La Fidelis Andria si sta confermando tra le protagoniste del Girone H di Serie D. La vittoria di domenica scorsa contro il Nola ha proiettato i pugliesi al secondo posto in classifica, a pari merito con il Martina e a sole tre lunghezze dalla capolista Fasano. Un avvio di stagione che culminerà, nell'ottava giornata, con un vero e proprio scontro diretto: Fasano-Fidelis Andria.
Per fare il punto della situazione, analizzare l'importanza del progetto societario e della credibilità acquisita in poco tempo, e per guardare alla prossima sfida di cartello, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo contattato il direttore sportivo della Fidelis Andria, Gianni Califano. Il DS ha parlato delle ambizioni, della gestione del gruppo e ha elogiato la serietà della nuova dirigenza.
Analisi del campionato e la partenza della Fidelis
«È presto per fare grandi analisi. È un campionato tosto, abbiamo affrontato squadre forti; lo stesso Nola, battuto la settimana scorsa, credo abbia meno punti di quanto meriti. Ci sono sempre le quattro squadre che sulla carta hanno costruito rose importanti e che considero da prima fascia, poi c'è chi sta davanti e chi è più arretrato.
Chi fa un mercato importante de facto viene considerato in automatico una delle pretendenti alla vittoria, poi ci sono cinque o sei formazioni che possono dare fastidio. Noi abbiamo perso una sola gara, ad Acerra contro la Real Normanna, quando, tra l’altro, avevamo giocato forse la miglior partita. Bisogna guardare di partita in partita, non puoi distrarti.»
Carmine Giorgione: l'unico sempre in campo finora in campionato.
Sulla figura di Carmine Giorgione, sempre presente in campo finora e punto di riferimento per la squadra, Califano ha speso parole di grande stima: «Carmine è un professionista. Mi aveva già stupito quando, dopo la prima chiacchierata, si era mostrato stimolato da Andria, ricordava questa piazza e la passione che c'è qui; è stato attratto da questo entusiasmo e ci ha scelto. È un ragazzo che si è calato nella categoria, si è messo a disposizione. Può fare anche di più, è aiutato dai compagni, il gruppo lo ha accolto e lui è molto umile e un gran lavoratore. Come gli altri più esperti, si è calato benissimo in questo contesto.»
Il rinnovo di Cipolletta e la credibilità societaria
Il direttore sportivo ha anche fatto chiarezza sul recente rinnovo del difensore Ciro Cipolletta: «Ne stavamo parlando già dall'estate, Ciro è legato alla piazza e aveva manifestato l'interesse di continuare. Va dato merito alla nuova società, composta da tanti soci tifosi seri, con a capo il presidente Luca Vallarella, una persona buona, educata e perbene, ma di certo non sprovveduta. Lui ha dato l'input; questa credibilità della società sposta molto. Qui c'è un progetto di cui sono orgoglioso di farne parte, un progetto di lunga durata. Andria è una grande piazza e deve avere una grande società, che non fa follie ma scelte oculate.
È dura poi vincere i campionati? La società pensa in prospettiva. Ci vorrà del tempo per strutturarsi e per fare qualcosa in più, ma non ci sono ansie e la tifoseria lo ha capito, applaudendo anche dopo l'unico KO. Oggi il salto di categoria lo fanno società strutturate. Vediamo tante squadre fallire e ripartire dal basso, così come piazze meno blasonate che sono da anni nei professionisti perché sono state oculate e hanno fatto i passi giusti. Tutte le tifoserie devono capire che è importante durare nel tempo. Due mesi fa si parlava di fallimento, ora grazie a loro non è così. Il presidente Luca Vallarella e gli altri hanno investito tanti soldi, si è creato entusiasmo in poco tempo, con una squadra giovane. La società mi dà input precisi: mai fare passi avventati. Bravi a loro che in poco tempo hanno conquistato credibilità; bisognerà poi dimostrare di essere lucidi nei momenti difficili, cosa che, ad esempio, questa società ha fatto dopo la sconfitta contro la Real Normanna.»
L'Attesa per il big match contro il Fasano
Domenica sarà tempo di big match in trasferta contro il Fasano: «Sorrido in senso buono, non è un big match perché loro hanno fatto determinate scelte sotto gli occhi di tutti. I ragazzi si sono conquistati questa classifica, andiamo a giocarcela con grande serenità e con le nostre forze, non siamo presuntuosi ma neanche falsi modesti. Sono loro i più forti sulla carta? Lo dicono i numeri dei loro calciatori, ma anche noi abbiamo armi e calciatori che ancora non si sono espressi al meglio.»
Sulla gestione delle gare in trasferta, finora altalenante: «A Martina potevamo anche vincerla, ad Acerra abbiamo giocato la miglior partita. È un po’ frutto anche di episodi. Quanti tifosi attesi? Ci sono circa 400-500 biglietti, credo che finiranno, sarà una bella partita.»
Sulla riforma da nove a otto gironi
Infine, un commento sulla riforma dei gironi di Serie D: «Potrei dire solo: "era ora!". Bisogna dare un valore a questo campionato, a questi playoff. A febbraio puoi ancora ambire ad arrivare quinto se non puoi più vincere il campionato.»
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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