L'attesa cresce in vista dell'appuntamento del giorno 8 agosto, quando la Lega Nazionale Dilettanti pubblicherà alle 13:00 i calendari della Serie D 2025/26. Nel frattempo, il Budoni si prepara ad affrontare la nuova stagione con la conferma di Raffaele Cerbone sulla panchina biancoazzurra. Il tecnico napoletano, la cui ufficializzazione è arrivata appena due giorni fa, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai colleghi di Centotrentuno.com, delineando obiettivi e strategie per il prossimo campionato.
Reduce dal trionfo in Eccellenza della scorsa annata, Cerbone si appresta a vivere una nuova avventura con consapevolezza e determinazione. La Serie D rappresenta infatti un salto di categoria significativo, particolarmente impegnativo per le formazioni sarde, come testimonia la storia recente di questo campionato.
La filosofia del lavoro e del sacrificio
Il punto di partenza della preparazione è chiaro nella mente dell'allenatore: instillare nei giocatori la mentalità corretta fin dai primi allenamenti. "Le motivazioni sono le solite: cercare di diventare squadra il prima possibile per riuscire a fare un campionato all'altezza, che ci permetta di mantenere la categoria", ha dichiarato Cerbone. "Oltre a questo, c'è l'intenzione di creare un gruppo coeso e unito fin da subito, perché il campionato di Serie D, per le squadre sarde, è molto più complicato e a dirlo è la storia recente".
La consapevolezza delle difficoltà non frena le ambizioni del tecnico, che punta su un approccio mentale determinante: "A livello personale, è scontato avere la volontà di rivivere una stagione esaltante come quella appena terminata, ma non sarà lo stesso tipo di campionato. Nonostante questo, dovremo avere la personalità di giocare ovunque con il petto in fuori, senza avere timore di nessuno".
L'esperienza in Serie D: un patrimonio da valorizzare
Con oltre 180 partite disputate in Serie D proprio con il Budoni, Cerbone conosce perfettamente le insidie di questa categoria. La sua analisi è lucida e pragmatica: "L'approccio mentale sarà determinante. L'idea di andare in trasferta e affidarsi alla provvidenza non ti porta lontano. Bisognerà lavorare per aumentare le proprie convinzioni, avendo coscienza che il lavoro ti aiuterà a crescere".
Il salto dall'Eccellenza alla Serie D comporta anche l'introduzione di giovani giocatori nell'organico, una sfida che richiede particolare attenzione: "Serve instaurare quella volontà, quello spirito che permette di confrontarsi su campi importanti con la consapevolezza di poter fare risultato ovunque. Non si tratta di presunzione, ma di contezza nei propri mezzi e del lavoro quotidiano".
L'integrazione dei giovani rappresenta uno degli aspetti più delicati del progetto: "Rispetto all'Eccellenza dell'anno scorso, ci sarà l'introduzione dei giovani. Dovremo fare soprattutto a loro questi discorsi e sperare che recepiscano il prima possibile il messaggio, perché il loro è un percorso di crescita che prevede una maturità graduale. Ma dovremo essere bravi a velocizzare questo processo, al fine di avere giocatori pronti nel minor tempo possibile e in grado di confrontarsi con coraggio in ambienti ostici".
Il mercato e la costruzione della rosa
Dal punto di vista dell'organico, il lavoro non è ancora completato. Cerbone ha individuato con precisione le lacune da colmare: "Non siamo ancora completi. Abbiamo bisogno di un esterno offensivo e di qualche giovane in difesa. Ci stiamo guardando attorno per fare le scelte giuste, che ci garantiscano giocatori con caratteristiche tecniche e, soprattutto, motivazioni ben specifiche".
La strategia di mercato segue criteri rigorosi di selezione: "Chiunque arriverà sarà qui perché lo vuole veramente e non per farci un favore. Noi non possiamo permettercelo". Particolare attenzione è stata rivolta ai giocatori sardi, con gli arrivi di Santoro, Ladu e Tirelli, scelte che rispondono a una precisa filosofia: "Quando cambi tanto, devi velocizzare il processo, impiegando bene ogni momento della quotidianità. Solo così si può crescere velocemente, trasformando il gesto in automatismo".
Le lezioni del passato
L'esperienza della precedente partecipazione in Serie D, risalente a due anni fa, rappresenta un bagaglio di conoscenze prezioso ma anche un monito per il futuro. Cerbone analizza con onestà gli errori commessi: "Non bisognerà fare quello che abbiamo fatto. Quanto accaduto due anni fa deve servirci da lezione. Servirà grande attenzione nelle valutazioni, senza dare nulla per scontato".
