sono convinto delle mie proposte, del mio operato, sono certo che il lavoro alla lunga dia risultati, e poi quando mi sento criticato ho il temperamento di voler dimostrare il contrario a chi critica, a chi contesta. Questa è sempre stata una delle mie forze, anche da calciatore. Non ero particolarmente dotato tecnicamente, eppure sono rimasto in Serie C da professionista circa dieci anni proprio grazie a questo carattere. Comprendo che nei momenti difficili i tifosi non possano essere soddisfatti, ma lo capisco autonomamente, e devo ammettere onestamente che soprattutto le due sconfitte con Fezzanese e Trestina sono state deludenti, che non abbiamo accettato."
Sul modulo 4-3-1-2, Magrini ha spiegato: "All'inizio della mia carriera era popolare il 4-4-2 e non sono uno che segue le mode. Il trequartista mi ha sempre attratto, non offre riferimenti e permette di con
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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