San Marino, il tecnico Malgrati tuona: «Peccato a volte nelle letture, ci addormentiamo. Dobbiamo imparare a gestire emozioni e situazioni»

Al termine della gara di Serie D giocata contro il Teramo, conclusasi con un netto 4-1 a sfavore, il mister del San Marino, Francesco Malgrati, ha analizzato con lucidità l'andamento della partita. Pur riconoscendo la forza dell'avversario, il tecnico ha individuato nelle lacune mentali e nelle letture del gioco i fattori che hanno determinato il pesante risultato.

Malgrati ha subito messo in chiaro che la difficoltà dell'incontro era stata ampiamente prevista. «Siamo venuti per fare la nostra prestazione, sapevamo che sarebbe stata una partita molto complicata», ha affermato l'allenatore. Il Teramo è stato riconosciuto come una formazione di alta fascia. «Il Teramo è una squadra costruita molto bene con giocatori molto importanti per la categoria, non è un caso che sia là».

Nonostante l'impegno, dopo un buon avvio, la squadra ha perso smalto e solidità. «Abbiamo fatto un buon primo tempo poi ci sono venute a mancare un po’ di certezze», ha spiegato Malgrati. Il tecnico ha tenuto a precisare che, nonostante la sconfitta netta, il risultato non deve destabilizzare il percorso della squadra. «Non passa da qui il nostro campionato».

Le note dolenti riguardano principalmente la concentrazione e la tempestività nelle decisioni. «Peccato a volte nelle letture, ci addormentiamo su certe letture, bisogna lavorare tanto, dobbiamo crescere», ha ammesso il mister, che vede la squadra ancora in una fase di costruzione, specie con i nuovi arrivi. «Sono arrivati nuovi innesti, è un cantiere sempre aperto».

Malgrati ha espresso rammarico per l'entità della sconfitta, ritenuta eccessiva rispetto a quanto visto in campo. «Dispiace il risultato, forse di più rispetto a quello che doveva essere a mio avviso». L'allenatore ha infine lanciato un chiaro monito sulla necessità di non farsi travolgere dalle circostanze. «Non possiamo andare dietro all’episodio che porterebbe ad un campionato di alti e bassi. Dobbiamo imparare a gestire emozioni, situazioni, in quel caso potremmo dire la nostra e fare il nostro campionato».