In una fase delicata del torneo di Eccellenza, caratterizzata da risultati non all'altezza delle aspettative e da crescenti tensioni nell'ambiente, il direttore sportivo dell'Ercolanese, Orlando Stiletti, è intervenuto pubblicamente per placare le polemiche e ricondurre il dibattito su binari più razionali. Le sue parole rappresentano un chiaro invito alla pazienza e alla coesione, rivolto tanto alla piazza quanto agli addetti ai lavori.
Stiletti ha voluto innanzitutto ridimensionare l'impatto del momento negativo, contestualizzandolo nell'arco di una stagione che ha ancora molti mesi davanti a sé. «Abbiamo avuto difficoltà, è vero, ma non dimentichiamo che il campionato è lungo. I campionati non finiscono a novembre, finiscono ad aprile. Le valutazioni si fanno alla fine, non dopo poche partite. Siamo concentrati sul lavoro, senza cercare alibi», ha dichiarato il dirigente, sottolineando come sia prematuro trarre conclusioni definitive sulla base delle prime giornate di campionato.
Questo approccio riflette una visione manageriale che rifiuta l'allarmismo e preferisce mantenere un orizzonte temporale più ampio, consapevole che nel calcio le oscillazioni di rendimento sono fisiologiche e che i verdetti autentici maturano solo nel lungo periodo.
Un passaggio centrale dell'intervento di Stiletti ha riguardato il rapporto tra dirigenza e componente tecnica. In un contesto in cui spesso le prime difficoltà portano a cambiamenti sulla panchina o a fratture interne, il direttore sportivo ha voluto blindare l'allenatore e l'intero gruppo squadra. «Il mister e la squadra hanno la piena fiducia della società. Abbiamo perso alcuni giocatori per infortunio, ma il gruppo è solido e motivato. L'unica ricetta è continuare a lavorare con serenità e unione», ha affermato.
Le parole del dirigente evidenziano come la società abbia piena consapevolezza delle problematiche contingenti – gli infortuni che hanno privato la rosa di elementi importanti – ma ritenga fondamentale non minare la solidità dell'ambiente con scelte affrettate o con pubbliche manifestazioni di sfiducia. La linea è quella della compattezza e della continuità progettuale, elementi considerati imprescindibili per superare la crisi.
Il messaggio più significativo di Stiletti è stato però rivolto alla piazza, chiamata a un ruolo di sostegno attivo piuttosto che di critica destabilizzante. «Capisco la passione, ma serve anche equilibrio. L'Ercolanese ha bisogno di sostegno, non di divisioni. Se restiamo uniti, sono certo che torneremo a parlare solo di calcio e di risultati. Ne usciremo tutti insieme, con la forza della nostra storia», ha sottolineato il direttore sportivo.
È un richiamo esplicito alla responsabilità collettiva: la passione dei tifosi, pur essendo una risorsa preziosa, deve sapersi modulare nei momenti di difficoltà, evitando di alimentare polemiche che potrebbero aggravare la situazione. Stiletti invoca quella che potrebbe essere definita una "tregua emotiva", un patto implicito tra società e sostenitori per attraversare uniti la fase complicata.
Il riferimento alla storia del club non è casuale: è un richiamo all'identità e ai valori che hanno caratterizzato il percorso dell'Ercolanese, un patrimonio che secondo il dirigente può e deve rappresentare la forza per superare il momento di crisi. La memoria storica diventa così non solo un motivo di orgoglio, ma anche un collante nei momenti difficili.
L'intervento di Stiletti si inserisce in una strategia comunicativa ben precisa: ridurre la pressione sull'ambiente, ricondurre le aspettative su livelli realistici e creare un clima favorevole alla ripresa. Non è un caso che il direttore sportivo abbia voluto escludere categoricamente la ricerca di giustificazioni esterne: il riconoscimento delle difficoltà c'è, ma senza cadere nel vittimismo o nello scaricabarile.
La scelta di parlare pubblicamente in questo momento appare quindi funzionale a riportare ordine in una situazione che rischiava di sfuggire di mano, con voci di corridoio e malumori che potevano minare la serenità necessaria per lavorare. L'obiettivo è evidente: costruire un fronte compatto società-squadra-tifosi, indispensabile per invertire la rotta.
Naturalmente, le parole dovranno trovare riscontro nei fatti. I prossimi impegni della squadra saranno cruciali per verificare se l'appello all'unità troverà effettiva traduzione sul campo e se il gruppo saprà rispondere alle difficoltà con carattere e prestazioni convincenti.
Ciò che appare chiaro è che l'Ercolanese ha scelto la via della continuità e della stabilità, rifiutando scorciatoie o soluzioni d'emergenza. Una scelta coraggiosa, che richiede tempo e pazienza, ma che secondo Stiletti rappresenta l'unica strada per costruire qualcosa di solido e duraturo. Ora la parola passa al campo, dove si dovranno materializzare quei risultati che, come ha ricordato il direttore sportivo, sono l'unica vera risposta alle critiche e l'unico modo per riportare serenità nell'ambiente.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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