La sconfitta maturata nel derby contro la Ternana ha lasciato l’amaro in bocca al tecnico del Perugia, Giovanni Tedesco. L'allenatore ha fornito una disamina lucida, ma non priva di amarezza, sulla prestazione dei suoi, identificando negli ultimi minuti il punto più dolente della gara, nonostante gli sforzi fatti per rientrare in partita.

La nota più dolente, secondo Tedesco, è stata la reazione post-svantaggio. Quando la Ternana ha segnato la rete del 2-1, la gara si è irrimediabilmente compromessa per i biancorossi. «Mancavano più di venti minuti, e abbiamo forse subito gol proprio quando la squadra aveva trovato le giuste distanze e teneva bene il campo, era il nostro momento migliore», ha spiegato il tecnico, evidenziando come l'episodio abbia avuto un impatto psicologico devastante. «Non è bello ma posso capire, prendere un gol così nell'unico tiro della Ternana fin lì ha un po' tagliato le gambe ai miei». Il tecnico non ha cercato alibi, ma ha sottolineato la mancanza di capacità di replica: «C’era tempo per fare qualcosa in più e quei venti minuti sono la parte più brutta della nostra partita».

Nell'analizzare le cause della sconfitta, Tedesco è partito dall'errore iniziale: «Partiamo dal presupposto che il primo gol ce lo siamo fatti noi», ha affermato, riferendosi a un episodio che ha innescato una serie di situazioni pericolose. «Calapai prende la palla con le mani e inizia la serie dei corner. Poi abbiamo preso gol su fallo laterale, anche oggi come tante altre volte». Il tecnico ha rimproverato un approccio iniziale deficitario: «Nei primi quindici minuti ce le siamo create da soli, tutte le partite le devi vincere perché hai iniziato il campionato con un grande handicap, sei sempre lì a rincorrere». L'unica cosa che si sente di criticare sono gli attimi finali: «Posso rimproverare gli ultimi venti minuti, dove ho cercato di mettere più giocatori offensivi possibile per recuperare». Ha riconosciuto la qualità avversaria, ma ha messo in luce le occasioni sprecate: «Avevamo di fronte una squadra importante che aveva un palleggio significativo, abbiamo trovato il pareggio su azione manovrata preparata in settimana, abbiamo avuto tre situazioni con Tozzuolo, il contropiede di Montevago che se dava palla meglio, Kanoute era il 2-1».

Spazio anche per un momento personale, con un commento sul rapporto con l'allenatore avversario, Fabio Liverani, suo ex compagno di squadra: «Con un compagno leghi per due o tre anni e poi ognuno prende la propria strada ma poi c’è il rispetto, è una gran bella persona... resta il rispetto, Fabio ha fatto una carriera importante da allenatore, niente assolutamente contro di lui». Tedesco ha però voluto specificare la sua filosofia sui legami nel mondo del calcio: «L’amicizia più bella l’ho avuta con magazzinieri, fisioterapisti, dottori. Resta il rispetto... è una cosa mia non credere nell’amicizia lunga tra calciatori».

Riguardo al momento della squadra, giunta alla seconda sconfitta consecutiva, Tedesco si è mostrato realista, ma non pessimista. «Lo sapevo dal primo giorno che sono arrivato, il Perugia era penultimo se non ultimo visto il Rimini, siamo riusciti a fare cinque-sei partite importanti, poi la partita bruttissima ad Alessandria ma la squadra è viva». L'attenzione è già rivolta al futuro immediato: «Ora due partite importantissime per fare più punti possibile, poi sul mercato dovremo fare per forza qualcosa».

La necessità di intervenire sulla rosa è stata ribadita con chiarezza: «La società, il direttore Gauci, Novellino, Borras e Tedesco sanno cosa serve e cosa bisogna fare... la squadra poi ha bisogno di interventi, inutile prenderci in giro, almeno due-tre giocatori importanti anche se la rosa è ampia e molti dovrebbero essere in uscita». Nonostante i cambi di oggi non abbiano portato i risultati sperati come contro l'Alessandria, Tedesco non ha voluto cercare colpevoli, limitandosi a un commento generale: «Oggi chi è subentrato doveva dare di più ma non mi va di dare le colpe».

In merito alla personalità, messa in discussione da alcuni, Tedesco l'ha difesa: «La personalità oggi la squadra l’ha messa, è andata sotto, l’ha ripresa, lottava, ripartiva, normale che poi gli ultimi venti minuti meno, ma lì sono subentrati altri aspetti, una mazzata che ti ha piegato le gambe». La conclusione è un monito a non mollare: «C’è da lavorare, migliorare, mai arrendersi». Un ultimo pensiero è per i sostenitori: «Mi spiace per i tifosi, per Renzo, perché volevamo in qualche modo regalargli una soddisfazione, non ci siamo riusciti, ma testa bassa e lavorare».

Sezione: Serie C / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 16:30
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print