Il ricordo di quella stagione è ancora vivido: "In quella circostanza, la partenza sprint ci aveva illuso: dopo quattro partite eravamo secondi in classifica con otto punti. Questo ha mascherato il vero valore della rosa e ci è costato qualcosa strada facendo." La ricetta per evitare di ripetere quegli errori è chiara: "Stavolta dovremo impegnarci per evitare che ciò accada, vendendo cara la pelle, essendo ciò che non siamo stati in passato: una squadra scorbutica e fastidiosa per tutti, evitando di compiacerci troppo presto".
Il girone e le prospettive delle squadre sarde
Il prossimo campionato di Serie D vedrà nuovamente cinque formazioni sarde al via, una circostanza che Cerbone accoglie con speranza e realismo: "La mia speranza per le isolane è quella di vederle tutte salve al termine del campionato. Sarebbe l'unico modo per aumentare il numero delle squadre e portare il calcio sardo sempre più in alto a livello nazionale".
L'analisi del girone è dettagliata e non nasconde le difficoltà: "Affronteremo un girone tosto: le trasferte campane, già di per sé complesse dal punto di vista logistico, ci metteranno di fronte a società dal blasone molto importante, in ambienti molto caldi a cui difficilmente ci si abitua."
Cerbone ha già individuato le principali candidate al successo: "Tra le pretendenti vedo avanti Valmontone, Scafati e Nocerina: loro faranno un campionato a parte. Noi isolane ce la giocheremo verosimilmente con le laziali e qualche campana, come al solito." L'obiettivo è ambizioso: "Dovremo essere bravi a non fare un campionato di sofferenza, com'è accaduto spesso alle squadre sarde nel recente passato in questa categoria".
La preparazione e i valori del gruppo
Il rientro dalle vacanze ha segnato l'inizio di un lavoro intenso e mirato. La filosofia di Cerbone è chiara fin dai primi allenamenti: "Sto cercando di trasmettere la mentalità del lavoro e del sacrificio. Serve farlo fin da subito, per capire con chi hai a che fare e approcciare al meglio una stagione così impegnativa".
I cambiamenti nell'organico rendono ancora più importante il processo di amalgama: "Abbiamo cambiato molto quest'anno. Pertanto, io, insieme al mio staff e ai giocatori rimasti, dovremo trasmettere i nostri valori, il nostro credo e la nostra idea di calcio il prima possibile, facendo recepire il senso di appartenenza a questa maglia".
La ricetta del successo non ammette scorciatoie: "C'è un prezzo da pagare quando si vuole crescere, quando si vuole arrivare: nulla arriva per caso. Solo mettendosi a disposizione fisicamente e mentalmente ogni giorno si può avere un'occasione qui da noi. Stiamo lavorando con grande intensità fin dal primo giorno, per cercare di instaurare tutto questo il più velocemente possibile, ripartendo dagli elementi positivi coltivati lo scorso anno: idee, atteggiamenti e carattere, che ci hanno permesso di vincere".
Obiettivi realistici ma ambiziosi
Quando si parla di traguardi per la stagione imminente, Cerbone mantiene i piedi per terra senza rinunciare ai sogni: "Dal punto di vista personale, sono sempre stato una persona ambiziosa. Nel calcio, tutto ciò che non succede in dieci mesi può succedere in un giorno, e lo so bene, perché l'ho provato sulla mia pelle da calciatore".
La vision per la squadra è pragmatica ma stimolante: "La nostra ambizione, come squadra, è quella di rendere la vita difficile agli altri. Sembrerà poco, ma non lo è. Ci auguriamo di fare un campionato tranquillo, di poterci regalare serenità e soddisfazione, soprattutto per i nostri tifosi, così da riuscire a cancellare la turbolenta stagione di due anni fa in questa categoria".
La strategia è semplice ma efficace: "Oggi è difficile prevedere cosa potrà accadere. Dovremmo essere una squadra ostica, capace di dare fastidio a tutti, regalando emozioni a noi stessi e alla nostra gente. Il nostro obiettivo sarà quello di salvarci a tutti i costi, e useremo tutti i mezzi possibili per farlo. Tutto il resto conta poco".
Con queste premesse, il Budoni si prepara ad affrontare una stagione che si preannuncia impegnativa ma ricca di stimoli, con la consapevolezza che ogni punto conquistato sarà frutto del lavoro, del sacrificio e della determinazione di un gruppo che ha fatto della coesione la propria forza principale.
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