Al comando del girone C di serie D c'è il Treviso. Biancocelesti sin qui battistrada del raggruppamento con sei vittorie, un pareggio e la voce zero alla casella sconfitte. Se a questo aggiungiamo i quindici gol fatti in sette gare ed i cinque subiti, è chiaro che al di là delle possibili griglie estive possiamo dire che il Treviso c'è e si candida assolutamente a grande protagonista di questa stagione come già lo è stata nella scorsa quando ha conteso il successo finale alla Dolomiti Bellunesi. A raccontarci l'aria che si respira in casa trevigiana il collega Alberto Duprè, giornalista de "Il Gazzettino".
Treviso primo in classifica, 15 gol fatti e 5 subiti, tradotto migliore attacco e seconda migliore difesa. Chi ben comincia, come si suol dire, è a metà dell'opera?
«Sì, secondo me sì. Partenza quasi perfetta, anche perché essendo un gruppo praticamente del tutto nuovo, l'incognita era quella delle prime partite, di non avere la giusta amalgama e conoscenza del gruppo. Quando, però, inizi con sei vittorie su sette gare, l'altra la pareggi negli ultimi minuti, si è già oltre questi problemi. Questo al netto di un calendario che sinceramente è stato abbastanza morbido in questo avvio di stagione».
Domenica sfida importante contro il Legnago. Nuovo banco di prova oppure, a suo parere, è il primo vero scontro diretto tra pretendenti alla serie C?
«Credo sia proprio il primo scontro diretto. Il Legnago, che al momento si trova dietro di cinque punti, è una delle squadre che gli addetti ai lavori asseriscono giochi meglio. È il primo vero test impegnativo. Poi ci sarà la trasferta di Chioggia, contro l'Union Clodiense, altra squadra attardata ma partita per vincere il campionato. E poi ci sarà il Cjarlins Muzane. Secondo me, quindi, le prossime tra parti diranno molto sulle effettive potenzialità del Treviso perché affronterà tre squadre partite per vincere il campionato. Quindi sarà un trittico che dirà sicuramente qualcosa in più di quanto detto finora, anche perché poi saranno passate dieci giornate e penso che avremo le idee più chiare».
Quindi saranno queste tre squadre a giocarsi la promozione in serie C oppure pensa che la corsa alla terza categoria sia aperta anche ad altri club?
«A queste tre aggiungo il Mestre. Altra squadra che per il momento è attardata, al di là che deve recuperare l'ultima giornata. Secondo me ha tutto per rientrare in corsa per il primo posto. Alla vigilia del campionato tutti parlavano di Treviso, Cjarlins e Mestre come le grandi favorite con il vantaggio di queste ultime due di aver mantenuto gran parte del gruppo dello scorso campionato compreso l'allenatore, gruppo rinforzato con acquisti importanti. Quindi, sulla carta il Treviso partiva sulla carta un passo dietro queste due proprio per quanto detto prima rispetto all'incognita di aver cambiato allenatore e la quasi totalità del gruppo squadra».
In chiusura: cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione e... ci si diverte quest'anno a vedere giocare il Treviso?
«È cambiata l'idea di gioco rispetto ai due allenatori che si sono alternati la scorsa stagione. Gorini gioca un 4-3-1-2, un modulo abbastanza offensivo con praticamente tre attaccanti in campo contemporaneamente. C'è quindi già una idea di gioco più strutturata rispetto al classico lancio per le punte. Pur riconoscendo che nelle ultime due gare, con Lignano e Noale, hanno sofferto molto però questo diciamo che è un primo cambiamento rispetto alla scorsa stagione. Il secondo è sicuramente quello legato alla profondità della rosa: in pratica quest'anno il Treviso ha due squadre. Quando, come domenica, puoi prendere dalla panchina Artioli e Beltrame che l'anno scorso erano titolari fissi, capisci che chiaramente si è alzato molto il livello della rosa. Forse come nomi e rosa il Treviso è la squadra più attrezzata, poi ovviamente bisogna dimostrarlo in campo. Di certo c'è stato un salto di livello dal punto di vista della qualità. Magari l'anno scorso l'undici che andava in campo, più un paio di cambi, poteva essere competitivo al di là che poi la scorsa stagione il campionato se l'è mangiato il Treviso e non l'ha vinto la Dolomiti. Quest'anno, invece, c'è una panchina lunghissima e qualunque sia la scelta il livello resta alto. Insomma, Gorini può abbastanza sbizzarrirsi con le scelte».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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