Il destino calcistico di Matias Soulé si trova a un crocevia inatteso. Il giovane attaccante della Roma sta vivendo una stagione di alto profilo, con numeri che testimoniano una crescita esponenziale: sei presenze condite da due reti e tre passaggi vincenti per i compagni. Prestazioni che hanno acceso i riflettori sul suo talento, ma che non sono bastate a conquistare l'attenzione del commissario tecnico argentino Lionel Scaloni.
L'assenza della convocazione con l'Albiceleste ha innescato riflessioni importanti nell'entourage del calciatore. Martin Guastadisegno, procuratore del giocatore classe 2003, ha rilasciato dichiarazioni significative a LaRoma24.it, aprendo scenari fino a poco tempo fa impensabili. "Tutto è possibile in questo momento", ha affermato il rappresentante, riferendosi alla possibilità che il suo assistito possa abbracciare la causa della Nazionale italiana.
La questione non è puramente teorica. Dal punto di vista regolamentare, Soulé mantiene l'idoneità a rappresentare l'Italia, non avendo ancora collezionato presenze ufficiali con la selezione argentina. Un dettaglio tecnico che assume rilevanza alla luce degli sviluppi recenti. Non è un caso che in passato il calciatore avesse già ricevuto un invito da parte di Luciano Spalletti per aggregarsi alla spedizione azzurra durante gli Europei del 2024, proposta che allora venne declinata.
La frustrazione dell'agente è palpabile quando analizza il trattamento riservato al suo assistito dalla Federazione argentina. "Matias è l'unico dei giovani argentini a cui non è stata data una possibilità. Sta diventando leader in una piazza importante come Roma e merita un'occasione", ha sottolineato Guastadisegno, evidenziando come altri talenti della medesima generazione abbiano invece ricevuto opportunità nella rosa albiceleste.
Il rendimento nella capitale italiana sostiene le argomentazioni del procuratore. Soulé si è affermato come elemento cardine nello schema tattico di Gian Piero Gasperini, che ne sta esaltando le caratteristiche tecniche e la progressiva maturazione sotto il profilo della lettura delle situazioni di gioco. Il trequartista ha dimostrato capacità di incidere concretamente sulle partite, combinando realizzazione e capacità di creare occasioni per i compagni di squadra.
La doppia cittadinanza, italo-argentina, trasforma quella che potrebbe sembrare una semplice suggestione in un'opzione concreta. "Vuole giocare un Mondiale. È italo-argentino, quindi la possibilità di rispondere all'Italia esiste", ha precisato l'agente, facendo riferimento all'ambizione massima di ogni calciatore professionista: partecipare alla competizione iridata.
L'ambiente giallorosso ha giocato un ruolo determinante nella valorizzazione del giovane attaccante. Soulé ha manifestato gratitudine verso figure chiave del club capitolino: Claudio Ranieri, per la fiducia accordatagli, e Daniele De Rossi, il quale aveva fortemente caldeggiato il suo arrivo nella Città Eterna. Il percorso di crescita sotto la supervisione tecnica di Gasperini prosegue con continuità e determinazione.
"Sta lavorando nel modo giusto, lo dimostrano le statistiche. Ma deve continuare senza accontentarsi", ha dichiarato Guastadisegno, tracciando la linea di condotta per il futuro immediato del suo assistito. Un messaggio chiaro: i risultati attuali rappresentano una base solida, non un punto di arrivo.
La situazione presenta elementi di complessità che vanno oltre la semplice scelta tra due maglie nazionali. Da un lato, l'Argentina campione del mondo in carica, che però sembra guardare altrove quando si tratta di rinnovare il proprio parco giocatori. Dall'altro, un'Italia in fase di ricostruzione, potenzialmente interessata ad arricchire le proprie opzioni offensive con un elemento di prospettiva e qualità già comprovata.
Il tempo per una decisione definitiva non manca, ma la finestra di opportunità potrebbe non rimanere aperta indefinitamente. Ogni convocazione argentina, qualora dovesse materializzarsi, chiuderebbe automaticamente la porta italiana. Al contrario, un eventuale debutto azzurro renderebbe irreversibile la scelta, precludendo ogni futuro ripensamento.
Le performance sul campo continuano a essere l'unico vero arbitro di questa vicenda. Soulé sa che solo attraverso prestazioni costanti e di livello potrà alimentare l'interesse di entrambe le federazioni. La pressione derivante da questa situazione potrebbe trasformarsi in uno stimolo aggiuntivo per un calciatore che, a soli vent'anni compiuti, si ritrova già al centro di dinamiche internazionali complesse.
Il percorso nella Roma procede con risultati incoraggianti, e questa rimane la priorità immediata per il giocatore e il suo staff. Tuttavia, la questione della Nazionale aleggia come tema di sfondo, destinato probabilmente a riemergere con forza nei prossimi mesi, quando le scadenze delle qualificazioni mondiali o degli impegni ufficiali richiederanno scelte definitive.
In questo intreccio di aspettative, delusioni e opportunità, Matias Soulé rappresenta un caso emblematico del calcio contemporaneo, dove le identità nazionali dei giocatori possono intrecciarsi con strategie sportive e percorsi personali articolati. La sua storia, ancora tutta da scrivere sul piano internazionale, tiene banco negli ambienti calcistici di due continenti, in attesa che sia il campo a fornire la risposta definitiva.
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