La classifica del girone I di Serie D ha subito un improvviso cambiamento durante la settimana di sosta, in seguito al ritiro ufficiale dell'Akragas dal campionato. Una decisione che impatta significativamente sulla corsa al vertice, in particolare sulla distanza tra Reggina e Siracusa.
Como noto, la società siciliana ha comunicato ufficialmente di aver trasmesso alla Lega Nazionale Dilettanti "la propria rinuncia improrogabile alla prosecuzione del campionato". Alla base della decisione ci sono le difficoltà gestionali ed economiche che hanno compromesso la continuità del progetto sportivo, sebbene il club abbia manifestato l'impegno a mantenere attivo il settore giovanile.
Gli effetti in classifica
Il regolamento in questi casi è chiaro: tutte le partite disputate dall'Akragas vengono annullate e non hanno più valore ai fini della classifica. Di conseguenza, la Reggina perde i tre punti conquistati nell'ultimo turno di campionato, ma anche il pareggio ottenuto nella gara d'andata. Allo stesso modo, la capolista Siracusa vede cancellata la vittoria ottenuta al De Simone contro i corregionali.
Gli effetti sulla classifica sono immediati: la Reggina si ritrova ora a -4 dagli aretusei, ma con una partita in più da giocare. Il Siracusa infatti resterà fermo domenica 13 aprile, quando avrebbe dovuto affrontare proprio l'Akragas in trasferta. I conti diventano quindi semplici: la squadra di Trocini passa dal -3 effettivo a un potenziale -1, qualora riuscisse a vincere la partita in più rispetto agli avversari diretti.
Il calendario della Reggina
Da qui alla data cruciale del 13 aprile, la Reggina dovrà affrontare un calendario particolarmente impegnativo: il Sambiase a Lamezia, la Vibonese al Granillo, il Pompei in trasferta e la Nissa in casa. Un percorso complicato in cui, per rendere effettiva la nuova distanza, potrebbe essere necessario fare bottino pieno.
I numeri però parlano chiaro: oggi il distacco dalla capolista può essere accorciato senza dover attendere ulteriori passi falsi del Siracusa. Tuttavia, da qui alla fine del campionato, ne servirà almeno uno affinché una Reggina in grado di fare percorso netto possa superare i siciliani.
Nuova pressione sul Siracusa
Il Siracusa, che prima poteva permettersi anche un pareggio nelle ultime sette gare, adesso sa di dover conquistare sei vittorie per essere padrone del proprio destino. Un po' di pressione in più è quasi fisiologico che si senta. La capacità di gestirla o meno potrà fare la differenza.
Proprio il 13 aprile potrebbe diventare una data chiave per l'intera stagione, considerando che la settimana precedente il Siracusa avrà ospitato la Scafatese. I campani, in attesa di capire se recupereranno terreno sulle battistrada, dovranno comunque difendere il terzo posto. E si sa che la squadra di Atzori ha un organico in grado di mettere in difficoltà chiunque.
L'approccio mentale degli amaranto
Sul piano mentale cambia poco per la Reggina. Gli amaranto già sapevano di dover tentare di vincerle tutte. Partita dopo partita, sarà decisiva la capacità di non farsi logorare da questa continua rincorsa, magari traendo forza dal fatto che chi ha qualcosa da perdere siano altri.
Vincere sempre è una necessità non solo per tallonare il Siracusa, ma anche per aumentare la media punti nel caso in cui si voglia puntare ad un ripescaggio attraverso un'eventuale vittoria dei playoff. Ammesso che, ovviamente, in Serie C ci siano posti liberi.
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