A quasi due settimane dalla conclusione della stagione della Virtus Francavilla, regna ancora l'incertezza sul futuro del club degli "Imperiali". Nessuna mossa concreta è stata finora compiuta in direzione della programmazione per il prossimo campionato, mentre l'eco della delusione per una stagione al di sotto delle aspettative continua a risuonare in città.

Il presidente Antonio Magrì, assente dalle scene pubbliche da circa tre mesi in seguito ad alcune incomprensioni con una parte della tifoseria, sembra ora trovarsi davanti a un bivio cruciale per il destino della società biancazzurra.

La stagione appena conclusa ha visto la Virtus assumere tre volti diversi, in corrispondenza dei tre allenatori che si sono alternati in panchina. Con Ginestra, in avvio, la squadra ha fatto registrare il miglior rendimento numerico; con Rogazzo, a metà percorso, quanto di buono costruito in precedenza è stato vanificato; infine, con Coletti nell'ultima parte di campionato, si è assistito a un calcio qualitativamente apprezzabile, seppur insufficiente a garantire posizioni di classifica più consone alla storia recente del club.

Si conferma così un trend negativo che ha caratterizzato il percorso della Virtus negli ultimi anni. Dopo lo splendido quinto posto nel primo campionato di Serie C con Calabro in panchina, coronato da un playoff da protagonista (eliminazione contro il Livorno con due 0-0), le posizioni in classifica sono progressivamente peggiorate, fino alla retrocessione dello scorso anno e all'ultima stagione in Serie D condotta senza particolare gloria.

Di contro, i bilanci economici sono stati gestiti con rigore, nonostante la progressiva diminuzione degli introiti esterni, come gli incassi al botteghino. Questo ha comportato un considerevole esborso economico da parte della proprietà, con inevitabili ripercussioni sulla programmazione sportiva: le squadre sono state ricostruite da zero a ogni inizio stagione proprio per mantenere i conti in ordine. Una strategia che, alla luce delle vicissitudini economiche di club come Taranto, Turris e, lo scorso anno, Brindisi, si è rivelata oculata.

Ora, però, molti si interrogano sul futuro immediato del club, considerando l'annunciato disimpegno di Magrì a fine stagione. Uno scenario in cui pochi in città sembrano credere o vogliono credere. In effetti, stando alle indiscrezioni, negli ultimi mesi nessun imprenditore locale si sarebbe fatto avanti per avviare un nuovo percorso, con rinnovato entusiasmo e diversa programmazione. Inoltre, nessuno degli interlocutori più affidabili individuati dallo stesso Magrì avrebbe manifestato interesse a sedersi al tavolo delle trattative.

Pertanto, secondo voci non confermate, il presidente potrebbe optare per la continuità, ma con un progetto ridimensionato: una formazione basata su giovani calciatori di prospettiva, seguendo in parte il modello del Martina.

La domanda che in molti si pongono è se la piazza, tradizionalmente esigente, sia pronta ad accettare questo nuovo approccio. Il rischio è quello di vedere sempre più vuota la "Nuovarredo Arena", recentemente rinnovata per i Giochi del Mediterraneo secondo gli standard più moderni. D'altra parte, c'è chi auspica una programmazione ambiziosa, sull'esempio di Cerignola e Monopoli, per tornare ai fasti di un passato non troppo lontano.

Questi sono i dilemmi che stanno occupando i pensieri di Magrì in queste ore, lui che rimane l'unico a investire ingenti risorse economiche nel progetto calcistico della Virtus Francavilla.

Sezione: Serie D / Data: Ven 16 maggio 2025 alle 15:30
Autore: Anna Laura Giannini
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