Un turbine di eventi, tra esoneri e nuove nomine tecniche, ha scosso l'ambiente della Sanremese, culminato con un'importante vittoria sul campo. Alessandro Masu, il presidente della società ligure, ha offerto un resoconto sincero e dettagliato dei giorni più recenti, definendoli un periodo di intensa difficoltà gestionale, ma anche di rilancio per la squadra biancazzurra.
Intervenuto nel format sportivo settimanale Stadio Aperto, il massimo dirigente matuziano non ha utilizzato mezzi termini per descrivere le ore che hanno portato al cambio in panchina, con l'allontanamento di mister Moro e l'arrivo di Fossati, una mossa che ha immediatamente portato i suoi frutti con un successo sulla Cairese, infondendo nuova carica e speranza nell'ambiente.
«È stata la settimana più complicata dei miei quattro anni e mezzo di gestione», ha ammesso Masu, tracciando un quadro analitico dell'inizio di stagione. Il presidente ha sottolineato come la vittoria abbia segnato un vero e proprio nuovo inizio per la stagione della Sanremese. «Il campionato della Sanremese, per ovvi motivi, è iniziato domenica in casa nostra – ha dichiarato –. Era una partita tutt’altro che facile, ma nel momento in cui abbiamo sbloccato il risultato è venuto fuori il valore della squadra. Questa è una rosa importante, costruita per fare un campionato di vertice.»
Pur riconoscendo il lavoro precedente, il numero uno biancazzurro ha motivato la necessità di una svolta, identificando alcune criticità: «Non è tutto da buttare di quello che ha fatto Moro, ma qualcosa non andava: troppi infortuni, troppe disattenzioni nei finali. Non puoi pareggiare due partite al 96’. Ieri, però, abbiamo dimostrato di essere vivi e di avere qualità anche in fase offensiva.»
La scelta del nuovo tecnico, Fossati, è stata presentata come una mossa mirata e ponderata, frutto di una stima che il presidente coltiva da tempo. Masu ha elogiato le qualità del mister, ritenendolo l'uomo giusto per la situazione attuale. «Fossati è l’uomo giusto: concreto, preparato e capace di entrare nella testa dei giocatori», ha affermato, specificando: «Credo che mister Fossati sia uno dei tecnici più preparati e più bravi di questo girone. Unisce concretezza, dinamicità e forza mentale. Ha dimostrato di saper allenare in ambienti difficili e di saper entrare nella testa dei giocatori. Lo inseguivo da due anni, lo stimo prima di tutto come persona e come uomo.»
Il presidente ha poi insistito sull'importanza del pragmatismo e del risultato in questa categoria. «In questa categoria serve chi sa gestire un gruppo con personalità e realismo. Non sempre il suo gioco è spettacolare, ma è concreto. E a me, da presidente, interessa il risultato. Il bel gioco è un valore aggiunto, ma nel calcio contano i punti.» L'impatto del nuovo allenatore è stato immediato, nonostante il poco tempo a disposizione: «È arrivato martedì scorso, in una settimana complicatissima, forse la più difficile della mia gestione. Eppure, in cinque giorni, ha già messo la sua firma su questa squadra, con una vittoria che poteva essere anche più larga.»
Il cambio della guida tecnica ha naturalmente generato attriti interni, in particolare riguardo alla posizione del direttore sportivo Simone Quintieri, che aveva scelto il tecnico esonerato. Masu non ha eluso la questione delle tensioni societarie, annunciando un imminente confronto.
«Normalmente il ruolo del direttore sportivo e dell’allenatore vanno di pari passo. Il direttore Quintieri aveva scelto mister Moro, mentre la scelta di Fossati è stata esclusivamente mia. È chiaro che in questo momento il rapporto con lui non è dei più semplici, e chiunque lo capirebbe», ha spiegato il presidente. La situazione è delicata, con richieste di chiarimenti da parte di alcuni atleti. «In questi giorni cercherò di capire se ci sono le condizioni per andare avanti insieme. Alcuni giocatori hanno chiesto rassicurazioni, altri di poter andare via: è un momento delicato, ma con il direttore ci sederemo al tavolo, da galantuomini, e capiremo se continuare o se ognuno dovrà fare la propria strada.»
Tra le scelte di mercato più dibattute, l'arrivo di Oan Djorkaeff è stato oggetto di forti critiche, liquidate dal presidente come infondate. Masu ha difeso con vigore l'acquisto del giocatore. «Le critiche erano dietro l’angolo: molti pensavano fosse solo un’operazione di immagine, ma chi lo ha visto giocare sa che è un talento vero. Ha qualità per stare in Serie D e anche in Serie C», ha sostenuto.
Il presidente ha evidenziato le doti tecniche del calciatore: «Il suo punto di forza è l’uno contro uno: sa saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Forse nel 3-4-3 alto a sinistra renderebbe ancora di più, ma anche da seconda punta si sta adattando bene. È stato un investimento importante e non ci ha deluso.»
Infine, un punto sul futuro infrastrutturale della Sanremese: la questione del nuovo stadio. Masu ha ribadito il suo interesse per il progetto, pur chiarendo che al momento non rappresenta la priorità. «È un argomento che mi sta molto a cuore, ma adesso è l’ultima cosa che mi preoccupa. Prima dobbiamo sistemare la classifica e riportare la Sanremese dove merita», ha dichiarato.
Il progetto, tuttavia, non è stato accantonato in via definitiva: «Il progetto stadio non è tramontato: lo riaprirò nel momento in cui la società sarà in condizione di farlo. Ma per ora la priorità è il campo.»
Per concludere, il presidente ha espresso un paragone che infonde fiducia nell'ambiente, richiamando un periodo di successo passato. «Questa squadra mi ricorda molto quella del primo anno», ha affermato. «Allora avevamo 16 punti di svantaggio dal Vado a dicembre e ci siamo giocati lo scontro diretto due mesi dopo. Anche oggi vedo una difesa solida, portieri affidabili e un attacco che sta crescendo. Non è tardi per risalire. Per il primo posto sarà una questione tra il Vado e il Varese, ma noi dobbiamo solo pensare a migliorarci, passo dopo passo.»
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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