Crisi profonda e aperta in casa Gela, dove si è consumato uno degli strappi più inattesi e dolorosi della stagione biancazzurra. La rottura tra il capitano Manuel Sarao e il presidente Toti Vittoria è ormai definitiva, segnando un momento di altissima tensione per la squadra.

La miccia che ha innescato l'implosione è stata accesa dopo la recente sconfitta subita contro il Milazzo, un risultato che ha complicato ulteriormente la posizione in classifica del club nel Girone I. A seguito della partita, l'attaccante, noto per i suoi trascorsi con Catania e Siracusa, ha espresso in modo perentorio la sua intenzione di lasciare immediatamente la squadra. La sua destinazione preferita è la Nissa, club presieduto da Luca Giovannone e acerrimo rivale storico della formazione gelese.

Intervistato dal Quotidiano di Gela, il presidente Vittoria ha svelato i retroscena che hanno portato alla frattura. Tutto è iniziato con delle voci: «Mi era arrivata voce che il procuratore di Sarao si sentiva con la Nissa». Il presidente Giovannone aveva effettivamente richiesto la disponibilità di Sarao e Maltese, ma Vittoria aveva categoricamente rifiutato, in quanto considerava entrambi i giocatori dei simboli insostituibili del Gela.

Il rapporto di fiducia si è definitivamente incrinato nel momento in cui Sarao ha confermato la sua volontà di lasciare il club. «Per me è stato un colpo al cuore. Gli avevo chiesto un giorno di riflessione in più, ma non ha cambiato idea. Lo avrei accettato da tutti, non da lui», ha dichiarato un Vittoria visibilmente amareggiato.

L'attaccante, che non ha partecipato all'allenamento odierno con il resto del gruppo, sembra ormai avviato verso l'addio. Tuttavia, il presidente Vittoria ha fatto sapere di non essere disposto a concedere trattative facili o sconti sul trasferimento, lanciando un ultimatum drastico: «Non lo lascio partire gratis, piuttosto resta in tribuna per tutto il campionato».

L'amarezza del massimo dirigente è palese e si focalizza sul senso di tradimento. «Volevo che fosse l'esempio per risalire, invece mi sento tradito», ha confessato Vittoria, evidenziando che l'attaccante fosse richiesto da altri club di spicco come Taranto, Reggina e Igea Virtus, ma la volontà del giocatore è indirizzata esclusivamente verso la Nissa.

I titoli di coda per questa vicenda sembrano oramai scritti. Il Gela si ritrova a perdere il suo capitano, una figura che doveva essere il simbolo della risalita di una squadra costruita per ambire a obiettivi importanti, ma che è ora attraversata da tensioni interne che rischiano di lasciare conseguenze negative anche sul campo da gioco.

Sezione: Serie D / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 10:10
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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