Dopo la conclusione di un lungo e proficuo rapporto durato ben quattro anni con l'Adriese, culminato con 156 gare in panchina e una media complessiva di 1.72 punti per partita, mister Roberto Vecchiato è oggi ancora senza squadra. Il tecnico, nato a Mestre il 28 dicembre 1972, vanta in carriera esperienze significative, tra le altre, sulle panchine di Manzanese, Belluno e Trento. Il suo periodo più recente è stato un vero e proprio ciclo di successi: negli ultimi cinque anni ha infatti centrato ben quattro accessi ai playoff, con due semifinali e due finali, l'ultima delle quali vinta contro il Treviso.

Nonostante il palmarès di tutto rispetto e i risultati conseguiti, il tecnico mestrino è in attesa di una nuova chiamata e, per la prima volta da oltre un decennio, non ha iniziato la stagione da un campo di calcio. Noi di Notiziariocalcio.com lo abbiamo raggiunto per fare il punto sulla sua carriera e sulle dinamiche della Serie D.

Mister Vecchiato, come sta vivendo questo inatteso periodo di pausa?

«In dodici anni che alleno, è la prima volta che non inizio la stagione in panchina. Sono arrivato a questa situazione perché, fino al 15 luglio, ho creduto di poter continuare la mia esperienza all'Adriese, magari insieme ad alcuni dei calciatori. Ho rischiato e, purtroppo, mi è andata male. Ho sfruttato questo tempo per stare molto con la mia famiglia, ma ora ho tanta voglia di tornare in campo».

Qual è la sua opinione sul Girone C di Serie D in questa stagione?

«È un girone sempre molto complicato e quest'anno ci sono nuove realtà che si stanno affermando. Basti pensare che cinque squadre delle prime otto della scorsa annata, per un motivo o per un altro, non stanno più lottando per il vertice. Chiaramente, formazioni come Treviso, Mestre, Clodiense, Legnago e Cjarlins Muzane sono le più attrezzate e, a mio avviso, una tra loro vincerà il campionato. Poi ci sono molte squadre che possono ambire alla zona playoff, come Este, Lignano e Campodarsego».

Qual è, se ce n'è una, la sua favorita?

«Attualmente credo che Treviso e Cjarlins Muzane siano favorite, ma solo perché lo dice la classifica. Credo che il Treviso, in particolare, abbia un impianto societario importante e faranno di tutto per salire di categoria».

Parliamo dell'Adriese. Come vede la situazione dei suoi ex colori?

«È chiaro che dopo quattro anni trascorsi insieme sono molto affezionato all'ambiente. Mi auguro con tutto me stesso che riescano a raggiungere la salvezza, che è il loro obiettivo in questa stagione dopo tanti anni trascorsi nelle posizioni di vertice. È una società fatta da persone che hanno salvato il club dalla sparizione e per questo meritano ogni soddisfazione; quest'anno ci sono più squadre che lottano per non retrocedere, ma credo che l’Adriese ce la possa fare in una bagarre che coinvolge 7-8 compagini».

Come valuta la possibile riforma del campionato di Serie D, che potrebbe portare i gironi da nove a otto squadre, con una promozione in C anche tramite i playoff?

«Se si concretizzasse l’ipotesi di una promozione tramite i playoff, ben venga. Personalmente ritengo che siano comunque poche le squadre che riescono a salire… Ma cambiare le cose è complicato, c'è poco da fare. È vero che fare la Serie D, un campionato in cui vince solo la prima, è dura; in altre categorie non succede. Ci sono piazze molto importanti, che investono, e quando arrivi terzo in classifica sembra che tu abbia fatto un anno negativo... Mentre in Serie C, se arrivi anche decimo, ti giochi i playoff per andare in B. Ci sono delle difficoltà intrinseche nella categoria, insomma».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 11:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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