Cosenza, mister Buscè a NC: «Siamo la classica outsider. Benevento una delle tre che ha investito tanto per vincere»

Il Cosenza sta vivendo uno dei momenti più brillanti della sua stagione nel Girone C di Serie C. Con dieci punti conquistati nelle ultime quattro giornate, i rossoblù (attualmente quarti in classifica) hanno dimostrato una solidità impressionante che li ha proiettati nelle zone altissime della graduatoria, proprio alla vigilia del big match che li vedrà affrontare in casa il Benevento per la quindicesima giornata di campionato.

Per analizzare nel dettaglio questo periodo e fare il punto della situazione in casa calabrese, la redazione di Notiziariocalcio.com ha contattato in esclusiva mister Antonio Buscè. Il tecnico 49enne, arrivato in estate sulla panchina dei Lupi dopo le esperienze con Empoli, Vibonese e Rimini, ha condiviso le sue riflessioni sul cammino della squadra, sulla lotta per le prime posizioni e sulle difficoltà del prossimo avversario.

Sul momento della squadra e la mentalità

«Veniamo da un momento importante, ma credo che l'equilibrio debba essere sempre la nostra linea guida: quando c'è, si riescono a gestire meglio le situazioni, sia quelle positive che quelle negative. Chiedo sempre questa serenità alla squadra sin dall'inizio dell'anno; giochiamo partite molto difficili, non si può mai mollare, e bisogna affrontare le gare con la giusta importanza, con la testa libera da ogni situazione. In un campo di calcio bisogna anche essere felici di giocare, la "guerra" non si fa in campo, purtroppo si fa in altre parti. A volte, poi, non basta neanche essere più bravi dell'avversario: l'episodio del palo interno fuori o palo interno dentro ti cambia tutto... Noi siamo consapevoli di ciò che facciamo, cerchiamo di aumentare la nostra autostima e andiamo avanti senza inventarci nulla. Quando c'è da soffrire lo facciamo, quando c'è da comandare il gioco altrettanto».

La visione sul Girone C

«Le tre squadre che devono stare lì davanti, ci sono: Salernitana, Catania e Benevento sono le tre candidate principali. Il Catania, forse, credo abbia qualcosina in più in alcune zone di campo, ma è una percezione minima. Le tre candidate sono loro, noi siamo la classica outsider che era nel limbo, da lì stiamo venendo fuori piano piano, e poi ci sono quelle 3-4 squadre attaccate a noi. Spesso e volentieri i valori si vedono nella costruzione delle squadre e quelle tre hanno qualcosa in più. Poi a volte c'è la sorpresa che non ti aspetti, la sorpresa in positivo, ma c'è anche la sorpresa in negativo. Ad ora, dopo 14 gare, chi sta davanti è perché ha fatto un ragionamento diverso nella costruzione della squadra».

Miglior attacco del campionato e i tanti gol nel secondo tempo

«Abbiamo 18 reti su 27 segnate nel secondo tempo, vero, ma, spesso, nei secondi tempi, le squadre sono meno brillanti, non c'è tanta intensità, e noi non dobbiamo mai calare su questo aspetto, perché quando abbassiamo i ritmi andiamo in difficoltà. Siamo un gruppo che cerca di fare la partita per 100 minuti e dobbiamo avere la stessa intensità anche quando bisogna soffrire. Non mi sto meravigliando di questo, abbiamo individualità importanti, qualcuno sta crescendo e qualcun altro arriverà più avanti. Abbiamo alcuni problemi, ma dobbiamo sopperirne senza piangerci addosso, facendo il possibile».

Christian Kouan, il più utilizzato con 1.190 minuti giocati in campionato.

«Kouan ha trovato una spalla importante in Langella e quindi, lavorando in un certo modo, alza il livello delle prestazioni. È un giocatore dinamico, non molla mai, si vede in mezzo al campo e con Langella vicino ha alzato l'asticella. È un calciatore con un'ottima base, e ora sta salendo di autostima».

La poco esperienza nel Girone C della rosa e la garra agonistica del girone.

«Non è un dato che mi preoccupa, ma ho già fatto riferimento a situazioni del genere in precedenza. Quando hai 5-6 calciatori che hanno già esperienza in questo girone, è comunque un vantaggio, perché ogni girone è diverso. Nel Girone C c'è tanta garra, molta cattiveria agonistica, e quando hai calciatori esperti che hanno giocato in questo girone, e magari qualcuno lo ha anche vinto, è un vanto. Avere calciatori esperti di questo girone resta comunque un vantaggio per ogni squadra, ma, naturalmente, nell'economia di un campionato contano anche tante altre cose».

Prossimo big match col Benevento.

«Sarà una gara tra due squadre che giocano a calcio, palla a terra, con grande intensità. Loro aggrediscono alti, hanno tanti calciatori che giocherebbero titolari ovunque. L'anno scorso ho incontrato Mignani, uno dei più prolifici dello scorso anno, e poi Pierozzi, Ricci, Lamesta... Tanti calciatori importanti. Una squadra costruita per vincere, che ha fatto grandissimi investimenti, e noi siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo ma anche di quello che può succedere durante la gara, lavorando con l'umiltà che non deve mai mancare, come la voglia di soffrire nei momenti difficili».