Per il terzo torneo iridato di fila, l'Italia dovrà passare attraverso gli spareggi per conquistare l'accesso alla Coppa del Mondo. La qualificazione diretta rimane teoricamente possibile, ma richiederebbe una combinazione di risultati estremamente improbabile: non solo due vittorie dell'Italia nelle ultime giornate, ma anche una sconfitta casalinga della Norvegia contro l'Estonia. Uno scenario "complicatissimo" che di fatto relega gli azzurri ai playoff di marzo.
La serata dello stadio Friuli di Udine ha comunque portato in dote tre punti preziosi e la certezza aritmetica del secondo posto nel gruppo I. L'Italia ha battuto Israele 3-0 grazie a una prestazione che, seppur non sempre brillante, ha permesso alla squadra di Gennaro Gattuso di centrare la quarta vittoria consecutiva da quando ha assunto la guida tecnica della Nazionale.
Retegui protagonista, Donnarumma decisivo
La cronaca della partita racconta di un match più equilibrato di quanto il risultato finale lasci intendere. Il commissario tecnico ha optato per una formazione più prudente rispetto all'incontro precedente in Estonia, modificando tre pedine rispetto alla trasferta ungherese: Mancini ha sostituito lo squalificato Bastoni, Cambiaso ha preso il posto del più offensivo Orsolini, mentre Locatelli è subentrato all'infortunato Kean. Un centrocampista aggiuntivo che ha costretto Raspadori a spostarsi da ala sinistra a partner offensivo di Retegui.
Nonostante la vittoria per 4-5 in Estonia potesse far presagire una gara ad alta intensità offensiva, lo sviluppo del match ha preso una direzione differente. Prima del vantaggio azzurro, paradossalmente, sono stati gli uomini del commissario tecnico Ben Shimon a creare le occasioni più pericolose.
Al 19', un errore in marcatura di Calafiori su un contrasto aereo ha permesso a Khalaili di penetrare in area e servire Gloukh, la cui conclusione è terminata di poco a lato. Nove minuti più tardi, al 28', è stata necessaria una parata straordinaria di Donnarumma per deviare sopra la traversa un tiro ravvicinato di Solomon che sembrava destinato alla rete.
L'Italia si è accesa solamente dopo la mezz'ora di gioco, più per determinazione che per lucidità tattica. Il momento decisivo è arrivato negli ultimi istanti del primo tempo, quando Retegui si è procurato e ha realizzato un calcio di rigore che ha permesso agli azzurri di chiudere la prima frazione in vantaggio.
Ripresa difficile, poi il controllo
La seconda metà di gara si è aperta con un cambio: Pio Esposito ha preso il posto di Raspadori. Tuttavia, il rientro in campo non è stato dei più convincenti e al 59' Donnarumma è stato nuovamente chiamato a un intervento determinante, tuffandosi alla sua sinistra per respingere con la mano aperta una conclusione rasoterra di Gloukh.
Superato anche questo momento critico, la Nazionale ha dimostrato maggiore maturità nella gestione del risultato. L'ultimo terzo di partita è stato condotto con relativa serenità, fino al raddoppio che ha chiuso definitivamente i conti: Retegui ha realizzato una doppietta personale con un tiro a giro dal limite dell'area che non ha lasciato scampo al portiere Glazer.
Nel finale, spazio anche per il terzo sigillo azzurro firmato da Gianluca Mancini, che ha arrotondato il risultato sul 3-0 definitivo.
L'incubo degli spareggi da esorcizzare
Il verdetto è ormai scritto: a marzo l'Italia affronterà i playoff per l'accesso al Mondiale. Una situazione che riporta alla memoria i dolorosi precedenti delle ultime due edizioni. La Svezia nell'era Ventura e la Nord Macedonia con Mancini rappresentano ferite ancora aperte nella memoria collettiva del calcio italiano, fallimenti che la Nazionale dovrà necessariamente superare per evitare di mancare per la terza volta consecutiva l'appuntamento con il torneo più importante.
Le premesse, almeno sul piano dei risultati recenti, appaiono incoraggianti. Le quattro vittorie consecutive ottenute da Gattuso dall'inizio del suo mandato testimoniano una crescita e una solidità che potrebbero fare la differenza negli scontri diretti di marzo. Non si tratterà di sfide impossibili, ma la storia recente impone massima attenzione e determinazione.
La serata di Udine, dove il campo non è sempre stato al centro dell'attenzione mediatica, ha comunque consegnato un risultato positivo e la certezza matematica del secondo posto. Ora l'obiettivo è trasformare questa base in qualcosa di più sostanziale, evitando che gli spareggi si trasformino nell'ennesimo capitolo nero di una generazione che ha già sofferto troppo per mancate qualificazioni.
L'appuntamento con la storia è fissato per marzo. L'Italia dovrà presentarsi preparata, consapevole che stavolta non ci saranno altre opportunità.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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