La solidarietà del calcio si manifesta ancora una volta attraverso le parole di Cristiano Lucarelli, che durante un'intervista rilasciata a TMW ha voluto esprimere pubblicamente il suo sostegno a Igor Protti, ex compagno di squadra attualmente impegnato in una difficile battaglia contro un tumore aggressivo che lo stesso Protti ha deciso di rendere pubblico nei giorni scorsi.

L'ex attaccante ha utilizzato metafore calcistiche per descrivere la situazione del suo amico, dimostrando come il linguaggio dello sport possa tradurre anche le sfide più complesse della vita. La vicinanza tra i due ex calciatori emerge chiaramente dalle dichiarazioni di Lucarelli, che ha descritto un rapporto di profonda amicizia e sostegno reciproco.

"Per me è un fratello. Il nostro rapporto è sempre stato intenso, abbiamo la necessità di sentirci più volte a settimana soprattutto in questo periodo", ha dichiarato Lucarelli, sottolineando l'importanza del contatto costante in questo momento delicato. Le parole dell'ex attaccante rivelano non solo l'affetto personale, ma anche la determinazione condivisa nel fronteggiare questa prova.

La fiducia nelle capacità di recupero di Protti traspare dalla particolare analogia sportiva utilizzata da Lucarelli: "Come dice lui, è una partita che inizia dal 3-0 ma conoscendolo sono sicuro che possa andare oltre al 3-3, secondo me può vincerla anche 4-3 questa partita". Questa metafora calcistica trasforma la malattia in una sfida sportiva, dove la rimonta è possibile grazie alla determinazione e al carattere del giocatore.

L'immagine che emerge di Protti è quella di un combattente che non si arrende facilmente, caratteristica che Lucarelli riconosce sia nella vita che nel calcio giocato: "L'ospite indesiderato troverà una persona che si giocherà la partita fino al 95'. Igor ha la forza per riuscire a venire fuori da questa situazione, gli staremo tutti accanto per non lasciarlo mai da solo".

La scelta di Protti di rendere pubblica la sua condizione viene interpretata da Lucarelli come un gesto di ricerca di affetto e vicinanza da parte della comunità calcistica e non solo. "Lui spesso sul campo la trovava la zampata vincente e sono sicuro che la troverà anche questa volta", ha affermato l'ex attaccante, collegando ancora una volta le qualità dimostrate in campo con quelle necessarie per affrontare la malattia.

Secondo Lucarelli, la decisione di annunciare pubblicamente la diagnosi nasce da un bisogno profondamente umano: "Credo che abbia voluto annunciare pubblicamente la cosa perché aveva bisogno di capire quanto la gente gli volesse bene, ha avuto una risposta che è andata anche al di là delle sue aspettative". Questa riflessione evidenzia come la condivisione pubblica di momenti difficili possa trasformarsi in una fonte di forza attraverso la solidarietà ricevuta.

La testimonianza di Lucarelli rappresenta un esempio significativo di come i legami forgiati nel mondo del calcio possano andare ben oltre la dimensione professionale, creando rapporti di amicizia duratura che si rivelano fondamentali nei momenti di maggiore difficoltà. Il sostegno espresso pubblicamente dall'ex attaccante non solo conferma l'affetto personale verso Protti, ma lancia anche un messaggio di speranza e fiducia nelle sue capacità di superare questa prova.

L'utilizzo del linguaggio calcistico per descrivere la malattia, lungi dall'essere una banalizzazione, appare come un modo per rendere più familiare e affrontabile una situazione complessa, trasformando la paura in determinazione sportiva e la solitudine in gioco di squadra. In questo contesto, la comunità calcistica si rivela ancora una volta capace di stringersi attorno ai suoi membri in difficoltà, dimostrando che alcuni valori vanno ben oltre il terreno di gioco.

Sezione: Attualità / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 09:15
Autore: Antonio Sala
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