Pure se domenica scorsa è arrivata una frenata per la Pistoiese, la capolista Lentigione è lì a portata di successo. Due punti soli separano l'olandesina dalla vetta ed il destino dettato dal calendario metterà di fronte le due squadre proprio nel prossimo turno di campionato. Per parlare di Pistoiese abbiamo intervistato il collega Michele Flori, giornalista di Pistoia Sport.
La prestazione della Pistoiese domenica contro il Progresso non ha soddisfatto le aspettative. Il pareggio che scorie ha lasciato?
«Non so se sono scorie, sicuramente ha lasciato un po' di rabbia. Nel post partita lo stesso Andreucci ha manifestato un po' di delusione. Non solo perché si è pareggiato sul campo dell'ultima in classifica, non solo perché lo score è diventato di una vittoria in cinque partite, non solo per il risultato in sé, ma anche per la prestazione che, forse, per la prima volta in assoluto è stata al di sotto della sufficienza. Anche in altre occasioni, come il pari con la Correggese, o quello di Piacenza, comunque la prestazione era arrivata anche se, magari, non costante nell'arco dei novanta minuti. Mentre domenica contro il Progresso si è proprio spenta nel secondo tempo. Avanti due ad uno, invece di cercare il terzo gol si è seduta, abbassando molto i propri ritmi. Chiaramente, il Progresso, classica squadra battagliera, giocando in casa, su un campo piccolo, l'ha messa sul piano fisico e la Pistoiese non ha saputo rispondere. Vero, il gol subito è arrivato da un errore individuale ma la sensazione era comunque che gli orange il gol lo avrebbero preso piuttosto che fare il terzo. Quindi, secondo me ha lasciato un po' di amarezza e rabbia. Delusione ma non bicchiere completamente vuoto».
Domenica prossima si ospita la capolista Lentigione, è già uno snodo fondamentale della stagione? Che gara si aspetta?
«Sicuramente è una partita complicata, delicata ma non decisiva perché anche in casa di mancata vittoria la Pistoiese non sarebbe fuori da alcun tipo di possibilità di vittoria finale. Però, quando si arriva da un successo nelle ultime cinque gare... fare il colpo grosso contro la capolista avrebbe una valenza più morale che per la classifica visto che vincendo i toscani andrebbero a più uno in classifica, il che non cambierebbe niente. Il Lentigione, negli anni, ha sempre dato del filo da torcere alla Pistoiese. Lo scorso campionato furono due pareggi, sia in trasferta che in casa. Nelle ultime cinque stagioni loro hanno fatto tre terzi posti a dimostrazione che si tratta di una squadra costantemente abituata a competere per i piani alti, forse non ha mai giocato per vincere. È una squadra che ha nel DNA quelle caratteristiche. Ha confermato tanti giocatori dallo scorso anno, profili importanti, mantenendo la cosiddetta spina dorsale. È partita, da questo punto di vista, più avanti rispetto a tante altre squadre che hanno rivoluzionato la propria rosa. Diciamo che un eventuale successo dell'olandesina a livello morale e mentale conferirebbe la consapevolezza di aver battuto una diretta concorrente per il primo posto».
L'attuale classifica del girone D racconta di un equilibrio estremo. Questo stato di cose pensa prevarrà fino alla fine o ci saranno delle squadre che alla lunga verranno fuori per giocarsi la C?
«Il ritmo medio del campionato ad oggi è molto basso. Se si fa una proiezione per fine anno il Lentigione vincerebbe con 70 punti che negli ultimi anni non è mai successo. In questo equilibrio attuale, con le squadre che si tolgono punti a vicenda, è ancora più imprevedibile il campionato e proprio per questo la Pistoiese non può permettersi di rimanere indietro. Lo scorso anno si è perso, il Forlì ha fatto 90 punti e non puoi che alzare le mani, ma fare 90 punti non è replicabile. Con queste medie punti, per ora così basse, la Pistoiese non può attardarsi per nessun motivo. Questo equilibrio penso permetterà al Piacenza, che non è partito benissimo, di emergere, così come ha fatto il Desenzano a cui sono bastate tre vittorie di fila per portarsi al terzo posto in classifica. Alla fine i valori verranno fuori e penso che Piacenza e Pistoiese concluderanno questo campionato una prima ed una seconda. Però attenzione al Lentigione che ha dimostrato che lì ci sa stare, poi magari difficilmente resterà lassù se nel mercato di dicembre non avrà la capacità di fare il colpo grosso. Come è successo al Forlì che prese Trombetta nel mercato di riparazione che poi fece otto reti in quattordici partite, tra cui due scontri diretti, ed hanno vinto il campionato. Questa è un'altra chiave: capire chi delle quattro o cinque squadre che vogliono giocarsi il primo posto avrà la forza soprattutto economica di fare un colpo importante a dicembre per dare un segnale importante alle altre e poi per alzare ulteriormente il livello. La Pistoiese avrebbe certamente la forza economica per fare questo colpo magari nel reparto offensivo che è quello maggiormente migliorabile».
A tal proposito: partito Simeri, il club ha deciso di non guardare agli svincolati e forse ha preferito attendere la crescita di Alagna, Diallo e Pinzauti. Di recente è andato via il difensore Polvani. Due movimenti per sostituire questi calciatori ce li dobbiamo aspettare?
«Difensori no, ora ha cinque calciatori over e sono più che sufficienti. In difesa penso non arriverà nessuno. In attacco mi aspetto un acquisto. Poi, non so se ci sarà un'altra uscita prima di una nuova entrata. Cinque punte erano troppe, considerando che la Pistoiese gioca con due attaccanti, quattro sono probabilmente l'ideale con due titolari ed altri due che possono subentrare. La Pistoiese ha venticinque giocatori in rosa, tra campo e panchina ne vanno venti, e quindi una quinta punta spesso finirebbe in tribuna. Però, l'eventuale malcontento di qualcuno, che sottolineo ad oggi non sussiste, potrebbe portare ad una uscita ed una entrata. Il ragionamento dietro la mancata sostituzione di Simeri credo sia stato questo: se devo prendere uno svincolato a metà ottobre, fuori forma, che non gioca da tre mesi o prendere un fuori rosa da un'altra squadra che comunque non è allenato, allora evito di prenderlo. E questa è una posizione che condivido. Però, usando la più classica delle frasi, se capitasse l'occasione la Pistoiese si farebbe trovare pronta secondo me. Il classico esubero dalla Serie C a gennaio, oppure il calciatore importante di Serie D che magari non è contento e vuole cambiare aria... Poi, se dobbiamo fare un ragionamento puramente numerico, allora la Pistoiese non ha bisogno di intervenire in nessun reparto perché la rosa è lunga e molto forte. Come ho detto prima, se stanno tutti bene cinque in tribuna ci devono andare. È coperta in tutti i reparti. Insomma, la Pistoiese, a meno di uscite, non ha bisogno di alcun tipo di colpo».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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