Lui la serie A brasiliana l'ha assaggiata per davvero, poco ma sul serio. Qualche presenza, diverse panchine e tutta la trafila delle giovanili con la gloriosa maglia del San Paolo, la stessa che ha lanciato Kakà. "Quando ero nel vivaio l'ho conosciuto - racconta Paulinho - lui mi aveva preso in simpatia e per me è stato un privilegio poterlo frequentare. Persona straordinaria e campione assoluto".
Semmai la curiosità è che Paulinho, oggi 26 anni, una vita in quel club, in realtà è sempre stato tifoso sin da bimbo degli acerrimi rivali cittadini del Palmeiras, un pò come se un ragazzino che ha fatto tutte le giovanili nel Milan fosse tifoso dell'Inter o viceversa. Allora non lo sapeva nessuno. "Ora lo posso dire - conferma Paulinho - tifo Palmeiras, lo andavo a vedere da bambino allo stadio. Poi da professionista ero in panchina col San Paolo in un derby col Palmeiras e mi ha fatto un certo effetto...".
Dal Brasile è poi arrivata la chiamata dall'Italia, due anni e mezzo alla Triestina in C, una stagione a Legnago sempre in C, il ritorno in patria per giocare nei campionati locali sino alla scorsa estate.
"Aspettavo una proposta ma i contatti in corso non mi convincevano - riavvolge il nastro il regista del Bfc - poi a fine agosto il mio agente mi segnala l'offerta del Bassano. Avevo voglia di tornare in Italia e anche se non avevo mai giocato in serie D ho accettato di slancio. Una volta qui mi sono giunte opportunità professionistiche in C ma avevo già dato la mia parola al Bassano".
Lui sostiene che il vero Paulinho al Mercante non l'abbiano ancora visto. "Quando sono arrivato al Bfc ero in ritardo di condizione e quando ero sul punto di decollare, col Treviso ho preso un brutto colpo al muscolo della coscia che mi ha tolto di mezzo un mese. Rientro a pieno regime a gennaio ed ecco l'infortunio alla caviglia e altre 3 settimane di stop.
Se la jella mi lascia un pò in pace da qui alla fine ci divertiamo ancora". Intanto ha autografato un pomeriggio da match winner col tiro da tre punti a Montebelluna a novembre. "Non ci accontentiamo di raccogliere i 4 punti che mancano alla salvezza virtuale - assicura - vogliamo strappare più risultati possibili, anche domenica a San Martino di Lupari contro la Luparense. Sarà difficilissimo ma siamo pronti".
Il ragazzo che ha cominciato da trequartista e in Italia è stato impostato da metodista davanti alla difesa non ha dubbi. "Questo Bassano ha già un'intelaiatura solidissima, con pochi correttivi potrebbe essere protagonista anche la prossima stagione". Paulinho naturalmente conta di esserci.
"Bassano è un incanto. Mi ha raggiunto qui la mia ragazza, adoriamo la cucina italiana in particolare pizza e carbonara non più di una volta la settimana la domenica sera per non perdere la linea.
Ma ci dilettiamo anche a trovare prodotti tipici brasiliani per preparare i nostri piatti come la fajolada. Costano un pò di più ma ne vale la pena. Il rinnovo a Bassano? Magari, ma sono discorsi da fare a fine campionato, prima ci sono da prendere ancora tanti punti.. ".
Grande appassionato di calcio anche fuori dal campo, Paulinho si ispira a Toni Kroos, il tedesco, giocatore totale del Real. "Non mi stanco mai di seguire il pallone in tv - rivela - desidero crescere e migliorare ogni giorno di più".
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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