Non è finita come ci si attendeva reciprocamente la nuova avventura di Sergio La Cava che ad inizio estate aveva accettato la corte del Buccino Volcei nel torneo di Eccellenza campana. 

La scorsa settimana è arrivata la risoluzione contrattuale del rapporto, con l'allenatore che già il sabato precedente aveva comunicato al club l’intenzione di non proseguire oltre. 

Per conoscere i motivi che hanno spinto l'esperto tecnico a fare un passo indietro abbiamo contattato l'allenatore che alla redazione di NotiziarioCalcio.con ha chiarito: «Sono venuti a mancare i presupposti per portare avanti il progetto inizialmente concordato con la società. Ho riscontrato una inconciliabile divergenza di vedute con la proprietà nel modo di fare e vedere il calcio ed allora ho capito che non potevo essere più io l'allenatore del Buccino e con la società abbiamo concordato che era meglio andare ognuno per la propria strada».

Probabile che a pesare sulla scelta sia stata la rosa non rinforzata secondo le indicazioni del tecnico ed il fatto che la rosa presente in ritiro sia stata poi stravolta con soli nove calciatori rimasti a disposizione. Sull'argomento La Cava preferisce non rispondere lasciandosi andare invece a considerazioni personali sul movimento calcistico generale: «Si lotta contro i muri. È sempre più difficile farsi capire, far comprendere certe cose. I progetti hanno necessità di tempo per essere sviluppati, i calciatori vanno giudicati nel tempo non nel breve periodo e neppure in ventiquattro ore. Voglio poi sottolineare come veramente ormai ci sono troppi stranieri anche nei Dilettanti. Ed il problema non è lo straniero in quanto tale ma la qualità generale. E non dimentichiamo poi la presenza sempre più massiva ed invasiva dei procuratori che assediano i campi per spingere l'ingaggio dei loro assistiti. A queste problematiche dobbiamo aggiungere le insostenibili pressioni dei genitori dei calciatori. Fino a qualche tempo fa la figura dell'allenatore era rispettata, oggi se schieri per due domeniche di fila lo stesso undici, il martedì arrivano al campo i genitori dei ragazzi tenuti fuori a chiedere spiegazioni con toni tutt'altro che amichevoli. Spesso addirittura la domenica stessa ricevi telefonate da questi individui. Io non ho mai conosciuto un collega che faccia le formazioni per perdere, si guarda il lavoro settimanale, l'avversario, come si vuole giocare e si fa la formazione. Se questo è il calcio oggi allora penso che ne starò fuori volentieri».  

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 14:15
Autore: Cristo Ludovico Papa
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