Il difensore centrale dell’Arezzo, Matteo Gilli, ha rilasciato un’intervista approfondita ai microfoni di Amaranto Channel, affrontando svariati argomenti che spaziano dalla sua esperienza personale in campo fino alle ambizioni del club toscano. Il calciatore ha messo in luce la mentalità del gruppo e la determinazione con cui l’intera squadra sta affrontando la stagione, senza lesinare in autocritica e voglia di miglioramento.
Il centrale ha innanzitutto dissipato ogni dubbio in merito alla scelta del suo numero di maglia, il 13, tradizionalmente considerato poco fortunato. Gilli ha chiarito di non essere affatto superstizioso: «Quest’anno ho scelto il 13, che non è proprio considerato un numero fortunatissimo. Ma non sono scaramantico, non mi pongo il problema. Non è un numero che ha un significato particolare per me.»
Il difensore ha raccontato di aver adottato il 13 ai tempi del Picerno, quando il suo amato 6 era già occupato. Quell'esperienza si rivelò particolarmente positiva: «L’ho preso e quella stagione andò benissimo, sia a livello personale che di squadra. […] Ripeto, non credo che sia il numero a determinare le prestazioni.»
Riguardo alla gestione tecnica, Gilli ha espresso grande rispetto per le decisioni dell'allenatore, pur ammettendo il desiderio di essere sempre in campo. Tuttavia, ha manifestato gratitudine per la stima che gli viene costantemente dimostrata: «Rispetto sempre le scelte dell’allenatore. Tutti vogliono giocare, ma non ho nulla da lamentarmi.» Ha voluto ringraziare in particolare l’allenatore, lo staff e la società per la grande fiducia, specialmente nei momenti meno brillanti: «Il mister, fin dal suo arrivo, mi ha dato fiducia, anche quando non ho fatto benissimo. Mi ha sempre riproposto tra i titolari e lo ringrazio, così come ringrazio lo staff e la società per la fiducia che sento e che mi trasmettono.» Pur riconoscendo margini di crescita ("In questi mesi penso di essere migliorato molto, ma so che c’è ancora tanto da fare"), il difensore ha sottolineato la qualità del reparto, dove "siamo quattro centrali forti, e chiunque giochi deve farlo per il bene dell’Arezzo.”
Il difensore ha individuato nell'affiatamento del collettivo il vero punto di forza della formazione amaranto, un elemento che si è radicato a partire dalla passata stagione: «Credo che la vera forza di questo Arezzo sia la compattezza. Lo dicevo già a fine stagione scorsa, dopo i playoff contro la Vis Pesaro.» Questo spirito di unione, che include anche il legame con i sostenitori, è stato il punto di partenza della nuova annata: «L’unione che si era creata con la curva e con i tifosi era bellissima. Da lì siamo ripartiti a luglio, e il gruppo che è arrivato ha portato ancora più qualità e coesione.» Gilli ha spiegato che la capacità di sostenersi reciprocamente in campo, anche nelle fasi più difficili, è la chiave di volta. A questa compattezza si aggiunge un innalzamento del livello tecnico: «Oltre alla compattezza, la squadra è ricca di qualità: sono arrivati giocatori fortissimi e il livello si è alzato.»
Commentando la recente sfida contro il Gubbio, che ha generato qualche discussione post-partita, Gilli ha fornito la prospettiva dello spogliatoio, chiarendo i dubbi sugli episodi contestati. Ha fatto riferimento ai fischi arbitrali sui calci piazzati: «Ho letto anch’io quello che è stato detto nel dopo gara, ma la verità è che nel primo tempo ci hanno fischiato due blocchi contro su palla inattiva, senza che ci muovessimo.» Riguardo al rigore richiesto dagli avversari, la spiegazione è stata complessa, legata a un fallo precedente: «Sul rigore che chiedevano, l’arbitro ci ha spiegato che avrebbe anche potuto darlo, ma aveva già fischiato un fallo precedente per un blocco su punizione, perché il giocatore partiva in fuorigioco.»
Il difensore ha descritto la gara come equilibrata e ha difeso l’operato degli ufficiali di gara, sostenendo che le critiche non fossero appropriate: «Non credo che le critiche siano fondate. Se parliamo di arbitraggio, ci sono stati più episodi dubbi a favore loro che nostri.» Con pragmatismo, ha aggiunto: «Gli arbitri, come noi giocatori, possono sbagliare. Noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile, loro fanno lo stesso.»
Nonostante la vittoria, il gruppo ha mostrato una forte capacità di autocritica subito dopo l'incontro. Gilli ha rivelato che la soddisfazione non era completa a causa degli errori commessi: «A fine partita eravamo felici per la vittoria, ma non del tutto soddisfatti. Siamo molto autocritici: già negli spogliatoi stavamo analizzando gli errori, e lo abbiamo fatto anche oggi (ieri) con il mister, rivedendo il video.» Il calciatore ha parlato di un giusto "richiamo" da parte del tecnico: «È stata una tirata d’orecchie giusta, perché dobbiamo fare molto di più per la qualità che abbiamo. Abbiamo sbagliato tanto, sia tecnicamente che nelle scelte.» Pur avendo gestito bene l'aspetto fisico della gara ("La partita è stata maschia, e da quel punto di vista abbiamo fatto bene, tenendo testa a una squadra molto fisica e forte anche qualitativamente"), il difensore ha ammesso che il team deve progredire in diverse aree, come "dall’uscita palla da dietro alle scelte in fase offensiva."
Lo sguardo è ora rivolto al prossimo impegno, un vero e proprio scontro diretto: «Domenica ci aspetta un big match.» Il Ravenna è ritenuto un avversario di notevole spessore: «Il Ravenna è forte, e poi c’è l’Ascoli che non molla.» Gilli ha lodato in particolare il tecnico avversario, che conosce bene: «Conosco bene mister Tomei, l’ho avuto a Picerno: è un tecnico di grande qualità e si vede l’impronta che ha dato alla squadra. Ho visto tante loro partite, giocano bene.» Ciononostante, la priorità deve restare il lavoro interno: «Ma noi dobbiamo guardare a noi stessi, lavorare e non perdere energie nell’osservare gli altri. Sappiamo che abbiamo contro due squadre forti, quindi dobbiamo restare al passo.»
In chiusura, il difensore ha condiviso un obiettivo personale, quello di tornare a segnare: «Mi piacerebbe tornare al gol quest’anno. È il sogno di tutti, attaccanti e difensori. Ricordo come fosse ieri l’emozione di segnare.» Gilli è consapevole che il colpo di testa è un aspetto su cui deve perfezionarsi: «So che è una delle tante cose su cui devo migliorare. Ho avuto delle occasioni nelle prime partite e non le ho sfruttate. Vuol dire che c’è da lavorare anche lì. Spero che arrivi presto.» La speranza è che questo desiderio si concretizzi già nella prossima trasferta.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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