Un’impresa memorabile, voluta, inseguita anche nelle difficoltà incontrate nei 90' e per questo assolutamente meritata. L’Italia vince 2-1 al Ruhrstadion di Bochum, battendo una Germania reduce dal successo di Wembley e dal roboante 6-0 sulla Svizzera. Nel primo tempo l’acuto di Bonfantini, nella ripresa il sigillo di Cantore che ha messo ko la corazzata tedesca, rientrata in partita grazie al momentaneo pareggio di Rauch e alla spinta dei 15mila tifosi presenti sugli spalti. Dopo l’1-1 con la Spagna campione del mondo, le Azzurre chiudono l’anno con un altro capolavoro, dedicato a Bove e centrato davanti al segretario generale della FIGC Brunelli, il primo a complimentarsi con questo bellissimo gruppo, ormai abituato a vivere serate del genere.
"Abbiamo fatto la partita che volevamo contro un'avversaria di grandissimo livello - ha dichiarato il Ct a fine gara - lo spirito è stato encomiabile, siamo contentissimi di quello che le ragazze hanno dato oggi e che stanno dando ogni giorno, anche grazie al grande lavoro dei club, per far crescere tutto il movimento. Non ci vogliamo porre limiti, il nostro percorso di crescita passa dalla consapevolezza e una gara del genere sarà molto utile per far capire alle giocatrici a cosa possono ambire".
‘Forza Edo’. La serata di Bochum si apre con le giocatrici dell’Italia che durante la tradizionale foto prepartita espongono la maglia dedicata a Bove, abbracciato simbolicamente dalla delegazione presente in Germania e dalla grande famiglia delle nazionali azzurre, tutti uniti al fianco del talento della Fiorentina e dell’Under 21.
Un momento accompagnato dagli applausi della panchina dell’Italia e del Ct, che per gli ultimi 90’ dell’anno conferma 8/11 della formazione scesa in campo un mese fa con la Spagna campione del mondo. A cambiare è il trio offensivo, formato oggi da Bonfantini, Cambiaghi e Beccari, autrice dell’1-1 con le iberiche. Compiti di regia affidati a Giugliano e Caruso, supportate sulle fasce da Bergamaschi e Boattin, in difesa - a schermare la porta difesa da Giuliani – ci sono capitan Linari, Lenzini e Di Guglielmo. La Germania cambia tanto rispetto al 6-0 di venerdì in casa della Svizzera: tra i pali c’è la debuttante Mahmutovic, mentre tre delle quattro mattatrici di Zurigo partono dalla panchina, l’unica schierata dal 1’ è Freigang, libera di muoversi dietro l’unica punta Hoffmann.
La squadra di Soncin, che in fase di non possesso difende a cinque, deve contenere la sfuriata iniziale delle padrone di casa, spinte dal calore del pubblico. L’Italia si affaccia pericolosamente in avanti al 6’ con una conclusione dalla distanza di Cambiaghi e, cinque minuti dopo, passa in vantaggio: il disimpegno sbagliato di Linder viene intercettato dall’attaccante dell’Inter, che fa finta di tirare per poi servire la liberissima Bonfantini, brava a eludere l’uscita del portiere tedesco con un comodo piattone di destro e a trovare così il terzo centro in Nazionale. La Germania, ferita, riprende a premere forte sull’acceleratore, sfruttando soprattutto la corsia destra dove è inesauribile la corsa della capitana Gwinn, costretta però a fare i conti con le chiusure di Boattin e la dinamo di Beccari, pronta a raddoppiare su qualunque avversaria.
La ripresa si apre con una grande parata di Giuliani, che di piede dice di no a Buhl. Al 6’ però la a numero 1 azzurra non riesce a deviare fuori dallo specchio della porta il ravvicinato colpo di testa di Rauch, che fa 1-1 dando il via al nuovo forcing delle ragazze in maglia bianca. Nei minuti successivi l’undici di Wück sfiora più volte il raddoppio senza però trovare la mira giusta. Prima del quarto d’ora Soncin sostituisce Beccari e Bonfantini con Cantore e Bonansea, poco dopo il tecnico tedesco fa entrare Zicai e Schüller, grandi protagoniste tre giorni fa con le elvetiche. Ma i riflettori questa volta se li prende tutti Cantore. È lei – con la sua seconda perla in azzurro - a regalare all’Italia il nuovo vantaggio. Un gol di rapina e caparbietà, arrivato strappando il pallone dai piedi di Mahmutovic che si era avventurata in un folle dribbling sulla linea di porta.
Nei minuti finali arrivano il palo a botta quasi sicura di Schüller e il tentativo dai 25 metri della neoentrata Schatzer sul rinvio sbagliato dell’estremo difensore del Bayern. L’Italia arretra il proprio baricentro ma non sbanda, difendendo con ordine e respingendo gli ultimi disperati assalti tedeschi. Dopo 5’ di recupero ecco l’urlo di gioia di tutto il gruppo azzurro - come fece 20 anni fa l'Under 21 di Gentile che qui vinse l'Europeo - e il canonico cerchio finale con le parole di Soncin a suggellare l’impresa odierna e lo straordinario 2024 della sua Nazionale, che a febbraio ripartirà dalla Nations League, prima di proiettarsi con grande fiducia verso EURO 2025.
Germania - Italia 1-2
Germania (4-2-3-1): Mahmutovic; Gwinn (dal 43’ st Wolter), Doorsoun, Linder (dal 1’ st Kleinherne), Rauch; Senß (dal 25’ st Dallmann), Minge (dal 1’ st Gräwe); Endemann, Freigang, Bühl (dal 17’ st Zicai); Hoffmann (dal 17’ st Schüller). A disp: Winkler, Borggräfe, Hendrich, Nüsken, Şehitler, Cerci. All: Wück
Italia (3-4-3): Giuliani; Di Guglielmo, Lenzini, Linari; Bergamaschi (dal 34’ st Greggi), Caruso (dal 34’ st Oliviero), Giugliano (dal 34’ st Schatzer), Boattin; Bonfantini (dal 12’ st Cantore), Cambiaghi (dal 43’ st Giacinti), Beccari (dal 12’ st Bonansea). A disp: Durante, Shore, D’Auria, Filangeri, Piga, Soffia, Dragoni, Nischler, Severini. All: Soncin
Reti: 11’ pt Bonfantini (I), 6’ st Rauch (G), 29’ st Cantore (I)
Arbitro: Frappart (Fra). Assistenti: Soriano (Fra) e Coppola (Fra). Quarto ufficiale: Daupeux (Fra).
Note: ammonite Di Guglielmo (I), Giuliani (I), Wück (G). Spettatori 15.125
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