C'è una linea sottile che separa un attaccante qualunque da uno che lascia il segno. Non è solo questione di gol, numeri, statistiche. È una questione di attitudine. Di quella scintilla che infiamma le partite e le piega a proprio favore. Ebbene, quella scintilla, Taiwo Olonisakin ce l'ha nelle gambe. E la vuole accendere pure nella trasferta di Villa d'Almè, in provincia di Bergamo, dove domenica 2 marzo (ore 15) la Dolomiti Bellunesi affronterà il Villa Valle.
Nel match d'andata, allo Zugni Tauro, la differenza l'ha fatta proprio lui, l'attaccante nigeriano. Al posto giusto, nel momento giusto: una deviazione decisiva, sulla respinta del portiere. E un gol da tre punti: «La ricordo come una partita tosta - afferma proprio "Tai" - ma importante da vincere. Il momento più bello lo abbiamo vissuto dopo il triplice fischio dell'arbitro, quando abbiamo compreso la rilevanza e il peso dei tre punti, ottenuti in una gara complicata e contro un avversario forte. La rete? In generale, sono contento di offrire un contributo alla squadra. Perché l'obiettivo è sempre orientato a raggiungere il meglio».
Con il calcio nel destino e la velocità come marchio di fabbrica, il venticinquenne di Lagos corre dal primo all'ultimo minuto. Non aspetta il pallone, lo insegue. Non si risparmia, si sacrifica. Le sue prove sono scandite da rincorse, scatti, ripiegamenti. Eppure, quando arriva l'opportunità, ha la prontezza per colpire. Anche se domenica scorsa, nello 0-0 col Mestre, la porta avversaria è rimasta chiusa: «Non era facile, al cospetto di una formazione reduce dal successo con la seconda in graduatoria e in un ottimo momento di forma. In ogni caso, siamo riusciti a gestire bene le situazioni pericolose. E il merito è pure di Luca Carraro, autore di una splendida parata. Non siamo riusciti a vincere, ma era fondamentale non perdere. Nel complesso, vogliamo dare sempre il massimo sia dal punto di vista fisico, sia tecnico, rimanendo squadra e giocando insieme».
La storia di Olonisakin non si racconta solo con le reti realizzate, ma con i chilometri macinati, l'impegno, l'abnegazione: «La classifica? Per ora non ho nulla da dire. Dobbiamo solo concentrarci sulla prossima trasferta, in provincia di Bergamo». Ragazzo di grande bontà d'animo, Taiwo, all'interno del rettangolo verde, diventa un'ombra che si muove veloce. E un pericolo per le difese avversarie: «Io e tutta la squadra cercheremo di fare ciò che è nelle nostre possibilità, come sempre. E di dare il triplo a prescindere da quanto ci aspetta». Insomma, l'uomo dell'andata vuole lasciare il segno pure al ritorno: «In generale - conclude - sono contento del percorso condotto fino a questo momento, ma il vero bilancio si farà solo alla fine del campionato».
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