La possibilità di un trasferimento del titolo sportivo di Serie D dal Club Milano al Legnano è definitivamente tramontata. Dopo giorni di indiscrezioni, smentite e successive conferme parziali, arriva lo sfogo del direttore generale lilla che fa chiarezza sulla situazione.
La fine di una trattativa complessa
Quella che si è consumata nelle ultime settimane è stata una vera e propria telenovela calcistica che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi del Legnano. La questione riguardante il possibile approdo del titolo sportivo di Serie D dal Club Milano alla storica società lilla è giunta al capolinea, come confermato attraverso i canali social dal direttore generale Roberto Nava.
Le parole del dirigente lilla non lasciano spazio a interpretazioni e mettono fine a una vicenda che ha visto alternarsi smentite, retromarce e mezze verità. Una trattativa che, nonostante i tentativi di occultamento, era realmente in corso ma che si è arenata di fronte a ostacoli ritenuti insormontabili dalla dirigenza legnanese.
Lo sfogo social del DG Nava
Il direttore generale del Legnano, Roberto Nava, ha voluto esprimere la propria posizione attraverso un messaggio sui social network che chiarisce i contorni della vicenda: "Finisce qui…..niente deroga, pretese economicamente inaccettabili, persone che vogliono comandare in casa d'altri, giocare lontano da casa, fusioni con nomi assurdi per la dignità di una Città e per il blasone calcistico che porta in dote".
Parole che fanno emergere i nodi cruciali che hanno portato al fallimento della trattativa: richieste economiche considerate eccessive, questioni di governance societaria e, non ultimo, il tema dell'identità e del nome. Quest'ultimo aspetto era stato oggetto di precedenti indiscrezioni che ipotizzavano un cambio di denominazione da "Club Milano" a "Club Legnano", ipotesi che era stata inizialmente smentita dalle parti coinvolte.
Le ragioni del fallimento
Analizzando lo sfogo del direttore generale emergono diversi elementi che hanno determinato l'esito negativo della trattativa. In primo luogo, questioni economiche definite "inaccettabili", probabilmente legate al valore attribuito al titolo sportivo di Serie D. A queste si aggiungono problematiche relative alla gestione della società, con il riferimento a "persone che vogliono comandare in casa d'altri".
Non meno importante la questione logistica, con il riferimento al "giocare lontano da casa", che lascia intendere come tra i punti di disaccordo ci fosse anche la scelta dell'impianto in cui disputare le partite casalinghe. Infine, il tema dell'identità societaria, con il netto rifiuto di "fusioni con nomi assurdi" che non avrebbero rispettato "la dignità di una Città e il blasone calcistico che porta in dote".
Retroscena di una trattativa altalenante
La vicenda ha avuto sviluppi contraddittori nelle settimane precedenti. La nostra testata aveva riportato dell'esistenza di una trattativa per il trasferimento del titolo sportivo dal Club Milano al Legnano, notizia che era stata inizialmente smentita categoricamente dalla società milanese. Successivamente, però, era arrivata una parziale marcia indietro con l'ammissione che "un incontro c'è realmente stato".
Analogamente, l'ipotesi di un cambio di denominazione in "Club Legnano" era stata bollata come "invenzione", ma le parole di Nava confermano indirettamente che la questione del nome era effettivamente sul tavolo delle trattative, rappresentando uno dei punti di attrito tra le parti.
Il futuro del Legnano
Nella parte conclusiva del suo messaggio, Nava ha voluto anche delineare quale potrebbe essere il percorso futuro per il Legnano: "auspico che il periodo delle sirene ammaliatrici sia passato, ma era doveroso provare....ora penso che chi rimarrà, ascolterà il parere della gente, che ha sempre desiderato un titolo conquistato sul campo con la maglia sudata".
Il dirigente sottolinea quindi come l'orientamento della tifoseria sia sempre stato quello di preferire un percorso meritocratico, con una promozione conquistata sul campo, piuttosto che attraverso acquisizioni di titoli sportivi. Una visione che, alla luce del fallimento della trattativa, sembra destinata a prevalere.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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